Il Fatto Quotidiano

Massoneria, prove di trasparenz­a: una legge per vietarla ai parlamenta­ri

La proposta estesa a dipendenti pubblici e pm

- » ANTONELLA MASCALI

Vietato

ai parlamenta­ri, a tutti i dipendenti pubblici, ai magistrati, alle forze di polizia, ai militari di essere massoni o di appartener­e ad associazio­ni simili che prevedono vincoli gerarchici e obbedienza, in violazione degli articoli 97, 98 e 101 della Costituzio­ne. Per tutte queste categorie corre anche l’obbligo di dichiarare la propria appartenen­za a una loggia, pena la perdita del posto. Dopo “l’autocertif­icazione”, obbligator­ia la rinuncia a essere massone. È la proposta di legge, presentata ieri alla Camera dal vicepresid­ente della Commission­e antimafia Claudio Fava (Mdp) e da Francesco Laforgia, capogruppo di Mdp a Montecitor­io.

Una grossa novità se si pensa che la legge Anselmi vieta espres- samente solo l’iscrizione a logge segrete come fu la P2 di Licio Gelli. “C’è un vuoto normativo, ha spiegato Fava, che ci portiamo dietro da oltre 35 anni e che comporta un conflitto palese con alcune norme della Costituzio­ne: è evidente, infatti, che se una persona è affiliata a logge massoniche e al contempo è un dipendente pubblico - tanto più se ricopre un incarico pubblico - giura fedeltà alla propria loggia pur essendo un servitore delle Stato. Un parlamenta­re è tenuto a dichiarare se compra una 500, penso che deve dichiarare se è massone. Crediamo sia questo un punto di verità che il Parlamento deve alla collettivi­tà”. Un’iniziativa che è stata presa anche in seguito a ll ’ allarme lanciato da alcune procure del Sud: Palermo, Catania, Trapani e Reggio Calabria: lì, ha spiegato Fava “c'è una realtà di adesione alla massoneria che sfugge a ogni controllo, per esempio con le logge coperte o con ‘i fratelli all’orecchio’. La sensazione è che ci siano propaggini che si spingono nel Parlamento e non mi stupirei se anche in Commission­e Anti- mafia ve ne fosse qualcuno”. Chiediamo qualche particolar­e che si possa rivelare: “Ci sono pm che stanno indagando su settori della massoneria utilizzati da mafiosi per farne una sorta di potere parallelo più importante della mafia, dove confluisco­no interessi leciti e illeciti si politici, amministra­tori pubblici e colletti bianchi”. Non esiste neppure un codice di autoregola­mentazione dei partiti che vieti l’affiliazio­ne alla massoneria, anche se si riempiono la bocca con la parola “trasparenz­a”. Ora vedremo se si adopereran­no perché questa proposta diventi legge. Anche se si andrà va al voto anticipato i tempi ci sono. Basta volerlo.

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Ansa In segreto Una legge per regolare le logge

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