Morti nelle mani dello Stato
FEDERICO ALDROVANDI, 18 anni, è rimasto ucciso la notte del 25 febbraio 2005 a Ferrara durante un controllo di polizia. Nel 2012 la Cassazione ha reso definitiva la condanna per decesso colposo nell’uso delle armi a carico di tre poliziotti: tre anni e sei mesi di cui tre anni coperti dall’indulto. I tre hanno in parte scontato la pena residua. Dopo un incontro dell’allora capo della polizia Antonio Manganelli con i genitori il Viminale li ha risarciti
GIUSEPPE UVA, 43 anni, è morto nella notte tra il 13 e il 14 giugno 2008 all’ospedale di circolo di Varese dopo un trattamento sanitario obbligatorio nella caserma dei carabinieri e un successivo trasferimento nel reparto di psichiatria. Carabinieri e poliziotti sono stati processati e assolti in primo grado
STEFANO CUCCHI, 30 anni, è morto il 22 ottobre 2009 mentre si trovava in custodia cautelare nel reparto carcerario dell’ospedale Pertini di Roma. Era stato arrestato una settimana prima dai carabinieri, a Roma, con un modesto quantitativo di stupefacenti. Sono stati processati e assolti i medici del Pertini e gli agenti della polizia penitenziaria. Un’inchiesta bis, aperta nel 2014 sulla base di un esposto della sorella Ilaria, è stata recentemente chiusa dalla Procura: tre carabinieri sono indagati per omicidio preterintenzionale, un altro per falso, il loro comandante per calunnia e falso
RICCARDO MAGHERINI, 40 anni, è morto nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2014 mentre veniva arrestato a Firenze. Nel 2016 tre carabinieri sono stati condannati in primo grado per omicidio colposo a pene (sospese) tra i 7 e gli 8 mesi. Secondo il giudice "dopo aver non senza difficoltà immobilizzato e ammanettato Magherini", ne hanno causato la morte tenendolo “prono a terra in situazione idonea a ridurre la dinamica respiratoria” per un tempo di almeno un quarto d'ora. È in corso il giudizio d’appello. Un quarto militare e due volontari della Croce Rossa sono stati assolti