Il Fatto Quotidiano

Un saluto a Giusi Nicolini, ex sindaco di Lampedusa

- ANGELO LADOGANA FRANCESCO VITALE SUSANNA VIVIANA VIVARELLI MARIO PULIMANTI CLAUDIO RIZZA PORTAVOCE MINISTRO LORENZIN D.V.

Non sono contro i vaccini, ma capisco le proteste. Manca consapevol­ezza: ad esempio non tutti sanno che il morbillo può provocare varie complicazi­oni in soggetti deboli, tipo la polmonite. E allora perché imporre e non informare? Lo si è sull’olio di palma e non su questo? Semmai, ho visto solo allarmismo inutile. Inoltre c’è il problema della farmacovig­ilanza, della non totale indipenden­za degli studi e dei casi avversi alcune volte occultati (vedi Report, che non era contro i vaccini). Perché nascondere? Esistono reazioni avverse, ma perché lasciare soli quelli colpiti? Invece di oscurare il problema, si potrebbero contrappor­re i dati sulla mortalità delle malattie per cui ci si vaccina e far vedere da che parte pende il piatto della bilancia. In definitiva manca trasparenz­a e la diffidenza non è altro che legittima preoccupaz­ione per la salute dei figli. Il punto è che il Governo così facendo la provoca. Infine, il metodo barbaro: un decreto scritto per prendere posizione politica. Forse sarà inutile, ma se dovesse essere accettato il ricorso di Zaia, cosa non da escludere perché la sanità è competenza regionale, la beffa sarebbe anche politica per l’ennesima legge incostituz­ionale.

Ancora troppo divario economico tra uomini e donne

Il Parlamento europeo in una risoluzion­e non vincolante rivolta alla Commission­e e agli Stati membri, chiede anche all’Italia di ridurre l’eccessivo divario tra le pensioni percepite dagli uomini e dalle donne. Difatti, le donne guadagnano circa il 16% in meno rispetto agli uomini, ma la situazione peggiora in termini di retribuzio­ne pensionist­ica dove la differenza arriva quasi al 40%. I sistemi previdenzi­ali sono di competenza nazionale, è vero, ma ciò non toglie che a livello comunitari­o si possa agire per indicare percorsi e obiettivi utili a colmare le differenze e le ingiustizi­e che anche in questo ambito rendono le donne più vulnerabil­i e, non di rado, meno protette sul piano economico e sociale. Si tratta, anzitutto, di rendere le donne consapevol­i dell’i mp o rtanza di questo problema. All’inizio della carriera dovrebbero assicurars­i di controllar­e che guadagnino abbastanza e che siano ben informate su come funziona il sistema pensionist­ico nel loro Pese. E se il lavoro part-time può sembrare attraente, può diventare controprod­ucente se lo si fa troppo a lungo CARO FURIO COLOMBO, in Italia avevamo una persona sola di cui vantarci nell’immenso pasticcio su profughi e rifugiati. Giusi Nicolini, sindaco donna quasi senza potere della piccola isola di Lampedusa ha detto, da sola, testardame­nte, al mondo che l’Italia non partecipa alla strage di migranti e ha imbarazzat­o i tanti che fingono di non vedere. Quando la sua voce è diventata troppo alta e la sua testimonia­nza troppo importante, non è stata più rieletta. LE ELEZIONI, specialmen­te le elezioni locali, sono una macchina con tanti motori e non puoi sapere con sicurezza quale (locale, nazionale, partitico, personalis­tico, ideale) ha determinat­o la fine di un candidato. Da estranei e da lontano possiamo solo dire la nostra impression­e. La svolta politica italiana imposta al problema migranti dal ministro dell’Interno Minniti (Pd) non poteva tollerare una testimone autorevole e nota nel mondo come la Nicolini, ora che sempre più navi Ong e sempre più arrischiat­i salvataggi a opera di volontari sono oggetto di inchieste di varie magistratu­re italiane e di accuse politiche (misteriose connession­i fra coloro che traghettan­o e coloro che salvano) come se salvare perché condurrà a una pensione più bassa. Un messaggio utile e concreto da non sottovalut­are anche per la situazione italiana.

I numeri hanno importanza ma gli ideali ancora di più

Non sanno più cosa inventare, ormai destra e sinistra, centro o altro, tutto è stato inghiottit­o. A Renzi ormai va bene tutto, Alfano come Bondi, Verdini come Lotti, Berlusconi come Pisapia. Farebbe alleanze col diavolo in persona se gli garantisse il seggio supremo. Del popolo gli interessa così poco che continua a fare errori su errori, come i voucher, tolti e poi malamente rimessi offendendo tutti, o il sistema elettorale giurato in faccia e poi tradito in segreto, lo “ius soli”, presentato nel momento sbagliato e nel modo sbagliato, per dividere ancora di più il Paese e poi questi 12 vaccini obbligator­i, (caso unico al mondo) presentati in modo così sbagliato con una assenza di informazio­ne spaventosa. Per non parlare di questa pseudo riforma penale che allunga ancora di più i tempi del procedimen­to. Si governa in modo caotico, confusiona­rio, infelice, come se non ci fosse una demo- fosse un reato. Può darsi che ci siano molte ragioni locali che noi, testimoni lontani e delusi dell’evento, non conosciamo. Di certo nella poca documentaz­ione che abbiamo su Lampedusa, si vedono cittadini che sembrano esasperati dalla mancanza di ogni aiuto e ogni struttura di governo per l’accoglienz­a e la cura dei profughi salvati, dalla solitudine dell’isola, a cui è toccato un compito enorme, nel disinteres­se generale del Paese. Impossibil­e che accuse e inchieste inspiegate e inspiegabi­li come se ci fosse un inaccettab­ile complotto per salvare vite umane, non abbia prodotto il tarlo dell’incertezza e del dubbio. Tra essi c’è il sindaco? Non votiamolo, voltiamo le spalle al mare e ai reati (se ci sono), ci pensino giudici e polizia. È arduo, in senso umano e in senso organizzat­ivo, l’impegno a soccorrere sconosciut­i di mondi remoti in cerca di aiuto. Se il sindaco ha troppo slancio al punto da meritare l’attenzione del presidente Obama e dell’Unesco, forse è meglio cambiare sindaco e adeguarsi ai tanti Paesi del mondo che voltano le spalle. Qualcuno vorrà dirci se è andata così?

Furio Colombo - il Fatto Quotidiano

00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it crazia, ma un solo despota che procede a testa bassa. Se Churchill si fosse basato sui numeri, se Gandhi si fosse basato sui numeri, se Martin Luther King si fosse basato sui numeri o se Grillo e Casaleggio si fossero basati sui numeri, non avrebbero nemmeno cominciato a fare quello che hanno fatto. I numeri hanno la loro importanza. Gli ideali di più. E quando gli ideali sono inghiottit­i dai numeri, c’è poco da sperare.

La forza dei grillini: gli errori degli altri partiti

Non sono d’accordo con chi, dopo l’esito delle Comunali, ha letto nel risultato elettorale l’inizio di un inarrestab­ile declino grillino. Certamente non sono andati bene in queste elezioni amministra­tive, a causa sia del loro scarso insediamen­to sul territorio che della non grande autorevole­zza di molti candidati. Limiti presenti anche a livello nazionale, ma, sul piano locale, dove la personaliz­zazione pesa maggiormen­te, sono emersi con particolar­e evidenza. Tuttavia la forza politica dei grillini si basa soprattutt­o sulle debolezze e sugli errori dei partiti tradiziona­li: tan- to più questi si dimostrano inefficien­ti, tanto maggiore è il consenso che il M5S riesce ad ottenere. Proprio per questo non è affatto da escludere che alle prossime elezioni politiche, tradiziona­lmente più favorevoli ai grillini rispetto alle Amministra­tive, il Movimento non possa fare di nuovo il pieno di voti.

Molto dipenderà dai suoi avversari, dal centrodest­ra e dal centrosini­stra. Dalla loro capacità di mettere in campo proposte, alleanze e candidatur­e credibili.

Il piccolo Iwi non può essere italiano? Meglio lui di voi

Iwi ha due occhioni nocciola che guardano il mondo curiosi, non piange mai se non quando ha fame, sta in braccio a tutti sereno e sorridente con la manina in bocca. È una pallina nocciola con una marea di capelli crespi. È nato a febbraio in un ospedale della città, il suo papà si alza alle cinque per andare a lavoro e paga le tasse, la sua mamma fa la sarta e sta imparando l’italiano. Perché Iwi non può essere italiano?

Andrà a scuola, avrà amichetti italiani e non, parlerà più lingue, DIRITTO DI REPLICA

Ai sensi della legge sulla stampa, intendiamo precisare quanto segue. Dunque lo “s ci v ol o ne ” o la “b u fa l a ” attribuita ieri dal Fatto Quotidiano al ministro Lorenzin sarebbe quella di aver denunciato l’allarmismo di un giornale sloveno, il Delo, che il 26 maggio scorso ha dato voce all’associazio­ne pediatri che hanno raccomanda­to ai genitori sloveni di evitare Gardaland e l’Italia perché “c’è la possibilit­à di contrarre il morbillo così come è avvenuto a 14 persone in visita a Nova Gorica”. L’am basciata italiana in Slovenia avvertì il ministro che raccontò l’e p i s odio, proprio mentre era in visita tra Trieste e Pola. Il problema sulle coperture vaccinali in Veneto è confermato dai dati forniti dalla regione stessa e resi noti dall’Iss. Chi dunque racconta bufale e scivola sui vaccini? Come dar torto a Lorenzin: un giornale sloveno pubblica una notizia non vera, l’ambasciato­re la comunica al ministro e il ministro la diffonde come esempio di conseguenz­e negative alle polemiche politiche. Proprio quanto scritto nell’articolo del Fatto.

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