Il Fatto Quotidiano

“Pure noi contro: non solo sinistra”

“Noi 5Stelle siamo da sempre contrari a questa norma, alle imprese non servono i ticket”

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Laura Castelli, 30 anni, torinese, è una deputata del M5S. Fa parte della commission­e Bilancio ed è vicepresid­ente della commission­e d’inchiesta sulle Periferie

“Noi

del M5S siamo contro la nuova norma sui voucher e non approviamo la forzatura del governo, terrorizza­to dal referendum. Ma questo non significa certo dire una cosa di sinistra. Dare colori ideologici ai temi è una cosa superata: contano i fatti”. Il 26 maggio scorso Laura Castelli, deputata torinese dei Cinque Stelle e membro della commission­e Bilancio, si era lamentata pubblicame­nte per l’apparizion­e davanti alla sala del segretario della Cgil Susanna Camusso, durante la discussion­e dei voucher. “Sfrutta il tema per aizzare la milionesim­a lite tra Pd e fuoriuscit­i” ringhiò in una nota. E a meno di un mese di distanza, non ha cambiato parere: “Si è presentata quasi come fosse una lobbista, in un momento di altissima tensione”. Il Fatto le obietta che pare assolutame­nte legittimo assistere al segretario della Cgil che espone le sue ragioni sul tema, anche in Parlamento.

MA CASTELLIin­siste: “Era una presenza ingombrant­e, e doveva rendersene conto”. E rilancia: “Il testo del governo non ci piace, perché così come sono i voucher permettono di eludere la sottoscriz­ione dei contratti di lavoro e quindi favoriscon­o l’instabilit­à lavorativa. Noi avevamo proposto di tenerli solo per le famiglie, mentre per le imprese potevano bastare i cosiddetti contratti a intermitte­nza”. Sarà. Ma resta il fatto che le aziende reclamavan­o la reintroduz­ione dei voucher... “Così come sono non funzionano, lo ripeto. E poi ci sono passata anch’io: ai tempi dell’università lavoravo allo stadio di Torino, ogni domenica, e mi pagavano proprio con questi tagliandi. Ma per il lavoro che svolgevo mi avrebbero dovuto fare un contratto”. Insomma, nulla da salvare nei nuovi voucher? “No, è un brutto testo, sottratto di peso alla commission­e, proprio mentre noi stavamo lavorando per ottenere una buona legge”. Castelli racconta e precisa.

PERÒ POI è naturale chiederle cosa pensino della piazza di San Giovanni i Cinque Stelle, che di fatto invocano la fine dei sindacati tradiziona­li. E la deputata risponde: “Coloro che vanno in piazza vanno sempre rin- graziati, perché manifestan­o il loro pensiero. Dopodiché la Cgil non è un partito politico. E spero che i partiti non provino a sfruttare quelle persone a fini elettorali”.

Cercare voti non è illegale. E in fondo la Cgil e i rappresent­anti politici presenti a Roma erano tutti di sinistra, mentre voi non c’eravate... “Ma quale sinistra? Quella che ha votato il Jobs Act e tutti i peggiori atti del governo Renzi? Noi siamo un’altra cosa. E non ci interessan­o definizion­i di questo tipo o sfruttare la gente. Però i nuovi voucher faranno gli stessi danni di quelli vecchi, glielo assicuro”.

@lucadecaro­lis

Chi è

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LaPresse Grillina alla Camera La deputata Laura Castelli

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