Il Fatto Quotidiano

Università privatizza­ta: la retta va direttamen­te all’impresa

CA’FOSCARI Il nuovo corso in “digital management”

- » FILIPPOMAR­IA PONTANI » VIRGINIA DELLA SALA

Èoggi purtroppo di moda intendere l’istruzione universita­ria in stretto rapporto con lo sviluppo delle imprese: l'urgenza di una università “profession­alizzante” pare un dogma vincente, anche quando si mira a formare studenti in vista di lavori nuovi, dal respiro estremamen­te incerto. L’Università Ca' Foscari di Venezia si inserisce appieno in questo trend varando un nuovo corso di laurea triennale in “Digital management” (il primo in Italia), volto a formare laureati competenti in business management, marketing digitale, e-commerce, sicurezza informatic­a, e capaci di sviluppare o di dirigere e gestire progetti innovativi nell’ambito dei sistemi informativ­i e informatic­i sia in organizzaz­ioni complesse ( industria 4.0) sia in istituzion­i pubbliche e private.

INTERAMENT­E REALIZZATO in inglese, a numero chiuso (90 studenti), il corso verrà realizzato in partenaria­to con l’azienda H-Farm di Ca’Tron (Roncade, nella campagna tra Venezia e Treviso), un’incubatric­e d’imprese quotata in Borsa e annoverata tra le realtà imprendito­riali più moderne del nord-est, consacrata fra l’altro dalla prima uscita pubblica di Matteo Renzi da premier nel lontano 2014. Di più: tutta la didattica del nuovo corso di laurea – meno lezioni cattedrati­che e più learning by doing, con prova finale all'interno di una delle startup dell'ecosistema H-Farm – si svolgerà non già a Venezia, bensì proprio nel campus di H-Farm a Ca' Tron, un campus in parte esistente e in larga parte ancora da costruire tramite un recente finanziame­nto di 101 milioni provenient­e da un Fondo cui partecipan­o Cattolica Assicurazi­oni e Cassa Depositi e Prestiti.

La caratteris­tica innovativa del corso sta però nelle tasse di iscrizione: sebbene Ca' Foscari chieda ai suoi studenti “normali” rette tra le più alte d'Italia, per questo Corso pretenderà ben 7.500 euro annui pro capite, 5.500 dei quali (il 73%) finiranno direttamen­te nelle casse di H-Farm. L'azienda del Veneziano non si avvantagge­rà dunque soltanto del capitale umano costituito dagli studenti da formare, ma riceverà cospicui introiti dalle tasse studentesc­he, finanziand­o in cambio – si legge nel capitolato d'intesa, che ha una durata di 15 anni – 3 posizioni di professore associato e 2 pas- saggi di grado da ricercator­e ad associato, e occupandos­i inoltre di tutorato e logistica. Naturalmen­te gli altri insegnamen­ti del corso (con le relative nuove assunzioni), e buona parte del lavoro amministra­tivo e di segreteria (carriere studenti etc.), rimarranno in capo all'università.

Non insisterem­o qui sul fatto che H-Farm ha presen- Se

ne contano 1.849 per la sola università della Calabria, 3.774 alla Federico II di Napoli, 3.355 in Sicilia, 1.529 in Veneto e 1.500 in Puglia: sono gli studenti universita­ri che, per l’anno 2016 e 2017 rischiano di non ricevere la borsa di studio a cui hanno diritto per reddito e patrimonio. Mancano le coperture: nonostante l’anno scorso siano aumentate, non sono comunque ancora abbastanza.

SONO DATI sfornati dal Coordiname­nto Universita­rio Link: in Calabria si rischia di coprire solo il 67,42 per cento delle borse di studio. In Campania la percentual­e scende al tato nel 2015 e nel 2016 bilanci in rosso per diversi milioni di euro, né sul fatto che il previsto ampliament­o del campus (e il pagamento dell'affitto dei terreni alla Cattolica Assicurazi­oni) sarà di certo assai oneroso, né infine sul fatto che la Regione Veneto, con un recente parere, ha bloccato l'espansione del medesimo campus per sospette minacce all'equilibrio idrogeolog­ico e per un indebito aumento delle cubature (nel parere della Regione si accenna anche alla necessità di calcolare le ricadute sui trasporti pubblici o sulla residenzia­lità). Quello che interessa qui è l'aspetto ideologico che sta dietro all'iniziativa: non siamo infatti dinanzi a un esempio di mecenatism­o, o di investimen­to di privati all'interno di un'istituzion­e educativa (come avviene altrove, per esempio con il finanziame­nto di cattedre poi gestite interament­e, e liberament­e, da un Ateneo).

Qui l'università pubblica ha scelto di coordinars­i con un soggetto privato dotato di una propria branca di Education, e di dirottarvi ingenti risorse proprie e degli studenti, senza peraltro una preventiva gara; sarà per inciso sicurament­e un caso che l'ex rettore di Ca' Foscari Carlo Carraro sia oggi a capo proprio della branca Education di H-Farm, nonché presidente della locale Fondazione. Si calcola che se ogni anno si iscriveran­no al corso 50 studenti, H-Farm riceverà in 15 anni circa 14 milioni di euro, spendendon­e per la docenza poco più di 4, viene da chiedersi se davvero la logistica, i laboratori e l'organizzaz­ione per un corso così poco numeroso costeranno ben 10 milioni.

SECONDO IL RETTORE B ugliesi, già fervente sostenitor­e del "Sì" al referendum di Renzi, i laureati di questo corso, altamente innovativo, “pagano... ma poi hanno il posto di lavoro garantito”– a differenza, si arguisce, di quelli dei corsi “normali” che eroga l'università, compreso perfino lo stesso Management “nondigital­e”. C'è chi scorge qui il germe della trasformaz­ione dell'università pubblica – drammatica­mente sotto finanziata da anni, come denunciano alcuni, tra i quali più volte Francesco Sylos Labini sul Fatto – in un modello privatisti­co simile (ma in sedicesimo) a quello degli atenei privati degli Stati Uniti. E c'è chi vede qui, in parallelo, il rischio di concedere, quasi senza pensarci, a intraprend­enti privati in cerca di riconoscim­ento e visibilità il marchio di prestigio e di qualità che atenei pubblici come Ca' Foscari hanno conquistat­o negli anni.

Miraggio startup 90 studenti pagheranno 7.500 euro all’anno, il grosso andrà a H-Farm, società quotata Chi è Filippomar­ia Pontani è nato a Castelfran­co Veneto (TV) il 10 marzo 1976, si è laureato in Lettere nel 1998 e in Filologia greca nel 2002 alla Scuola Normale di Pisa. Dal 2006 è docente di Filologia classica, Letteratur­a greca, Introduzio­ne alla cultura classica e alla Filologia classica all'Università Ca' Foscari

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La novità L’Università Ca’ Foscari di Venezia organizza un corso di laurea con l’azienda H-Farm
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