“Verdini fa le riforme, passerà alla storia”
ALLA FINE per il Pd sono stati ancora decisivi i voti dei verdiniani. Erano presenti in pochi, ma buoni: 8 su 16, la metà esatta del gruppo. Tutti a favore della mozione Zanda. Lui, Denis, non si è fatto vedere (dopo la pirotecnica intervista al “Corsera” del giorno prima), ma i suoi hanno eseguito. Tra di loro anche Lucio Barani, fede craxiana mai rinnegata, ostentata con un garofano regolarmente appuntato alla tasca della giacca.
Barani, eravate stampella di Renzi, ora siete diventati stampella di Gentiloni? Ma no, non me lo faccia dire. La maggioranza del governo è un’altra. È piena di partiti: gli alfaniani, Articolo 1, gli autonomisti sudtirolesi, i socialisti di Nencini...
Però avete votato la mozione Zanda e bocciate quella di Gotor.
Ma quello dei bersaniani era un documento puramente politica, una mozione di odio personale nei confronti del ministro Lotti.
Per Verdini, Renzi “è ancora l’unica speranza di questo paese”.
Ha letto la sua intervista? Una splendida intervista, l’ha condivisa con tutto il gruppo di Ala. Tranne la virgolettatura iniziale, che non è sua ma della giornalista (“È stato Renzi a dirmi di non entrare nel governo Gentiloni, ndr”).
Non mi ha risposto sul renzismo.
Se è esistito il renzismo in Italia lo si deve solo al gruppo Ala, altrimenti non ci sarebbe stato. L’abbiamo partorito noi. La nostra presenza, senza avere nemmeno una poltrona, ha fatto in modo che la sinistra radicale fosse neutralizzata.
E non avete mai chiesto niente in cambio?
È la politica dei francescani...
Che fa, copia Grillo? Grillo è un comico. Il mio specchiato capo Bettino Craxi l’ha sempre considerato un pagliaccio. Sempre nel senso del comico, eh. A noi fa ridere, e certe volte anche sorridere.
Voi avete fatto sorridere Gentiloni e Lotti, stavolta.
Noi non siamo in maggioranza. Ripeto: abbiamo sostenuto le riforme renziane. Quelle strutturali e quelle importanti come le unioni civili. Tutte fatte grazie a noi.
Siete gli unici, veri riformisti.
Voi scrivete di cronaca, noi scriviamo la storia. E siamo per le riforme. Vorremmo che il governo Gentiloni avesse più coraggio. Lo aspettiamo. Ma come scriveva Manzoni di don Abbondio, il coraggio o uno ce l’ha o non ce l’ha.