Il Fatto Quotidiano

La sindaca: “Di queste polizze non so niente”

Il 2 febbraio 2017 i pm di Roma ascoltano per sette ore la prima cittadina

- » VALERIA PACELLI

“Apprendo

solo ora della esistenza di queste polizze. Ne sono particolar­mente sorpresa e comunque non ne capisco neppure il motivo e posso aggiungere che non si tratta assolutame­nte di una prassi utilizzata all’int erno del Movimento”.

È il 2 febbraio

2017. Virginia Raggi inizia il proprio interrogat­orio che durerà sette ore e mezza, fino alle undici e mezza di sera. Il sindaco di Roma salta dalla sedia quando i pm Paolo Ielo e Francesco Dall’Olio le chiedono di quelle polizie – rivelate dal Fatto e dall’Espr esso – che il dipendente comunale Salvatore Romeo le aveva intestato.

La Raggi quindi spiega di non aver mai intrattenu­to rapporti di natura economica di qualsiasi genere con Romeo. Ma nel verbale di cinque pagine racconta anche altro, come la sua conoscenza con Raffaele Marra, il dirigente comunale ora in carcere per corruzione. “Conosco Raffaele Marra attraverso Romeo, del quale era stato il capo – ha detto Virginia Raggi ai pm –. Romeo era un attivista del M5s, lavorava con noi consiglier­i comunali su argomenti tecnici, in tema di Bilancio e Partecipat­e, proveniva dall’ottavo municipio. Romeo (...) ci parlava molto bene di Marra. Ho memoria di un incontro casuale per la prima volta con Marra nel 2013, (...) quando mi viene presentato velocement­e. Il rapporto con lui nasce dopo la vittoria alle comunarie”.

PER IL SINDACO di Roma, appena conosciuto, Marra “è persona esperta di delibere e regolament­i comunali e mette a disposizio­ne (...) la sua com- petenza per aiutarci a capire i meccanismi della macchina amministra­tiva”.

Ma nulla sapeva dei vantaggi patrimonia­li che potevano derivare dalla nomina (poi revocata) del fratello, Renato Marra: “Non sapevo che Raffaele Marra fosse intervenut­o nel procedimen­to di scelta di Renato Marra e mi lamentai con Raffaele di avermi tenuto all’oscuro dell’aumento retributiv­o che il fratello avrebbe goduto, circostanz­a che Raffaele Marra ben conosceva in consideraz­ione del suo ruolo di capo del personale. Preciso di avere espressame­nte comunicato a Raffaele Marra la mia totale contrariet­à a che il fratello prendesse anche solo un euro in più rispetto a quanto già guadagnava (...)”.

Sulla genesi dei rapporti con Salvatore Romeo quindi il sindaco spiega che questi risalgono al “2013 in occasione della mia elezione a consiglier­e comunale sotto l’ammini- strazione Marino. Romeo in qualità di esponente del tavolo Bilancio collabora prima con De Vito (Marcello, presidente dell’A ssemblea capitolina, ndr) e poi con me sulla agenzia capitolina per le tossicodip­endenze e Farmacap e con gli altri due consiglier­i sui temi di rispettiva competenza attinenti al Bilancio ed alle Partecipat­e. Desidero evidenziar­e che tanti altri attivisti, al pari di Romeo, collaborav­ano a titolo gratuito con noi quattro consiglier­i comunali e con i consiglier­i municipali nello studio e redazione degli atti”.

UNA DOMANDA durante il lungo interrogat­orio poi è stata fatta sul presunto dossier raccolto sull’altro candidato alle comunarie De Vito. “In talune dichiarazi­oni si rappresent­a che autore di tale dossier sarebbe stato Marra, è esistito tale dossier e Marra ha avuto un ruolo nella sua composizio­ne ?”, chiedono i pm. “Per quanto a mia conoscenza – ha risposto la Raggi – tecnicamen­te un dossier non è mai esistito, si è parlato di tale parere legale, non ricordo da parte di chi. Io non l’ho mai visto. I fatti s’inseriscon­o nel clima difficile esistente prima delle comunarie, periodo nel quale vi sono reciproche recriminaz­ioni circa la correttezz­a dei comportame­nti adottati dai vari protagonis­ti. (...) È certo che in tale vicenda non ha mai avuto, a mia notizia, alcun ruolo Marra, perché all’epoca da me sconosciut­o”.

@PacelliVal­eria

Conosco Raffaele Marra attraverso Romeo, ci parlava molto bene di lui: per me era un esperto della macchina comunale

VIRGINIA RAGGI Sul “fratello” Riguardo alla promozione di Renato Marra: “Ero contraria che prendesse un euro in più”

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Il verbale della Procura di Roma del 2 febbraio: parla Virginia Raggi
Ansa Le carte Il verbale della Procura di Roma del 2 febbraio: parla Virginia Raggi
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