“Il programma è la Costituzione Non mi pare certo estremista”
AnnaFalcone La risposta a D’Alema sulle critiche alla kermesse della lista di sinistra: “Chi fischiava è stato allontanato, diamo spazio al disagio”
L’assemblea per una “sinistra di popolo” del teatro Brancaccio ha toccato molti nervi scoperti se, all’indomani, persino Massimo D’Alema ha pensato di dover mettere i puntini sulle “i” in un colloquio con il manifesto: “Il berciare contro Pisapia e i fischi a Gotor non portano lontano. Gli organizzatori dovevano fermarli”. Anna Falcone, che insieme a Tomaso Montanari ha convocato la manifestazione, sottolinea: “Non solo sono stati fermati, ma anche allontanati. Comunque erano pochissimi e Gotor è stato anche applaudito. Si è svolta un’assemblea programmatica, in
porrà: primarie sì o no?
Le primarie sono state svuotate di significato dall’esperienza del Pd di Renzi. Vorremmo garantire molto di più di scelte calate dall’alto, vorremmo che fossero direttamente i cittadini a scegliere i candidati prima che votarli con un voto dove uno vale uno.
In questo ipotetico schieramento ci stanno anche persone che hanno votato sì al referendum?
Non ci interessano le analisi del sangue sul passato, ci interessano coerenza e coraggio su scelte concrete, capire se c’è la volontà di convergere su un programma comune. Lei passa per essere di area dalemiana. È vero?
La mia storia dimostra la mia autonomia. È un pregiudizio inaccettabile che quando una donna prende un’iniziativa, deve sempre esserci un uomo che la manovra.
Secondo Paolo Mieli, Enrico Letta è un possibile leader. Che ne dice?
Non sono io a dover indicare nomi. Il leader sarà l’uomo o la donna che incarna meglio il programma e le priorità di quest’area. Mieli ci ha criticato: mi rincuora, se facciamo paura forse è perché, davvero, corriamo il rischio di fare qualcosa di serio a sinistra. Intendiamo ripartire dal superamento delle diseguaglianze e dalla p a r t e c i p a z i one. Per questo abbiamo dato voce a mondi rappresentativi, prima che a parla- mentari o segretari di partito. Pazienza se qualcuno si è adontato perché non ha avuto i suoi 5 minuti di riflettori.
Ci andrà da Pisapia il primo luglio?
Noi l’abbiamo invitato, lui ci ha risposto che non c’erano le condizioni. Aspettiamo di capire dall’ex sindaco e anche da Articolo 1 se possiamo dare un contributo o ci sono decisioni già prese. Non è questione di scambio di cortesie, ma di soluzioni da dare a un Paese impoverito e sofferente. In un programma tv in cui parlavo di “convergenze” mi è stato risposto che era un discorso vecchio, citando Moro. Io penso ad Ada Colau (il sindaco di Barcellona, ndr) e alle esperienze civiche che hanno vinto cominciando a cambiare le loro realtà. Non c’è più spazio per il personalismo. Noi siamo cittadini normali che alle prossime elezioni vorrebbero dare un voto che li rappresenta, non cedere a scelte al ribasso. Non ci candidiamo a capeggiare nulla, lavoriamo a un progetto che parli di diritti, uguaglianza e democrazia.
Dalemiana? Se una fa politica dietro deve esserci un uomo? Inaccettabile