“Cambiano le leggi se qualcuno le applica”
La politica e i colleghi, il doping e i disastri: in un volume l’esperienza dell’ex magistrato
Èandato
in pensione, ma non ha certo messo le pantofole, Raffaele Guariniello, una vita da pm a Torino dedicata al diritto alla salute, alla sicurezza sul lavoro. L’ultimo processo “famoso” che è riuscito a concludere è quello del rogo alla Thyssenkrupp.
Guariniello ha appena scritto un libro sulla sua lunga esperienza di magistrato: “La giustizia non è un sogno” ( Rizzoli). Si è registrato all’Albo degli avvocati ma ancora non ha intrapreso la nuova carriera “per difendere i deboli”.
IERI, A PALAZZO San Macuto ha lanciato la sua proposta: una Procura nazionale per la sicurezza sul lavoro. “Purtroppo ci sono difficoltà” non solo politiche ma anche nella magistratura che, dice, è “una corporazione difficile”. E spiega: “Noi abbiamo 120 Procure, molte sono piccole e non hanno magistrati specializzati. Se capita un disastro ferroviario, ambientale, le indagini, per mancanza di competenza specifica, possono durare anche 5 anni. Noi siamo arrivati al verdetto finale per Thyssen perché le indagini le abbiamo concluse in due mesi e mezzo, sapevamo come muoverci”.
Concorda il presidente della Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito, Gian Piero Scanu, promotore dell’iniziativa: “L’attenzione alla salute nei posti di lavoro non è degna di un Paese civile. Non ci può essere legittimazione dei posti di lavoro senza salute”. Tanti processi per questo tipo di reati non hanno visto la fine anche perché il Parlamento cambiava le regole: “Ho l’impressione che certe leggi vadano bene di facciata, ma se arriva un magistrato che cerca di applicarle danno fastidio e le si cambia”. Come ai tempi della scoperta dell’atrazina nell’acqua potabile: furono aumentati i limiti.
L’ex pm racconta anche di un ministro che allertò un indagato: “Ci occupavamo di farmaci e avevamo in corso delle intercettazioni (inchiesta Juventus-doping, ndr). Un ministro disse a un dirigente intercettato: ‘Fai attenzione a Guariniello che è pericoloso’”. Chi era il ministro? E che fine ha fatto quell’intercettazione? Guariniello non vuole rispondere: “Nemmeno sotto tortura”, sorride. Non risponde neppure sull’incarico di direttore sanitario del J Medical a Riccardo Agricola, ex medico della Juventus condannato in primo grado per doping a 1 anno e 10 mesi, assolto in appello e prescritto in Cassazione: “Non so nulla”. Comunque, per Guariniello la giusti- zia “non è un sogno” anche “scricchiola, come ad esempio a causa della prescrizione che perseguita questi processi in materia di disastri ambientali, sanitari, infortuni. Ciò non toglie, però, che sia una grande occasione”.
La proposta “Serve una Superprocura per la sicurezza sul lavoro: le indagini sono troppo lunghe e difficili”