Leo, che fa ridere nonostante il “piano virile e vendicativo”
Perché mai la scrittura ironica, quella brillante e provocatoria, non viene valorizzata nel nostro Belpaese? Ci spertichiamo – giustamente – per lodare il genio di Woody Allen, lo humour surreale di Etgar Keret e quello nero di Kurt Vonnegut ma pochi danno il giusto risalto alla scrittura satirica, relegandola spesso a un mero divertissement.
D’accordo, far ridere fra freddure e nonsenseè sempre il traguardo finale ma non sarebbe l’ora di nobilitare l’arte della battuta, quand’è arguta, spiazzante, grottesca?
UN BUON PUNTO di partenza potrebbe essere la lettura del nuovo libro di Francesco Muzzopappa, Dente per dente, in uscita il 22 giugno per Fazi (nella collana Le Meraviglie curata da Alice Di Stefano, esclusivamente dedicata all’humour e affiancata da un blog). Muzzopappa – d’origini baresi ma trapiantato a Milano, è uno dei più apprezzati copyrighter italiani– ha esordito nel 2013 con Una posizione scomoda (seguito nel 2014 da Affari di famiglia, sempre con Fazi) che ha recentemente incassato i giudizi entusiasti dei critici d’Oltralpe di Le Figaro e sbarcherà presto nelle sale cinematografiche.
Dopo tre anni di assenza dagli scaffali ritorna in scena con un libro ultrapop e liberatorio, ambientato a Varese, dove vive Leonardo che a quindici anni ha perso due dita in un incidente, mandando in fumo autostima e popolarità, con gli adolescenti, capaci di rara crudeltà, che “si divertivano a inventare deliziosi nomignoli come Ottodita o Moncler (da Monco, ah ah)”. Solo la passione per le auto, divenuta in breve una vera ossessione, lo ha salvato dal diventare un ragazzo problematico, come quelli “abituati ad ascoltare gli Evanescence mentre si procurano taglietti su braccia e gambe”. Se la Roma ha la Gnam e Napoli il Madre, a Varese, la città giardino, sorge il Museo d’Arte Contemporanea ovvero il Mu.co e Leonardo ha l’ingrato ruolo di impedire ai visitatori di avvicinarsi o toccare le opere, anche se si tratta “di quadri di quarta o quinta categoria dei più grandi maestri dell’arte contempor an e a”. Insomma croste d’autore. Del resto anche ai geni capitano giornate storte e le riproduzioni di queste te- le – finti Picasso, Mondrian e Dalì che Muzzopappa ha personalmente creato – scandiscono i vari capitoli. Dente per dente è una pungente satira sul mondo a dir poco controverso dell’arte e dei suoi fenomeni ma è soprattutto la storia d’amore fra Leo e Andrea, una ragazza ultracattolica “che osserva i dieci comandamenti, non dice le parolacce e non fa sesso”. Almeno non con lui.
Un idillio che si spezza quando Leo si presenta una mattina con l’anello e la scopre a cavalcioni di un altro, il modello nonché vicino di casa. Dopo aver barcollato, Leo sfodererà gli attributi, decidendo di attuare “il Vev, il mio piano virile e vendicativo”, ribaltando ad hoc proprio i dieci comandamenti e inscenando una vendetta in dieci passi che ha un sapore di antico testamento.
PUNTO FORTE di questo libro che corre via sino all’ultima riga è proprio la voce narrante di Leo, che prende per mano il lettore sin dal folgorante incipit. Dente per dente è un treno ad alta velocità, un meccanismo narrativo con tempi comici perfetti che non stufano mai.
VENTICINQUE anni dopo, Kevin convive con l’ambiziosa Lisa, pubblico ministero per l’ufficio della procura della contea di Suffolk. Lisa è nera e a Boston il colore della pelle segna ancora differenze, talvolta. I due hanno un patto: mai parlare di lavoro. Il confine tra le loro professioni è altissimo rischio. Ma Lisa infrange questo patto. Kevin scopre che l’omicidio di una poliziotta sotto copertura riporta al caso di Curtis James, rimasto senza soluzione. L’autore di Brighton è Michael Harvey, uno degli scrittori americani di maggior talento, a cominciare dalla scrittura. Il viaggio all’indietro di Kevin è un grande affresco di Boston, con personaggi perfetti nella loro cupa autodistruzione, come le due sorelle del reporter e lo stesso Bobby. Ma a dominare è l’incastro narrativo dei colpi di scena. Il giornalista fuggito dalla rovina scoprirà tutto quello che è cambiato, comprese le ingannevoli apparenze del passato, da uccidere prima di seppellire.