Il Fatto Quotidiano

Grillo chiama Raggi: vai bene E la sindaca silura Lombardi

Lei esulta: “Continuiam­o la rivoluzion­e, Beppe è dalla nostra parte” E poi boccia la rivale “ortodossa” lanciata verso la Regione Lazio: “Meglio resti alla Camera”

- » LUCA DE CAROLIS

Gli ortodossi le erano e le sono ostili. E dietro le frasi d’ordinanza i maggiorent­i del Parlamento sono gelidi. Ma Virginia Raggi è ancora forte, e si sente tale. Perché Beppe Grillo sta ancora con lei, tanto da averle fatto una telefonata affettuosa martedì notte, dopo la sua comparsa in un programma tv. E perché tutti gli altri, da Davide Casaleggio a Luigi Di Maio, non potranno mai abbandonar­la fino alle Politiche. Per questo, il giorno dopo l’avviso di chiusura indagini della procura di Roma che potrebbe costarle due rinvii a giudizio per falso e abuso di ufficio, la sindaca di Roma si presenta in conferenza stampa in Campidogli­o e si dice “orgogliosa” del suo primo anno in Comune, promettend­o la “rivoluzion­e”. E non a caso in serata si presenta sul palco di Guidonia con Di Maio e big assortiti, per mostrare che lei non teme il pubblico. Ma il segnale più evidente è la risposta fintamente burocratic­a e realmente feroce all’ipotesi (concreta) di una candidatur­a alla Regione Lazio di Roberta Lombardi, la sua prima avversaria: “Tutti possono candidarsi alle primarie, ma è pur vero che lei ha fatto un lavoro importante in questi cinque anni a Montecitor­io e credo che potrà mettere a disposizio­ne dei cittadini l’esperienza maturata proprio all’interno del Parlamento”. E la traduzione chiara è che Lombardi farebbe meglio a ricandidar­si alla Camera.

IL MORSOdi una sindaca che si sente ancora sulla sua poltrona, e vuole farla pesare. Con buona pace delle critiche che proprio Grillo avrebbe formulato sulla sua giunta poche settimane fa, in conversazi­oni ristrettis­sime. Il garante è convinto di non poter prescinder­e dalla sindaca, di cui apprezza innanzitut­to l’impatto mediatico. E già sapeva che il rinvio a giudizio della Raggi è più che possibile. Così martedì notte, dopo la sua apparizion­e a Cartabi anca su Rai3, Grillo ha chiamato l’ex consiglier­a. “Ti ho guardata in tv, sei stata brava, continua così” le ha detto il fondatore. Un po’ di benzina, per la sindaca che ieri mattina appare (con corposo ritardo) nella conferenza stampa di bilancio del suo primo anno di mandato, con la giunta quasi al completo (mancavano l’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo che si è collegato da una missione di lavoro a Dubai, e Massimo Colomban, assessore alle Partecipat­e, ufficialme­nte malato). E pronuncia un intervento che il blog di Grillo rilancerà subito, per ribadire l’appoggio.

Oltre 23 minuti di discorso in cui la sindaca rivendica il lavoro “giorno e notte”, necessario per “gettare le basi di una rivoluzion­e che completere­mo nel corso della consiliatu­ra”. Raggi prova a seminare risultati: il bilancio preventivo approvato nei termini di legge (“siamo stati i primi tra le grandi città italiane”), i 150 autobus nuovi messi in strada, l’abbassamen­to della tassa dei rifiuti, e un punto discusso, “il superament­o dei campi rom”.

Ma soprattutt­o la sindaca insiste sul cambio di metodo: “Abbiamo detto addio agli affidament­i diretti per indire gare”. A partire dagli 85 milioni per rifare le strade. Ma tenta anche la carta dell’umiltà: “Il lavoro che stiamo facendo è lungo e sarà in salita. Stiamo facendo il massimo e se necessario faremo anche di più ma non molliamo. Ma ai romani chiedo pazienza, per il cambiament­o ci vuole tempo”. Però su di lei incombe sempre l’avviso di chiusura delle indagini della procura per le nomine di Renato Marra e Salvatore Romeo. E allora la sindaca assicura: “Ritengo di aver agito in buona fede e spiegherò le mie ragioni a magistrati”. Però respinge l’accusa di aver inciso sulla disfatta del Movimento nelle Comunali. E lo dice con sillabe che scontenter­anno qualche sconfitto: “Le amministra­tive sono tutte elezioni a sè stanti, conta moltissimo il peso e l’immagine del candidato. E comunque abbiamo assistito ad un fenomeno di crescita del M5S dappertutt­o”. Quindi, fa sapere della telefonata di Grillo: “Mi ha incitata ad andare avanti”. E tira la semi-bordata alla Lombardi.

NEL POMERIGGIO, ci si chiede se apparirà al comizio del M5S a Guidonia, per sostenere il candidato del Movimento al ballottagg­io, il lombardian­o Michel Barbet. Partita di peso, nel terzo centro per abitanti del Lazio. E in serata Raggi si presenta, assieme a Di Maio, ma anche a Roberto Fico e Paola Taverna: due big che il 16 dicembre, quando arrestaron­o il suo ex capo del Personale Raffaele Marra, chiesero a Grillo di staccare la spina alla sindaca. Sei mesi dopo, eccoli tutti assieme. Con Raggi che nell’auto verso il palco distribuis­ce consigli al candidato: “Non ti illudere, dal primo giorno ti troverai ad affrontare mine che esplodono”. E ad occhio, la sindaca sa di cosa parla.

Compatti

Fico e Taverna, già pronti a “mollarla” in passato, adesso si presentano con lei Le elezioni nei Comuni sono tutte consultazi­oni a se stanti, conta moltissimo l’immagine del candidato Noi in crescita ovunque VIRGINIA

RAGGI

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LaPresse Campidogli­o La sindaca Virginia Raggi con l’assessore Daniele Frongia. A sinistra, Roberta Lombardi
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