COME BOND “Ma Fleming scriveva solo romanzetti”
Andreas Pflüger, star del giallo tedesco
Germania contro Italia. Lunedì prossimo a Massenzio, sul palco di Letterature - Festival internazionale di Roma. Il giallo italiano contro il giallo teutonico. A rappresentare i colori tedeschi anche Andreas Pflüger. È l’autore di Nero Assoluto, diventato un caso letterario in patria. Domenica poi, sempre a Roma, Pflüger si confronterà con Giancarlo De Cataldo al cinema Nuovo Sacher, dove domani inizierà Krimi, Festival del giallo tedesco organizzato dalla casa editrice emons:. La protagonista di Nero Assolutoè Jenny Aaron, profiler cieca. Il Fatto ha intervistato Pflüger con la collaborazione di Linn Settimi per la traduzione.
Dopo il giallo scandinavo, è il momento d’oro del giallo tedesco: perché i thriller dominano le classifiche? Ormai è stata coniata un’espressione per questo fenomeno: Deutschi Crime. È molto buffo. Ad oggi il mio romanzo è stato tradotto in nove lingue, in autunno uscirà in Inghilterra e credo che verrà pubblicato anche in America. Anni fa questo sarebbe stato impensabile per un autore tedesco di thriller. Il genere del thriller ha senz’altro pari dignità degli altri generi letterari. Scrivere un giallo non significa altro che filosofare sui concetti di colpa, espiazione e morte. E questo vale per ogni opera letteraria, a prescindere dal suo genere.
Die Zeitl’ha definita meglio di Bond, un paragone impegnativo.
Piuttosto mi diverte. È chiaro che tutti conoscono i film di Bond, ma chi ha mai letto i libri di Ian Fleming? Si tratta di romanzi da quattro soldi, senza qualità letteraria né raffinatezza. Eppure prendo la cosa come un complimento, perché ne comprendo l’intenzione. Cieca, bellissima, potente: Jenny sembra troppo perfetta per essere vera. Non è affatto perfetta. Deve combattere i suoi demoni, dubita continuamente, è sempre intrappolata nelle sue paure, come in un bozzolo. Ma è vero, sì, Jenny Aaron è più forte della vita. Padroneggia le arti marziali orientali ed è dotata di qualità assolutamente fuori dal comune, soprattutto per una cieca. Ci sono persone non vedenti che possono vantare alcuni dei suoi talenti, ma difficilmente questi si trovano racchiusi in una persona sola. Aaron è una fuoriclasse.
Non è facile frugare nella testa di una profiler cieca. Per una donna come Aaron, dentro e fuori sono termini insufficienti. Molto più dei vedenti è capace di immer- gersi, di eliminare completamente il superfluo. L’esempio più calzante è quello della “camera interna” in cui Aaron si ritira per analizzare un problema. In quei momenti, si trova nel luogo più solitario del mondo, in cui si reca quando vuole osservare tutto da una certa distanza e fare chiarezza.
Jenny lavora per il “Dipartimento”: nel mondo reale, però, questi gruppi specializzati dei Servizi segreti sono la scatola nera di ogni democrazia.
Nero Assoluto è il primo capitolo di una trilogia su Jenny Aaron. Nel secondo volume, che in Germania uscirà a ottobre e in Italia nel 2018, la vicenda riprende appena una settimana dopo la conclusione nel primo. Alla fine, i tre libri racconteranno una sola grande storia, in definitiva un romanzo di formazione. Ma solo nel primo romanzo il dipartimento di polizia viene presentato come baluardo del bene e della verità. Nel libro seguente comincia a emergere sempre di più il lato oscuro di questa organizzazione.
Il Male è Holm, un serial killer colto e disinteressato. Brucia 5 milioni di euro e cita Marx e Locke e alla fine si definisce strutturalista.
Mi riesce difficile rispondere a questa domanda. Non perché non abbia ben chiaro chi sia Holm, o cosa determini il suo agire. Ma i miei perso- naggi non sono schiavi che si comportano come vorrei. Conducono una vita propria, e io sono solo il cronista che scrive di loro. Quindi se parlo di Holm posso solo provare a interpretarlo. Non credo che sia disinteressato. Tutto ciò che fa è volto a un unico scopo: trovare una sua pace. Per Holm tutto è volto a un obiettivo: raggiungere la redenzione. Dunque ha la medesima aspirazione di Aaron. Per me il fascino di questo duello sta tutto qui.
A trasformare Holm in un criminale sono stati il trauma del padre violento e l’incontro con un boss russo. Quest’uomo mi ha stupito sin dall’inizio. Per un certo periodo ho pensato che fosse solo un criminale terribilmente brutale e spaventoso. Poi piano piano ha rivelato di essere molto più complesso, tanto che alla fine ho sviluppato per lui quasi un sentimento di compassione. Per me Holm rimane la più grande sorpre-
sa del libro. Sì, è cattivo. Ma trova anche redenzione. Si tratta di un’esperienza e di una verità al di là delle categorie morali, così come sono definite dalla maggior parte dei filosofi e anche dalla Chiesa. Holm si è liberato da tutte le convenzioni. Nel suo mondo è lui stesso a fare le leggi. E dona redenzione a se stesso. Perché può. Berlino è la città di Nero As
s o lu t o con pennellate su Barcellona e Napoli: un giallo tedesco ed europeo.
Non so neanche cosa sia un giallo tedesco. Probabilmente nella mia vita ho letto al massimo due o tre gialli di autori tedeschi. Mi sono sempre decisamente orientato verso la scena anglosassone. Gli autori della mia vita sono Hemingway, Chandler, James M. Chain. Dicevo, i tre romanzi andrebbero visti come uno solo. In questo senso è senz’altro un romanzo europeo, perché già il successivo, per quanto riguarda i luoghi d’azione, è costruito su un ventaglio molto più ampio: Svezia, Marrakech, Avignone, Roma, tra l’altro l’inizio e le prime quaranta pagine del libro si svolgono proprio qui. Due anni fa ho ottenuto una borsa di studio a Roma, dove ho lavorato con grande piacere. Da allora amo questa città.
Jenny è una profiler Cieca, bella e potente Padroneggia le arti marziali e ha qualità fuori dal comune Il paragone con Bond mi diverte Tutti conoscono i film di 007, ma chi ha mai letto i libri di Fleming? Si tratta di romanzi da quattro soldi, senza qualità