B. ODIA I 5STELLE PERCHÉ SONO L’UNICO OSTACOLO AGLI INCIUCI
“I 5 STELLE sono più pericolosi dei comunisti del ‘94”. LA CELEBRE frase di Giovanni Falcone: segui i soldi e troverai la mafia, applicata oggi alle cose della politica italiana (e non solo) potrebbe suonare così: segui Berlusconi e troverai il potere, presente e futuro. L’uomo riapparso in tv con l’aria del mite nonnino un po’ duro d’orecchi non ha perso il leggendario fiuto: il vero nemico mortale sono i 5 Stelle (anche perché, ai bei tempi, con certi comunisti alla D’Alema o alla Violante lui utilmente alternava bastone e carota). Per sconfiggerli, fa capire il fu cavaliere, ci vuole una santa alleanza di tutti quelli che non sono come loro, a cominciare dal Pd renziano. La vera colpa dei grillini? Non i disastri dei loro sindaci nelle grandi città e neppure la dittatura di Grillo o della Casaleggio Associati. All’ex Caimano (che ora allatta agnellini) non potrebbe fregargliene di meno. No, imperdonabile ai suoi occhi è che questi alieni sovversivi rifiutino di fare gruppo con tutti gli altri, che non vogliano far parte del “sistema” si diceva una volta. Nella concezione di certi personaggi la politica dovrebbe essere come la polizia di New York all’e- poca di Serpico, l’agente osteggiato perché non spartiva le bustarelle con i colleghi. Se non stai al gioco, se non puoi essere ricattabile costituisci un pericolo: “peggio dei comunisti del ’94” per l’appunto. Purtroppo il Movimento traduce questa “esclusione” nel consueto vittimismo che non porta da nessuna parte se persiste l’immagine di un gruppo di brave persone, ci mancherebbe, ma incapaci di governare e dedite piuttosto all’improvvisazione. La santa alleanza di Renzusconi sa di poter contare sull’informazione unica dei due pesi e delle due misure. Quella che occulta lo scandalo Consip e i guai del sindaco Sala per bastonare la sindaca Raggi. Fa sensazione sulle prime pagine la chat di Raffaele Marra là dove il noto galantuomo scrive: “Virginia non ha le palle, non so come faccia a fare la sindaca”. Un’expertise di tutto rispetto. Pensate se l’ex dirigente del comune di Roma finito dentro per un’accusa di tangenti invece avesse scritto: “Virginia ha le palle”. Quale prova migliore della loro complicità?
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Antonio Padellaro - il Fatto Quotidiano