Il Fatto Quotidiano

“Il dg Orfeo non capisce nulla di palinsesti. Sa fare il panino”

CarloFrecc­ero Il consiglier­e d’amministra­zione: “Via perfino Giletti dalla domenica per evitare ‘incidenti’. La tv di Stato è manipolata da Renzi”

- » GIAMPIERO CALAPÀ

“Non capisco l’uscita di Roberto Fico, sarà mica colpa di Fazio se l’azienda gli offre più soldi?”. Carlo Freccero, consiglier­e d’amministra­zione della Rai reagisce così alle parole del presidente della Vigilanza, che ha definito Fazio “il classico comunista col portafogli a destra” per il nuovo contratto da 11,2 milioni di euro concesso dalla tv di Stato al conduttore per quattro anni. E anche per il resto Freccero, che ha lasciato l’ultimo consiglio d’amministra­zione sbattendo la porta, ha le idee molto chiare: “Il nuovo direttore generale Mario Orfeo non capisce nulla di palinsesti e la tv di Stato è manipolata dall’ex premier Matteo Renzi”.

Su Fazio si è scatenato un ciclone, giusto o sbagliato? Quegli stessi membri del cda – uno fra tutti Marco Fortis, nominato dal Tesoro – che erano contrari a rimuovere il tetto con Campo Dall’Orto, si sono improvvisa­mente convinti del contrario con Orfeo. Pare non interessi tanto la legge, in quanto tale, ma appoggiare o rimuovere un manager più o meno gradito a quella politica che fa le nomine. Il vero problema che stava dietro al teatrino dei compensi alle star era l’esito del referendum.

Perché?

È dopo il 4 dicembre che Renzi decide di togliere la spina ad Antonio Campo Dall’Orto, ri- tenendo che la Rai avrebbe dovuto fare di più per il “Sì”.

Addirittur­a...

Renzi manipola la Rai. Dalla nomina di Campo Dall’Orto ad oggi, ci siamo dovuti misurare, noi consiglier­i, con la natura ambigua della Rai divisa tra servizio pubblico e television­e commercial­e. Io volevo che fosse salvata sia la dimensione culturale del servizio pubblico che la sua redditivit­à di grande azienda statale. Ora è emersa, però, una nuova dimensione della Rai che Renzi si era proposto di rimuovere: la dimensione politica, se non governativ­a. In breve, è la politica a dettare l’agenda al Cda, in base alla presenza di persone più o meno gradite. Questo Cda ha un mandato che scade tra un anno, avremmo dovuto fare contratti di non oltre dodici mesi.

Sì, ma così si sarebbe rischiato di perdere Fazio.

Ci possono essere eccezioni. Ma, soprattutt­o, io ho chiesto che un contratto importante come quello di Fazio, per cui il

C. Dall’Orto rimosso per l’esito del referendum

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