Intercettazioni penalmente non rilevanti e Virginia Raggi
Le chat non penalmente rilevanti comparse su alcuni giornali non sono presenti nel fascicolo di indagine sul cosiddetto “pacchetto nomine” che coinvolge anche Virginia Raggi. Lo scrive ieri l’A nsa, che aggiunge: “Le chat non sono state riversate in atti di polizia giudiziaria ma sono solo state depositate. Queste conversazioni sono custodite in un plico sigillato del quale nessuno ha fatto richiesta di copia: esse sono nell’esclusiva disponibilità degli autori delle chat”. Il riferimento sembra essere alle conversazioni nelle quali Marra definisce “mignotte mentali” alcune parlamentari 5stelle. Secondo quanto risulta al Fatto, questa si trova nei brogliacci (che devono essere fatti per legge) del processo Marra-Scarpellini.
LA CONVERSAZIONE dell’8 novembre 2011 poteva essere omissata in quanto non penalmente rilevante. Come allo stesso modo non era penalmente rilevante anche la parte della telefonata dell’8 novembre 2016 dove si parla dell’intervista al Fatto . Marra diceva: “Mi hanno mandato allo sbaraglio... M’hanno massacrato...”. Poi aggiungeva che il portavoce della Raggi, Teo Fulgione, “s’è messo al telefono, credo con Travaglio, e ha fatto cancella’ tutto il pezzo sulla politica e m’ha inculato a me”. Come abbiamo spiegato, si trattò della sintesi di un colloquio, il cui clou era la raccomandazione per entrare nei Servizi. Poi il dirigente ne approfittava per fare valutazioni su esponenti M5S, che restarono fuori perchè passibili di querele, pure contro il Fatto. Non ci fu alcun bisogno di un intervento di Fulgione. Ma perché queste conversazioni (quelle sul Fattoe quelle sulle parlamentari) sono state trascritte se penalmente non rilevanti? La procura di Roma ha emesso una circolare per escludere dagli atti le intercettazioni “manifestamente irrilevanti” dal punto di vista penale. Ci preoccupava allora e oggi per le intercettazioni politicamente rilevanti. Ora siamo tranquilli: nel caso della Raggi possiamo continuare a scriverne.