Macron sbraita, Putin gli piazza la sua tv in casa
Il neo-presidente accusò i russi di contro-verità. Ora parte la tv del Cremlino in francese
RUSSIA TODAY
È il canale all news creato nel 2005 e che fa parte dei media controllati direttamente dal Cremlino. Il budget della casa madre è di 100 milioni di dollari e si stanno lanciando le versioni nazionali nei maggiori paesi europei Durante
la conferenza stampa a Versailles del neo presidente Emmanuel Macron e del suo omologo Vladimir Putin, il 29 maggio, alla domanda sul perché ad alcuni giornalisti russi fosse stato impedito di seguire la campagna elettorale, Macron rispose senza esitazioni: “Quando i mezzi di informazione diffondono spregevoli menzogne non vanno più considerati tali. Russia Today (RT) e Sputnik si sono comportati come organi di propaganda in più occasioni, hanno pubblicato volutamente controverità infamanti anziché notizie”.
Nonostante sia trascorso meno di un mese, la macchina propagandista messa a punto dallo Zar per “sfidare i valori democratici e dividere l’Europa” - come denunciato dall’Europarlamento nel 2016 in una risoluzione votata dalla maggior parte degli Stati membri - non sembra averne risentito. Nemmeno in Fran- cia. Anzi, promette di viaggiare ancora più spedita grazie all’apertura di un canale satellitare tv, Russia Today France, visibile finora solo sul sito web. Russia Today è una catena tv multilingua direttamente legata al Cremlino con filiali in Usa, Gran Bretagna, Israele. Le trasmissioni sono in inglese, spagnolo, arabo e ora anche in francese. Nel dicembre scorso, durante l’approvazione del budget, la portavoce della catena tv, Anna Belkina, aveva spie- gato che l’investimento era di 100 milioni di euro.
Tra i volti noti della rete ci sarà l’economista Jacques Sapir, euroscettico, già consigliere di Marine Le Pen e poi anche di Jean Luc Melenchon.
IL MANAGER DELLA RETE con l’incarico più importante è una vecchia conoscenza italiana: Emmanuel Gout. Francese, ma italiano di formazione per aver iniziato nel tessile biellese quando era po- co più di un ragazzo: negli anni Gout ha cambiato più volte ambito fino a diventare presidente di Tele+ dopo aver lavorato dal 1982 al 1989 in Fininvest alla guida dello sviluppo internazionale. Nel corso degli anni trascorsi a tessere contatti con le istituzioni straniere per la tv di Berlusconi, ha iniziato ad avvicinarsi al mondo russo e subito dopo si è trasferito a Mosca dove è diventato consigliere del ministro dell’I nfor mazione, per poi ripassare da Roma a dare i suoi consigli alla comunità di Sant’Egidio, che di geopolitica se ne intende assai bene. Divenuto cittadino italiano, nel
2003 ottenne la presidenza di Cinecittà World.
Gout, che a Mosca è ormai più che di casa, è tornato in Francia come responsabile dei rapporti politici di RT France. Un compito che potrebbe sembrare molto difficile dopo la presa di posizione di Macron. Ma è anche vero che in politica estera il presidente sta cambiando. Il segnale più evidente è la dichiarazione di due giorni fa in cui ha fatto marcia indietro rispetto ad Hollande sostenendo che la rimozione del dittatore siriano Assad non è più fondamentale. “Anche sulla questione ucraina la posizione di Macron sembra stia cambiando e fra qualche giorno, quando ci sarà l’incontro internazionale per discuterne, potrebbe avvicinarsi ulteriormente alla posizione russa e di conseguenza Putin potrebbe forse allentare la macchina della disinformazione”, dice al Fatto il saggista Bernard Guetta.
La scheda Vecchia volpe Posizione nevralgica nel network per Emmanuel Gout, ex uomo Fininvest