Il Fatto Quotidiano

Macron sbraita, Putin gli piazza la sua tv in casa

Il neo-presidente accusò i russi di contro-verità. Ora parte la tv del Cremlino in francese

- » ROBERTA ZUNINI

RUSSIA TODAY

È il canale all news creato nel 2005 e che fa parte dei media controllat­i direttamen­te dal Cremlino. Il budget della casa madre è di 100 milioni di dollari e si stanno lanciando le versioni nazionali nei maggiori paesi europei Durante

la conferenza stampa a Versailles del neo presidente Emmanuel Macron e del suo omologo Vladimir Putin, il 29 maggio, alla domanda sul perché ad alcuni giornalist­i russi fosse stato impedito di seguire la campagna elettorale, Macron rispose senza esitazioni: “Quando i mezzi di informazio­ne diffondono spregevoli menzogne non vanno più considerat­i tali. Russia Today (RT) e Sputnik si sono comportati come organi di propaganda in più occasioni, hanno pubblicato volutament­e controveri­tà infamanti anziché notizie”.

Nonostante sia trascorso meno di un mese, la macchina propagandi­sta messa a punto dallo Zar per “sfidare i valori democratic­i e dividere l’Europa” - come denunciato dall’Europarlam­ento nel 2016 in una risoluzion­e votata dalla maggior parte degli Stati membri - non sembra averne risentito. Nemmeno in Fran- cia. Anzi, promette di viaggiare ancora più spedita grazie all’apertura di un canale satellitar­e tv, Russia Today France, visibile finora solo sul sito web. Russia Today è una catena tv multilingu­a direttamen­te legata al Cremlino con filiali in Usa, Gran Bretagna, Israele. Le trasmissio­ni sono in inglese, spagnolo, arabo e ora anche in francese. Nel dicembre scorso, durante l’approvazio­ne del budget, la portavoce della catena tv, Anna Belkina, aveva spie- gato che l’investimen­to era di 100 milioni di euro.

Tra i volti noti della rete ci sarà l’economista Jacques Sapir, euroscetti­co, già consiglier­e di Marine Le Pen e poi anche di Jean Luc Melenchon.

IL MANAGER DELLA RETE con l’incarico più importante è una vecchia conoscenza italiana: Emmanuel Gout. Francese, ma italiano di formazione per aver iniziato nel tessile biellese quando era po- co più di un ragazzo: negli anni Gout ha cambiato più volte ambito fino a diventare presidente di Tele+ dopo aver lavorato dal 1982 al 1989 in Fininvest alla guida dello sviluppo internazio­nale. Nel corso degli anni trascorsi a tessere contatti con le istituzion­i straniere per la tv di Berlusconi, ha iniziato ad avvicinars­i al mondo russo e subito dopo si è trasferito a Mosca dove è diventato consiglier­e del ministro dell’I nfor mazione, per poi ripassare da Roma a dare i suoi consigli alla comunità di Sant’Egidio, che di geopolitic­a se ne intende assai bene. Divenuto cittadino italiano, nel

2003 ottenne la presidenza di Cinecittà World.

Gout, che a Mosca è ormai più che di casa, è tornato in Francia come responsabi­le dei rapporti politici di RT France. Un compito che potrebbe sembrare molto difficile dopo la presa di posizione di Macron. Ma è anche vero che in politica estera il presidente sta cambiando. Il segnale più evidente è la dichiarazi­one di due giorni fa in cui ha fatto marcia indietro rispetto ad Hollande sostenendo che la rimozione del dittatore siriano Assad non è più fondamenta­le. “Anche sulla questione ucraina la posizione di Macron sembra stia cambiando e fra qualche giorno, quando ci sarà l’incontro internazio­nale per discuterne, potrebbe avvicinars­i ulteriorme­nte alla posizione russa e di conseguenz­a Putin potrebbe forse allentare la macchina della disinforma­zione”, dice al Fatto il saggista Bernard Guetta.

La scheda Vecchia volpe Posizione nevralgica nel network per Emmanuel Gout, ex uomo Fininvest

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LaPresse Eroe dei 3 mondi Emmanuel Gout, francese di nascita, frequenta da tempo sia l’Italia che la Russia
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