Il Fatto Quotidiano

“Contro rom e stranieri, le case agli italiani” I fascisti nelle periferie

Resistono agli sfratti, occupano alloggi, il leader rischia la sorveglian­za speciale

- » ANDREA PALLADINO

Cupi simboli che ritornano. Mani alzate con le dita che imitano un revolver, al grido di “lotta armata”. L’inno di “Terza posizione”, organizzaz­ione terroristi­ca di destra dei primi anni 80, cantato in faccia alla polizia. E un tour capillare nelle periferie romane con i temi classici della destra neofascist­a: guerra ai profughi, lotta per la casa, nazionalis­mo e identità. Il mondo nero romano è in fermento. Accanto a Casapound che usa il fascismo come una sorta di marketing puntando a entrare nelle istituzion­i, c’è una costellazi­one di sigle, gruppetti e movimenti di estrema destra che cerca di radicarsi laddove cresce il disagio. Meno istituzion­i, più braccia tese.

NON SONO NOVELLINI, il nucleo originario ha alle spalle relazioni ultradecen­nali in grado di unire la protesta contro i rifugiati, i Rom e i Sinti con le pulsioni antisemite. Innovazion­e, certo, con l’uso massiccio dei social, ma anche vecchi leader degli anni 70 e 80.

Giuliano Castellino, 40 anni, è molto conosciuto nella Roma nera, con una lunga serie di denunce per apologia del fascismo, danneggiam­enti, occupazion­i e reati contro lo Stato. La polizia l’ha proposto per la sorveglian­za speciale, domani se ne occupa il Tribunale di Roma. Nel 2011, con il “Popolo di Roma”, Castellino prepara il terreno a Gianni Alemanno. Poi nel 2012 entra nella Destra di Francesco Storace, accusando il sindaco di non aver rispettato i patti. È un anno importante, la destra cerca spazi. Castellino partecipa all’occupazion­e di un ex cinema in pieno centro, l’Augustus di Corso Vittorio Emanuele, dove alla fine di luglio viene organizzat­o il raduno neofascist­a “Aprite le porte ai ribelli” con l’ex stato maggiore di Avanguardi­a nazionale: Stefano Delle Chi aie, Adriano Ti lghereBr uno Di Luia. A rappresent­are la parte più movimenti sta c’ erano l’ ex leader del disciolto Movimento politico occidental­e e di Militia Maurizio Boccacci e l’ex Nar Luigi Aronica, detto “er pantera”.

Da gennaio il progetto di Castellino si chiama “Roma ai romani” ed è vicino a Forza Nuova. Sono una cinquantin­a ma si muovono e aggregano. Almeno venti prèsidi in neanche un mese nelle periferie della città: Primavalle, Massimina, Tor Bella Monaca, Corviale e Magliana. Ma anche a Monteverde, sopra Trastevere, dove l’estrema destra c’è sempre stata come nei quartieri borghesi di Roma

Nord.

L’EXPLOIT arriva a febbraio. “Roma ai romani” riesce in parte a guidare la manifestaz­ione dei tassisti contro Uber e degli ambulanti “No Bolkes t e in ”. C’è Castellino con un nutrito gruppo di militanti. A metà giornata davanti alla sede del Pd, in largo del Nazareno, un centinaio di manifestan­ti preme contro il cordone della polizia. Braccia tese e saluti romani. Esplodono diverse bombe carta e Castellino viene fermato, portato in Questura e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Subito dopo parte una vera e propria campagna. Il 20 marzo c’è un presidio in via Monte Albino sull’Appia, il 21 in una zona popolare del Trionfale a difesa di alcuni sfrattati, il 24 a Primavalle e a Casal Lumbroso. Il 25 marzo “Roma ai romani” è in fondo al corteo antieuro dei “sov ranisti” esi fa fotografar­e mentre viene bruciatala bandiera dell’ Unione europea. Poi torna a Massimina, Corviale e Monteverde, a Tor Bella Monaca e sull’Ardeatina. E alla Magliana, insieme al leader di Forza Nuova Roberto Fiore, “contro gli sfratti, contro i campi Rom, contro i centri di accoglienz­a”. E, infine, il 15 giugno erano in piazza, come CasaPound, contro lo ‘ ius soli’, bloccati dalla polizia con gli idranti a due passi dal Senato.

I video pubblicati su Facebook mostrano Castellino e Boccacci con le braccia tese, mentre dal gruppo di un centinaio di militanti partono in- sulti alla presidente della Camera Laura Boldrini, bersagliat­a perché difende i migranti, e l’inno di Terza Posizione. A guardarli in silenzio c’era Fiore, a suo tempo uno dei tre fondatori di Tp, latitante per anni in Inghilterr­a e oggi a capo di Forza Nuova.

TORNANO antiche alleanze. Il 25 marzo scorso con “Roma ai romani” c’era Boccacci, 60 anni, ex sindacalis­ta Cisnal, bancario, antisemita. Nel 1984 fonda a Grottaferr­ata, alle porte di Roma, il Movimento politico occidental­e che, nel 1991, confluisce nel network Base autonoma e viene sciolto due anni dopo per violazione della legge Mancino contro l’istigazion­e all’odio razziale. L’antisemiti­smo per Boccacci è un’ossessione, tanto da costargli l’arresto nell’inchiesta del 2011 su Militia. I legami tra lui e Castellino sono strettissi­mi.

Nell’aula bunker di Rebibbia, mentre Massimo Carminati ricostruiv­a quel “gruppo di 200 persone” degli anni 70 e la sua guerra permanente contro lo Stato, Boccacci era in mezzo al pubblico. Una presenza non certo casuale.

Il ritorno

Venti presidi in un mese nei quartieri in cui cresce il disagio Forza Nuova e vecchi arnesi

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In piazza Scontri alla manifestaz­ione dei tassisti nel febbraio scorso: Giuliano Castellino (sotto) fu fermato e denunciato Ansa
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