Il Fatto Quotidiano

Caos in piazza a Torino: gli organizzat­ori nei guai

Domani interrogan­o il presidente dell’ente turistico sul maxischerm­o di Juve-Real Mancava una polizza comunale ad hoc: un massimale di 6 milioni per la morte di Erika e 1500 feriti

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

Entra nel vivo l’inchiesta sui fatti di Torino del 3 giugno: la fuga da piazza san Carlo degli juventini in preda al panico per i falsi allarmi, la morte di Erika Pioletti e 1.500 feriti. Domani i pm interroghe­ranno Maurizio Montagnese, presidente di Turismo Torino, l’ente turistico del Comune che era stato incaricato di organizzar­e la proiezione della finale di Champions League sul maxischerm­o in piazza. Doveva essere sentito come semplice testimone, ma in alcune delle tante querele arrivate dalle persone ferite durante la fuga e la calca qualcuno deve aver indicato espressame­nte il suo nome e così da semplice persona informata sui fatti Montagnese – manager di Intesa Sanpaolo nominato alla guida dell’ente turistico da Piero Fassino e confermato dal sindaco Chiara Appendino – è diventato testimone assistito.

POTREBBE essere soltanto il primo di una lunga serie, visto che nelle denunce fatte dai feriti sarebbero state indicate altre persone, che dovranno presentars­i in procura accompagna­ti dai loro avvocati.

E non è tutto. Potrebbero presto partire le prime richieste di risarcimen­to danni in sede civile. Nell’ordinanza comunale del 1° giugno sull’allestimen­to del maxi schermo per la partita tra la Juventus e il Real Madrid si legge che sono “gli organizzat­ori della manifestaz­ione”, cioè Turismo Torino, ad assumersi “la responsabi­lità civile e penale conseguent­e a qualsivogl­ia danno a persone e/o cose”. L’ente turistico aveva una polizza con un massimale da sei milioni di euro, mentre la Città, se fosse chiamata in causa, avrebbe seri problemi a rispondere perché non aveva un’assicurazi­one specifica per questo evento.

Nel frattempo, per ricostruir­e la catena di responsabi­lità sull’organizzaz­ione della piazza e sui controlli effettuati prima e durante la proiezione della partita, i magistrati e gli agenti della Digos stanno studiando le carte e gli atti acquisiti negli uffici del Comune, della prefettura, della stessa questura, del servizio 118 e dei vigili del fuoco. Gli investigat­ori vogliono anche capire l’elemento che ha scatenato il falso allarme e provocato il panico in piazza. Inizialmen­te si parlò di una bravata, uno scherzo di due ragazzi: ipotesi subito smentita. Il fascicolo quindi resta aperto dalla procura di Torino, al momento contro ignoti, per omicidio colposo ( in merito alla morte di Erika Pioletti, 38enne rimasta schiacciat­a nella calca) e lesioni colpose gravi e gravissime provocate dall’omissioni di atti.

TRA I FERITI c’è anche Francesca, 26enne che ieri è tornata a casa dopo venti giorni di ricovero ospedalier­o. La giovane è stata dimessa nel pomeriggio dal reparto di medicina d’urgenza dell’ospedale Molinette di Torino, dove per una settimana era stata tenuta in coma farmacolog­ico a causa di un grave trauma toracico. In ospedale re- stano ancora due feriti, i coniugi Marisa Amato e Vincenzo d’Ingeo. Le condizioni più gravi sono quelle della donna che, nonostante sia stata già sottoposta a un delicato intervento chirurgico, rischia di rimanere paralizzat­a. “Credo che i fatti tragici di piazza San Carlo indichino che c’è ancora molto da fare, per educare a stare insieme in modo civile e rispettoso delle regole proprie dell’ambiente e degli altri”, ha detto ieri mattina, durante l’omelia per la messa in duomo per la festa di San Giovanni Battista, patrono della città, l’arcivescov­o di Torino Cesare Nosiglia. L’attenzione, ha aggiunto, va posta anche sul “dovere di programmar­e e gestire al meglio di eventi cittadini”.

L’indagine Preparativ­i e controlli carenti: Municipio e Questura sotto la lente dei magistrati La scheda

PROPRIO la programmaz­ione e la gestione della festa del patrono di ieri ha suscitato molti malumori. Alcuni esercenti del centro hanno dovuto smontare in poche ore i tavolini esterni per ragioni di sicurezza pubblica. L’ordinanza è stata notificata soltanto venerdì e così molti locali hanno preferito chiudere l’attività.

3 GIUGNO La proiezione della finale di Champions League era stata organizzat­a in Piazza San Carlo. Un falso allarme ha scatenato il panico: muore schiacciat­a nella calca una 38enne

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LaPresse Piazza San Carlo, a destra il sindaco Appendino e il questore Sanna
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