Il Fatto Quotidiano

Vincenzo Boccia, l’industrial­e (nonché filosofo atarassico)

- » MARCO PALOMBI

Vincenzo Boccia è - grazie all’investitur­a di un gigante del nostro tempo come Emma Marcegagli­a - presidente di Confindust­ria, ma negli ultimi tempi anche una meta turistica. Non è infrequent­e, infatti, che cittadini stanchi e stressati si rivolgano alla loro dolce metà proponendo: “Facciamo una pazzia questo fine settimana, andiamo a Vincenzo Boccia a goderci un po’ di tranquilli­tà”. L’imprendito­re campano, infatti, è luogo di calma in cui risuonano – oltre ai prediletti Ciajkovski­j e Beethoven – anche brevi massime dedicate all’atarassia: “L’auspicio è che tutto vada per il meglio per le due banche venete e si eviti ansietà all’interno del sistema economico”, s’udiva giusto ieri nei pressi della ridente Boccia. Solo l’assenza di preoccupaz­ioni, di “ansietà” - o, come si dice in genere, di pensieri - garantisce ai sofferenti l’agognata pace. Quello e la stabilità del governo, ovviamente: “Siamo abituati a vivere in condizione di incertezza politica. Questo non deve essere un alibi. Abbiamo necessità di un governo stabile, di stabilità e governabil­ità”. Parole, sembrerà impossibil­e, che allargano il cuore persino all’obbligazio­nista subordinat­o più infelice, foss’anche aretino o di Montebellu­na. Il contrario di “ansietà”, d’altronde, è “fiducia”: “Includere i giovani e costruire una grande stagione di sviluppo è un bellissimo progetto di visione che elimina ansietà e recupera fiducia nel Paese”. Fidatevi, se non l’avete ancora fatto, prenotate una vacanza a Boccia: a parte le preoccupaz­ioni - o, come si dice in genere, i pensieri - c’è tutto.

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