Mps: il “suicidio” di Rossi rischia l’oblio, la famiglia si oppone. Domani il verdetto
Il misterioso suicidio del manager del Monte nel 2013. I pm archiviano
Prima
di lanciarsi nel vuoto dalla finestra del suo ufficio, David Rossi si è picchiato. Da solo. Questo sarebbe accaduto la notte del 6 marzo 2013 al manager del Monte dei Paschi se domani il tribunale di Siena accoglierà la richiesta di archiviazione presentata dai pm Nicola Marini e Aldo Natalini.
A SCRIVERE che prima di morire David aveva avuto una colluttazione sono stati, fra l'altro, proprio i periti della procura. Nella loro relazione hanno attestato come ferite e lesioni rinvenute sulla parte posteriore del corpo sono “ampiamente giustificate” d a ll'impatto al suolo, ma “non è possibile dire altrettanto per le lesioni al volto, all’addome, alle ginocchia, alle braccia”. Per concludere che “tali lesioni se non giustificabili da eventi accidentali o volontari porterebbero a far pensare a un intervento da parte di terzi, ad esempio una colluttazione, avvenuta prima della precipitazione”.
Ci sono poi i rilievi dei periti di parte, depositati dall'avvocato dei familiari di David, Paolo Pirani del foro di Civitavecchia; e dall'avvocato della vedova, Antonella Tognazzi, il legale senese Luca Goracci.
Dopo aver presentato opposizione alla richiesta di archiviazione, gli avvocati nei giorni scorsi hanno depositato nuovi atti. In particolare Pirani ha prodotto un dettagliatissimo studio in 3D del vicolo dove è stato trovato morto Rossi e misurazioni del volo, concludendo che non sarebbe precipitato dalla finestra del suo ufficio ma da quella del piano sopra. Una perizia che sostanzialmente demolisce i rilievi svolti dalla procura: i pochi realizzati sono stati effettuati ben tre anni dopo la morte di David che sin da subito venne ritenuto un suicidio e già archiviato una prima volta e con estrema rapidità nel 2014.
Solo grazie alla tenacia dei familiari (e a un cambio di vertici e pm nel tribunale senese) nel 2015 si è arrivati alla riapertura delle indagini che però non hanno accertato cosa accaduto nelle ultime ore di vita di David: è passato troppo tempo per cercare tracce di Dna, impronte, compiere rilievi. Operazioni che solitamente si eseguono nell'immediato ma che a Siena, quel sei marzo, non vennero fatte. Anzi. Qualcuno degli inquirenti, che quella notte accorsero nell'ufficio di David usò il suo cellulare, rispondendo pure a Daniela Santanché. Questo dicono i tabulati telefonici.
I BUCHI dell'indagine iniziale devono ancora essere colmati. Per questo i legali dei familiari hanno chiesto ulteriori perizie. Anche sul video della caduta ripresa da una telecamera di sorveglianza di Mps,
Le anomalie
Le verifiche mai fatte, dal video ai tabulati telefonici. I legali chiedono nuove verifiche
l'unica di 12 presenti in banca di cui sono state acquisite le immagini. Un solo video dal quale però molto si evince, secondo i periti di parte. Qualcuno entra nel vicolo e si affaccia a controllare il cadavere di David pochi minuti dopo essere precipitato. Ci sono poi i tabulati telefonici. E quelle telefonate partite dal cellulare di David mentre lui era già cadavere. Alcune compiute dopo le 22.00, quando i pm erano nell'ufficio, altre tra le 20 e le 21.40, quando nessuno avrebbe dovuto essere lì. Nuovi approfondimenti su video e tabulati li invoca anche l'avvocato Goracci, che chiede l'acquisizione di altre utenze, tra cui quella della fi- glia della vedova, Carolina Orlandi.
Infine i legali chiedono che siano sentite le segretarie dell'ex ad Fabrizio Viola. Con lui David nei giorni precedenti la morte aveva avuto un intenso scambio via mail. L'ad ha recentemente dichiarato che la sua posta elettronica era controllata e letta anche dal personale della sua segreteria. Rossi, tra le altre cose, gli aveva annunciato la volontà di andare a parlare con i pm: “Io ho lavorato con tutti, so tutto, posso aiutarli”. Gli aveva anche scritto altro. Due giorni prima di morire aveva mandato a Viola una mail fin troppo chiara ma che l'ad ha sempre negato di aver visto o letto: “Stasera mi ammazzo, aiutatemi”.