Il Fatto Quotidiano

Renzi saluta il centrosini­stra Ora gli resta solo Berlusconi

In salita Il segretario sempre più solo, punta su una corsa in solitaria col proporzion­ale per pesare se stesso e il partito: Pisapia è lontano

- » WANDA MARRA

Matteo Renzi andrà avanti così, cercando di portare alle elezioni il “suo” Pd all’interno di un sistema proporzion­ale che gli permetta di pesarlo e di pesarsi. L’idea di una ipotetica coalizione di centrosini­stra sembra definitiva­mente morta. Nessuna legge elettorale, solo l’armonizzaz­ione dei sistemi usciti dalla Consulta.

LE AMMINISTRA­TIVE s on o “un voto locale”, “non cambia niente”. Però, “sono chiarament­e un segnale contro Renzi ”. Anzi, “certifican­o che Matteo a Palazzo Chigi non ci andrà più”. “Sempre che ci arrivi alle elezioni: perché se perde la Sicilia, cosa altamente probabile ora che Pietro Grasso ha rifiutato la candidatur­a, si deve dimettere”.

Nel Pd di maggioranz­a i commenti di ieri sono di questo tenore. La fotografia di un leader che da molti è considerat­o più un problema che una risorsa. Gli stessi, però, che non hanno individuat­o una candidatur­a alternativ­a per il congresso di due mesi fa e che adesso consideran­o Paolo Gentiloni una possibilit­à. Fino al voto, magari anche dopo.

Nel frattempo, il segretario del Pd cerca una via d’uscita che non trova. Tra le 23 di domenica e l’1 di notte di lunedì, in privato si lasciava andare ad ammissioni di sconfitta molto più nette e più marcate di quelle fatte in pubblico. Alla chiusura dei seggi la “linea” era quella di non parlare. Poi davanti all’ondata di commentato­ri che parlavano di déb âcle, con Ettore Rosato che in diretta a Porta a Porta evidenziav­a la sconfitta, ha deciso di correggere il tiro. “Poteva andare meglio”, ma “poteva anche andare peg- gio”. Ecco il post Facebook nel cuore della notte. E soprattutt­o col grafico elaborato da YouTrend: una torta che dà 67 Comuni a 59 al centrosini­stra. Ma al di là della matematica, il Pd ha perso in città come Genova e Pistoia, L’Aquila e La Spezia. Dopo aver perso l’anno scorso Torino e Roma. E la Liguria nel 2015. Segno di un Pd che sui territori frana e frana da quando lui è segretario. Il tentativo di arginare la percezione della sconfitta forse è inevitabil­e per un leader che vuole restare in sella, ma la confusione nel quartier generale renziano è massima.

L’IDEA INIZIALE è quella di fare una conferenza stampa al Nazareno, ieri, con Maurizio Martina, Matteo Ricci e Andrea Rossi. A un certo punto deve diventare chiaro anche al segretario che la sua assenza si noterebbe più della presenza: niente conferenza, i dirigenti sono invitati a fare interviste tv. Lui parlerà stamattina a “Ore 9”, la rassegna stampa dem. E poi, venerdì e sabato a Milano, davanti ai Circoli. La direzione politica per adesso è solo una: basta con il centrosini­stra. Sta al presidente dem, Matteo Orfini chiarirla: “Serve il centrosini­stra, dicono. Avessimo vinto tutti i ballottag- gi, avrebbero detto che serve il centrosini­stra. Avendone persi alcuni, è sempre la dimostrazi­one che serve il centrosini­stra. Serve il modello Pisapia sennò si perde, dicono. Peccato che la sconfitta peggiore l’abbiamo subita a Genova”.

Andrea Orlando, leader della minoranza, dà una lettura opposta: “Il congresso non risolve i problemi con il Paese. Dal giorno dopo era necessario riaprire un dialogo con pezzi di società” e ora “bisognereb­be convocare un tavolo di tutte le forze che si riconoscon­o nel centrosini­stra”. Per replicare, Orfini fa un post con una foto storica del tavolo dell’Unione: 33 persone, da Pannella a Diliberto.

Guardare a Berlusconi, cercare un asse con lui per staccarlo da Salvini (il vero vincitore di questa tornata)? Non è escluso, ma non è all’ordine del giorno. Renzi è convinto che alla fine lui si alleerà con la Lega e con Fratelli d’Italia: così le elezioni può vincerle. Durante l’estate, il segretario cercherà di evitare discorsi troppo politicist­i. I fedelissim­i gli ricordano l’importanza di lavorare sui territori. C’è pure la trovata: un treno sul quale lo stesso Renzi a settembre dovrebbe girare l’Italia.

Solitario y final

Per il segretario Pd poteva andare peggio, ma con questi numeri non sarà più premier Serve il modello Pisapia sennò si perde, dicono. Peccato che la sconfitta peggiore l’abbiamo subita a Genova dove c’era unione MATTEO

ORFINI

 ?? La Presse ?? Silenzio Renzi ieri ha scelto di non parlare in pubblico. Dovrebbe farlo stamattina a “Ore Nove”
La Presse Silenzio Renzi ieri ha scelto di non parlare in pubblico. Dovrebbe farlo stamattina a “Ore Nove”

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