Il carpiato triplo del vigilantes del ministero
Dal ministero alle spa che prendono appalti pubblici: Cascetta, il conflitto d’interesse
Una
domanda, tanto per cominciare. È possibile dimettersi da un lavoro di ‘controllore’ in nome e per conto del ministero dei Trasporti e contestualmente assumere il ruolo di presidente di una Spa privata che opera nei trasporti pubblici e che deve relazionarsi con quel ministero? Certo che sì, “non viola nessuna norma dello Stato italiano, la cosa assurda è proprio questa”, spiegava ieri nell’aula di Palazzo Madama uno sconfortato senatore M5s Andrea Cioffi raccontando i tanti incarichi del professor ingegnere Ennio Cascetta, già assessore dei trasporti campani per l’allora governatore Antonio Bassolino: per un decennio, fino al 2010, seguì passo passo ogni chilometro di ferro steso in Campania, e in quanto tale il padre della metropolitana “più bella del mondo”, quella di Napoli, ed in particolare la stazione Toledo, premiata da un sondaggio del Daily Telegraph. Peccato che a Napoli i treni della metropolitana passino ogni quarto d’ora e viaggino a passo di lumaca, ma questa è un’altra storia.
Dal settembre 2015 e fino a pochissimi giorni fa Cascetta è stato coordinatore della “Struttura tecnica di missione” del ministero retto da Graziano Delrio, Prese il posto - ma non proprio le stesse funzioni - di Ettore Incalza, travolto dagli scandali giudiziari e dall’arresto. L’i ng egnere napoletano, che aveva rivoluzionato l’or gani zzazione della struttura, riservandosi solo compiti di programmazione e non di gestione, si è appena dimesso per diventare sia presidente di Metropolitana Napoli Spa che presidente di Rete Autostrade del Mare, società in house del ministero dei Trasporti le cui quote sono detenute integralmente dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Lo sarà per il prossimo triennio.
METROPOLITANA Napoli invece è privata, ha la concessione dal Comune di Napoli per progettare e costruire la linea 1 della metro, vi operano i colossi del mattone Astaldi, Vianini Lavori, Costruire, e tra gli altri Moccia Irme, Giustino costruzioni, Salini Impregilo, Pizzarotti: 23 stazioni da Piscinola a Capodichino, le ultime ancora da realizzare. Non finisce qui. Cascetta è docente universitario di Pianificazione di Sistema dei Trasporti all’Università Federico II di Napoli, è stato membro dell’Advisory Board dell’Art, Autorità di Regolazione dei Trasporti (nomina del marzo 2014) e in qualità di ex assessore di Bassolino, oltre ad assumere per sempre la veste di “tecnico prestato alla politica”, percepisce un vitalizio, come correttamente ricordato nella dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà allegata al curriculum della nomina ministeriale. L’importo ci è sconosciuto. Non c’è il suo nome tra i 246 inseriti sul sito della Regione Campania, che ha messo in rete i vitalizi solo degli ex consiglieri. Gli pendono infine due giudizi della Corte dei conti per presunti sprechi in partecipate campane, ma è tutto fermo per un difetto di giurisdizione sollevato in Cassazione.
“Quindi ricapitolando siamo di fronte ad un professore ordinario dell’università di Napoli, a tempo pieno, che per due anni ha diretto una delle strutture più importanti del Ministero delle Infrastrutture da cui passano tutti i progetti strategici – ricordava Cioffi all’aula – e poi dimettendosi dal Ministero diventa Presidente della concessionaria privata che prende i soldi per fare la Metropolitana a Napoli e viene nominato presidente di Ram”.“È una storia di questa strana Italia dove sono sempre i soliti noti ad occupare le poltrone” chiosa il senatore grillino.