Il Fatto Quotidiano

Un pensiero islamico per Stefano Rodotà

- MARCELLO SCALZO BRUNA PORNARO ANDREA CASTAGNINI GIANFRANCO TORREGIANI AHMED M. EINAHHAS ROSSANA DI VITO GIUSEPPE MARCUZZI AURIOSO MASSIMO. SILVANO LORENZON

Caro Marco Lillo, in tanti anni di attività all’interno del Senato accademico della Sapienza ho consumato un’infinità di energie in difesa dei principi, del rispetto delle norme e dei diritti degli studenti. Ho combattuto battaglie infinite spesso in solitudine perché i così detti “poteri forti” esistono da tutte le parti. E, guarda caso, i poteri forti non fanno fatica a trovare sostegno. Urli la verità, puoi anche sostenere di nuovo che la terra gira intorno al sole ma se chiederai un voto ufficiale a tuo favore ti rispondera­nno che non hanno potuto alzare la mano perché privi di braccia. Oggi apprendo dai giornali che poiché hai osato attaccare il potente di turno, alla fine sono riusciti a metterti qualche unghia addosso. Mi sembra di sentire i sospiri di sollievo dei tanti che con il tuo paziente lavoro avevi fatto tremare. Ai bei tempi della Chiesa starebbero già raccoglien­do la legna per farti la festa e poter dire al popolo che, grazie a Dio, un altro pericoloso invasato posseduto dal diavolo è stato eliminato. Con la certezza che non avranno il tuo scalpo, permettimi di abbracciar­ti.

Noi sostenitor­i saremo l’onda contro il fango sul “Fatto”

Sono una vostra affezionat­a lettrice e quello che vi sta succedendo in questo periodo io lo vedo solo come un’intimidazi­one per farvi cambiare modo di fare giornalism­o: ossia da liberi a lecchini e fantocci del potere. Diteci cosa possiamo fare come lettori, noi saremo con voi. Siamo piccole gocce, ma tante gocce molto spesso si sono trasformat­e in un’onda che ha travolto il fango. Perquisira­nno anche i lettori de Fatto Quotidiano? Il

Ci illudiamo di poter mangiare facendo pagare il conto ad altri

Le scuole cadono a pezzi, le strade sono piene di buche, i giovani non trovano lavoro, la giustizia fa acqua da tutte le parti, il debito pubblico cresce e non accenna a diminuire: ma per il premier Gentiloni siamo in ripresa. Pensa un po’ se fossimo in recessione o in caduta libera. La realtà è che siamo nelle mani di un Governo incapace e immobile che pensa solo allo ius soli e a tirare a campare, giusto per maturare il vitalizio. E la nuova legge CARO FURIO COLOMBO, la scomparsa di una figura come Rodotà, in un momento così delicato e complicato della storia italiana, mi ricorda un Hadith (insegnamen­to) del Profeta Mohammad: “Allah non toglie il sapere dalla terra. Toglie i sapienti (studiosi, saggi, maestri) cosicché restino da consultare solo persone ignoranti, che consiglier­anno senza conoscenza. In questo modo entrambi (chi cerca e chi dà il consiglio) perderanno la via retta. Stefano Rodotà hai fatto al massimo il tuo dovere insegnando, avvisando, illuminand­o e difendendo i diritti di tutti gli esseri umani. Prego il Signore, Dio, Allah. YHWH, Adonai di aiutarci a riprendere la via. CREDO CHE QUESTO GESTO di amicizia, sarà accolto con gratitudin­e dai tanti italiani che hanno avuto Rodotà per amico e per guida. Inoltre questo ricordo, questa preghiera islamica, ci dice che un filo di civiltà, che resiste a tempi così intensamen­te distruttiv­i, può trasformar­si in una forma di fraternità che ci riporta sul versante buono della scena del mondo, quello in cui si riconoscon­o, si cercano, si scambiano gli stessi valori e si sogna (o si prega per) lo stesso, uguale, desiderio di pace, non nel senso dell’inerzia ma nel senso di rispetto elettorale che fine ha fatto? Non illudiamoc­i di continuare a mangiare e sperare che qualcun altro paghi il conto. Non sarà così: il prezzo del petrolio è in discesa e i tassi d’interesse bassi, come Draghi alla Bce non dureranno in eterno. Evviva la ripresa.

Caro Matteo, non si lavora da soli: impara ad ascoltare

Caro Matteo, sono un’insegnante in pensione e premetto, che ti scrivo perché ho molto da dirti. Da quando sei stato nominato presidente del Consiglio ne abbiamo viste di tutti i colori: hai sbagliato tutto e noi, milioni di italiani, lo abbiamo capito. Ti sei messo in testa di riformare la Costituzio­ne, ma non sapevi, caro Matteo, che doveva essere un lavoro serio e fatto nel Parlamento con tutti i deputati e i senatori? Hai fatto tutto con la tua maggioranz­a, forse ti sentivi il padrone d’Italia? La stessa cosa è accaduta con la pessima riforma elettorale, fatta a tua misura. Altro tuo difetto: non sai mantenere le parole. Per evitare il referendum sui vaucher avevi detto che sarebbero stati eliminati e invece sono riapparsi. Smetti di fare il comandante per l’altro, e del rifiuto della violenza. L’autore della lettera ha visto con chiarezza il punto cruciale, quello dei “diritti di tutti gli esseri umani” che non è mai la prima invocazion­e e la bandiera più alta di governi e partitimaè sempre, solo, un bagaglio secondario nella carovana delle ideologie e dei programmi politici. E ha capito che quell’impegno, quella battaglia, indebolita dalla scomparsa di Rodotà, lascia un vuoto pericoloso che adesso si sta trasforman­do in una politica rovesciata sull’immigrazio­ne: punire chi aiuta e lasciare tutto lo spazio all’indifferen­za. Rodotà ha portato, non preso dalla politica a cui si è accostato, il tema dei diritti, così come era accaduto a Pannella, Bonino, Manconi e pochi altri italiani. La bravura con cui ha evitato l’isolamento accademico, il gerarchism­o politico, il sussiego partitico, sono stati il capolavoro della sua vita. Bello che una persona apparentem­ente così lontana e culturalme­nte con radici tanto diverse, abbia visto e capito e abbia voluto unirsi in un unico tributo, che è anche d’affetto.

Furio Colombo - il Fatto Quotidiano

00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it dietro Gentiloni, il quale è un signore, e come tale sopporta le tue direttive. Ricordati che qualunque carica ricoprirai, non ti renderà migliore di altri, dovrai lavorare e decidere non da solo, ma con tutti quelli che lavorano per la nostra Italia. Tu sei il Segretario di un partito, nulla più, e spero tanto che finalmente nella tua vita arrivi la maturità, perché per ora, la visione che ho di te è di un ragazzo presuntuos­o e viziato.

Qualcuno prenda ispirazion­e dal tarlo di Musil

Leggendo il bellissimo L’uomo senza qualità di Robert Musil, ho trovato il giusto compendio per Renzi: “La sua strada sembra assomiglia­re a quella del tarlo nel legno: può contorcers­i come vuole, anche tornare indietro, ma si lascia sempre uno spazio vuoto alle spalle”.

Un appello per il punto nascite dell’ospedale di Piombino

In questi giorni nella mia città, Piombino, c’è tanta preoccupaz­ione per il punto nascita del nostro Ospedale, un grande punto di riferiment­o per tutto il nostro territo- rio. In caso di chiusura , gli ospedali più vicini sono a Cecina e Grosseto, il primo a 50 chilometri il secondo e 150. Il motivo di tanta preoccupaz­ione è il basso numero di parti previsti, in merito alle linee guida del ministero della Salute. Mi auguro si possa trovare un accordo per il bene di questo reparto così importante per Piombino e i suoi cittadini .

Sui migranti bisogna far presto o sarà una tragedia umanitaria

Se in casa si rompe un tubo dell’acqua la cosa più giusta da fare è chiamare l’idraulico e far riparare la perdita, se invece cerchiamo di tamponare l’allargamen­to con stracci o altre fantasiose barriere non risolviamo il problema e, con l’andare del tempo, le cose non potranno che peggiorare.

È la stessa cosa che sta facendo l’Europa con il problema migranti.

Chi propone sbarrament­i, affondamen­to, respingime­nti è come chi cerca di arginare la falla di una diga con il dito. Bisogna risolvere il problema a monte: perché tutti questi esseri umani sono disposti a rischiare di morire pur di scappare Le macchine che tengono in vita Charlie, il bambino inglese malato terminale, saranno staccate nei prossimi giorni: il caso è disperato perché non esistono cure adeguate alla rara malattia in corso e qualsiasi terapia alternativ­a sarebbe inutile. Tre tribunali britannici hanno negato ai genitori il permesso di portare a casa il loro bambino in quanto approfondi­te valutazion­i mediche consiglian­o di trattenere Charlie in ospedale per evitargli ulteriori sofferenze.

Una decisione che ha fatto intervenir­e in prima persona il Papa e poi anche Trump, pronti ad accogliere il bambino in strutture ospedalier­e private per il tempo che gli resta da vivere. Prese di posizioni popolari, prove di affetto e commozione nei confronti dei genitori ma che non tengono conto della straziante verità, risveglian­do speranze purtroppo infondate.

Per molti la decisione dei giudici è risultata una imposizion­e crudele nei confronti dei genitori e, come avvenuto per altri trascorsi simili, non sono mancate le occasioni per scatenare aspre polemiche a volte esecrabili tra favorevoli e contrari al provvedime­nto giuridico. In queste dolorose circostanz­e, non sarebbe opportuno e ragionevol­e limitarsi a manifestar­e un rispettoso silenzio?

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