Shakespeare, donne e sregolatezza: il genio di Kean sul palco del Globe
Gigi Proietti riporta in scena l’attore rockstar vissuto a Londra a cavallo tra Settecento e Ottocento
Fu per lui che Alexandre Dumas coniò la proverbiale definizione Désordre et Génie, “Genio e sregolatezza”: Edmund Kean, più che attore teatrale, fu una rockstar ante litteram, lui che amava le prostitute al pari di Shakespeare, l’alcol al pari di Amleto, le donne in carne al pari delle lingue morte, la vita al pari della finzione.
Ora Edmund Kean torna in palco, protagonista del canovaccio di Raymund FitzSimons (che negli anni Settanta lo scrisse per Ben Kingsley) e interpretato da Gigi Proietti, dopo una prima messinscena a Taormina ventisette anni fa e dopo il successo dell’allestimento dello scorso anno, di cui firmò anche la regia insieme con Loredana Scaramella.
Prodotto da Politeama, lo spettacolo debutta stasera al Globe Theatre di Villa Borghese a Roma, con repliche fino al 16 luglio: imbastita come un lungo monologo in camerino o dietro le quinte, la pièce affastella ci- tazioni shakespeariane e confessioni d’artista, in un felice cortocircuito tra letteratura e vita, metateatro e teatro, attore e personaggio, Kean e Otello, Proietti e Kean, Proietti e Otello e via così. Oltre al corpo, l’istrione Proietti ci mette tutto il suo estro, virando dal comico al drammatico e scivolando dal grottesco nell’intimistico, proprio come l’antesignano mattatore Kean.
VISSUTO A CAVALLO t ra ’700 e ’800, l’interprete inglese fu tra i pionieri della recitazione “moderna”, diretta ed emotiva, al contrario delle pose ampollose e ieratiche dei “tr o m bo n i ” de ll’epoca, come il rivale John Kemble: per lui si stracciavano le vesti gli intellettuali, tipo Byron e Hugo, e si toglievano i vestiti le signore e signorine, dalle quali Edmund si prese lo scolo.
Come tutti i prim’attori, Kean aveva una moglie molto paziente e due figli cagionevoli, di cui il primo morto in tenerissima età. La famiglia trascorse, suo malgrado, molti anni di fame e fatiche in provincia poiché l’artista lavorava poco, male e malpagato, recitando Arlecchino e altri gigioni, dandosi intanto arie da nobiluomo con tanto di studi a Eton. UN PO’ PER CASO un po’ per pervicacia, dopo gli stenti arrivò il successo, ed Edmund divenne il prim’attore del Drury Lane di Londra, in cui finalmente poter recitare gli amati eroi tragici: Riccardo III, Amleto, Shylock, Macbeth e compagnia bella. Ma la fama durò poco: una delle amanti andò in giro per salotti a spettegolare la loro liaison; dopodiché la moglie lo lasciò e il figlio gli scippò il posto in palco.
Gli appassionati del genere “amori perniciosi e infelici” non possono, poi, perdersi, lunedì 10 luglio, i Sonetti del Bardo interpretati da Melania Giglio, mentre la programmazione del Globe proseguirà con altri classici shakespeariani: Enrico V( 21 luglio – 6 agosto); Sogno di una notte di mezza estate( 9– 20 agosto); Il mercante di Venezia (24 agosto – 10 settembre); Macbeth ( 15 settembre – 1° ottobre); Much Ado About Nothing( 5 –15 ottobre), che chiude idealmente il cerchio della stagione 2017, inaugurata lo scorso giugno da T rop pu Trafficu Ppi Nenti, riscrittura di Andrea Camilleri di Molto rumore per nulla. Il “nulla”, ça va sans dire, sta per il sesso di donna, quello per cui Kean fece molto rumore, ricevendone in cambio piacere e dolore.