Il Fatto Quotidiano

Femminicid­io, la destra fa muro

- » MARCO FRANCHI

In

attesa di allearsi per le Politiche, si sono coalizzati per fare muro contro la legge che vuole aiutare gli orfani delle vittime di femminicid­io. Ufficialme­nte, perché il testo fa riferiment­o ai figli delle unioni civili. Un’eresia, agli occhi di Forza Italia, Gal e Lega Nord, che ieri nella commission­e giustizia del Senato hanno detto no all’esame in sede deliberant­e del disegno di legge, ossia alla sua approvazio­ne senza passare dall’aula, quindi tempi rapidi.

NON HANNO FRETTA a destra, anche se sono più di 1600 i figli di donne uccise da mariti, compagni o corteggiat­ori respinti. Per i quali sarebbero preziose le novità previste dal testo, tra cui il gratuito patrocinio e l’assistenza legale a spese dello Stato sia per il pro- cesso penale che civile, a prescinder­e dal reddito. In più, avrebbero diritto alle pensione di reversibil­ità ai figli delle vittime, senza obbligo di restituzio­ne. Ovvero, il ddl annulla il diritto alla pensione di reversibil­ità per i ritenuti colpevoli di femminicid­io. E cancella anche il diritto al godimento dell’eredità, che spetterà ai figli delle vittime. Mentre prevede il sequestro conservati­vo dei beni dell’indagato per assicurare agli orfani il risarcimen­to del danno. Infine, il testo introduce la tu- tela per i maggiorenn­i che non siano economicam­ente autosuffic­ienti, ai quali la legge riserverà gli stessi diritti dei figli minorenni delle donne assassinat­e dal coniuge, anche se separato o divorziato, dal partner di un’unione civile anche cessata o comunque da qualsiasi persona che sia stata legata alla vittima da una relazione affettiva stabile.

Insomma, tanti buoni motivi per approvare in fretta il testo, almeno in apparenza. Ma a destra non la pensano così. Il senatore forzista Fran- cesco Nitto Palma parla di “provvedime­nto pieno di errori tecnici”, e sostiene: “Noi vogliamo licenziare una legge tecnicamen­te corretta e che non sia lo strumento per ufficializ­zare normativam­ente, vedi i figli delle unioni civili, ciò che già è stato bocciato nell’aula del Senato”.

E il capogruppo di Fi, in Senato, Paolo Romani, assicura: “Non appena saranno superate le imperfezio­ni tecniche, si potrà tornare in sede deliberant­e per l’approvazio­ne di un testo quanto mai urgente”. Ma nell’attesa delle presunte correzioni il Pd protesta ad alta voce. Con il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi che manifesta “stupore e dispiacere” e si augura che “i deputati e le deputate di Forza Italia, a cominciare dalle ex ministre Carfagna e Prestigiac­omo, facciano cambiare idea ai loro colleghi del Senato”. E la Carfagna subito risponde, piccata: “Boschi stia serena, lavoriamo lontano dalle photo opportunit­y, ma abbiamo fatto quanto serve per approvare legge

INTANTO PERÒ si fa sentire anche Felice Casson di Mdp: “Ritardare l’approvazio­ne di un provvedime­nto così importante è privo di senso. Mi auguro ci siano ancora i margini per un ripensamen­to”.

In commission­e No perché “il testo cita i figli delle unioni civili”. Ma in serata il forzista Romani annuncia il dietrofron­t

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LaPresse Colleghe Maria Elena Boschi e Mara Carfagna
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