Renzi insulta Davigo e Woodcock. E copia il fiscal compact M5S
MATTEO TRANSFORMERIl suo libro non plagia solo Salvini, ma anche B. e Grillo
L’ex premier che nel 2011 benedisse la lettera della Bce ora insegue gli avversari e vuole rottamare le regole Ue. Nell’opera “Avanti” attacca il pm dell’inchiesta Consip, definito un “rancoroso che fa flop”, e chiama “khomeinista” l’ex presidente dell’Anm
La
flessibilità è un concetto renziano, ancorché europeo. E il Renzi flessibile ricorda assai il Cavaliere che si faceva concavo e convesso. Per esempio sul famigerato fiscal compact, il padre di tutti i mali dell’Unione Europea. Correva l’autunno del 2011 e l’allora sindaco di Firenze così santificò la lettera della Bce che mandò a casa Berlusconi e segnò l’avvento dell’era tecnica di Mario Monti: “Mi ritrovo nella lettera della Bce. E non condivido l’atteggiamento prevalente del Pd che invoca l’Europa quando conviene e ne prende le distanze se propone riforme scomode”.
Sei anni dopo, di cui tre trascorsi a Palazzo Chigi, i famosi mille giorni di governo, ecco l’ex premier sulla scia delle roventi anticipazioni del suo libro, e che hanno inondato i quotidiani in una calda domenica di luglio: “Buttiamo giù il debito ma contemporaneamente torniamo ai parametri di Maastricht, 3% di deficit e 2% di crescita, per dare un po’ di ossigeno all’economia. Rottamare il fiscal compact e l’austerity. Se mettiamo i soldi nella riduzione fiscale diamo una grande spinta al Paese”. Come già con Salvini sull’immigrazione, adesso il segretario del Pd insegue e copia il Movimento 5 stelle e Beppe Grillo che pochi giorni fa hanno proposto di “stracciare” il fiscal compact.
NON SOLO. Nel febbraio scorso gli europarlamentari renziani del Pd hanno votato a favore, e con entusiasmo, all’introduzione del fiscal compact nei Trattati. Salvini, Grillo ma anche Berlusconi. La flessibilità renziana scimmot- tia B. sulla giustizia e insulta due magistrati nel suo ultimo libro. Il primo, ovviamente, è Woodcock, il pm originario del caso Consip. Renzi non lo cita ma il profilo è netto: “Poche persone obnubilate dal rancore personale che collezionano indagini flop e che provano a salvare la proprio immagine attraverso un uso spasmodico della comunicazione e del rapporto privilegiato con alcuni giornalisti”. Una frase di Giovanni Falcone sulla “cultura del sospetto come anticamera del khomeinismo” è poi usata per attaccare Piercamillo Davigo, già presidente dell’Anm.
L’arte della giravolta il segretario flessibile ricorda assai il Cavaliere che si faceva concavo e convesso