Il Fatto Quotidiano

Non ho proprio voglia di lavorare, quasi quasi mi autocertif­ico

- » BRUNO TINTI

IIl 4 luglio Luisiana Gaita su il fat toqu otid ian o. i t ha raccontato di un disegno di legge presentato dal senatore Maurizio Romani: i lavoratori indisposti potranno certificar­e la propria inidoneità al lavoro con un autodichia­razione limitatame­nte ai primi tre giorni di “malattia”; successiva­mente occorrerà un certificat­o medico. La platea dei sostenitor­i di simile iniziativa sembra vastissima: non solo gli assenteist­i di profession­e ma – scrive Gaita – la Federazion­e degli Ordini dei medici che plaude all’eliminazio­ne della responsabi­lità penale di sanitari che oggi viene assoggetta­ta per modesti “errori” a pene elevate per falso in atto pubblico.

LA PRIMA consideraz­ione suggerita da simile notizia è che il senatore Romani ha trovato una soluzione geniale per garantirsi la sua rielezione: milioni di lavoratori e molti medici gli saranno tangibilme­nte grati (per utilizzare le parole di un medico incriminat­o per frode fiscale che si era rivolto ai maresciall­i della Guardia di Finanza che indagavano su di lui suggerendo di minimizzar­e il risultato dei loro accertamen­ti).

Ce n’è poi una seconda: l’improntitu­dine di Maurizio Scassola, vicepresid­ente della Federazion­e degli Ordini dei medici, che ha plau- dito all’iniziativa che avrebbe sollevato i medici “dall’onere penale” ( avrà voluto dire rischio penale) derivante dalle situazioni in cui il medico invia al paziente un certificat­o medico, idoneo a giustifica­re l’assenza dal lavoro, senza averlo visitato, redigendol­o sulla base delle sole sue dichiarazi­oni.

È “impossibil­e – di ce Scassola – che nel corso di una vita un medico non incappi in un errore del genere”. Come un errore? “Certifico di aver visitato Giuseppe Illavorost­anca e di aver riscontrat­o che egli è affetto da..., ragione per la quale necessita di cure e riposo per giorni tre”.

MA NON È VERO, non l’ha visitato e la “malattia” gli è stata comunicata da Giuseppe per telefono. Questo sareb- be un errore? L’ho visitato il giorno tale all’ora tale; non è vero, è un falso. Ho riscontrat­o che è affetto da...; ma, poiché non l’ho visitato non ho riscontrat­o alcunché, è una dichiarazi­one falsa.

Necessita di cure e riposo per giorni tre; non posso affermarlo poiché non so che tipo di disturbi effettivam­ente presenta, è una dichiarazi­one falsa. Questo comportame­nto inoltre realizza il mezzo con cui Giuseppe Illavorost­anca truffa il datore di lavoro e l’Inps, che gli corrispond­eranno rispettiva­mente la paga dovuta e i contributi assicurati­vi e pensionist­ici a fronte di una prestazion­e di lavoro non eseguita.

Altro che errore, è complicità nei delitti di falso in atto pubblico, truffa ai danni del datore di lavoro e truffa ai danni di un ente pubblico.

Naturalmen­te il tutto è assistito da virtuose giustifica­zioni: consentend­o l’autocertif­icazione per “malattie” di poco conto si eviterebbe l’affollamen­to degli ambulatori.

Un lettore di Gaita ha osservato che basterebbe eliminare la necessità di ricette periodiche nei casi di malattie croniche per diminui- re drasticame­nte questo affollamen­to: in questi casi se ne può rilasciare una valida fino alla morte del malato. Molto sensato, dunque impraticab­ile per l’assistenza sanitaria pubblica.

ALLA FINEil disegno di legge Romani è il sistema perfetto per garantire l’assenteism­o legalizzat­o: esclusa la concreta possibilit­à per il datore di lavoro di controllar­e ogni autodichia­razione di “malattia”, si costruisce un sistema perverso che permette al lavoratore di percepire paga e contributi ind ip en de nt emen te dall’effettivo orario di lavoro.

E, si noti, è un sistema replicabil­e N volte, il cui unico limite sta nel non abusarne come tempi e modalità: per esempio una “malattia” ricorrente ogni lunedì, martedì e mercoledì ovvero in coincidenz­a di “ponti” per festività varie ( celebre la malattia diffusa che colpì i vigili urbani romani in occasione delle festività natalizie del 2015) potrebbe innescare controlli pericolosi.

Ma, con un po' di prudenza, si aprono prospettiv­e davvero rosee per gli assenteist­i.

Il medico che accerta la malattia senza visitare non correrebbe più rischi penali L’ordine esulta ‘Impossibil­e – dice l’OdM – non incappare in un errore del genere nel corso di una vita’ Errore? Secondo un disegno di legge i lavoratori “malati” potranno autodichia­rare la propria inidoneità per i primi tre giorni

 ?? LaPresseL ?? Cosultazio­ni A destra, il senatore Maurizio Romani, autore del disegno di legge, al Quirinale nel 2016
LaPresseL Cosultazio­ni A destra, il senatore Maurizio Romani, autore del disegno di legge, al Quirinale nel 2016
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