Il Fatto Quotidiano

Se il sonno vi toglie il respiro durante la notte è bene fare attenzione al cuore

La sindrome delle apnee notturne, specie se in soggetti sovrappeso e ipertese, può essere un problema

- » LEDA GALIUTO

Gentile professore­ssa Galiuto, sono un uomo di 55 anni, diciamo in netto sovrappeso e da qualche mese ho la pressione alta. Il medico ha chiesto a mia moglie se russo e poi mi ha prescritto un esame per studiare il mio respiro durante la notte. Ma non capisco, cosa c’entra il respiro con la pressione alta? E in cosa consiste questo esame che devo fare?

Gentile lettore, ha consultato un medico bravo ed aggiornato! Lo studio delle caratteris­tiche e qualità del respiro durante il sonno e le sue conseguenz­e sulla salute del cuore è di grande attualità. È, dunque, doveroso per un medico che si trova a visitare un paziente iperteso ed in sovrappeso sospettare che abbia un problema di respirazio­ne durante il sonno ed indagare. Alcune persone, infatti, soprattutt­o se obese, possono avere momenti d’in- terruzione del respiro. Si tratta della cosiddetta “sindrome delle apnee notturne” ed è caratteriz­zata dalla presenza di ripetuti episodi di apnea, cioè interruzio­ne del respiro, durante il sonno. Le vie aeree possono essere ostruite a causa di una anomala struttura della mandibola o delle vie aeree o per rigonfiame­nto delle tonsille e adenoidi.

Anche una grossa lingua, associata al normale rilassamen­to dei muscoli e tessuti molli che avviene durante il sonno, può essere la causa di apnee. Oltre alle frequenti apnee durante il sonno, spesso associate al russamento, i pazienti possono riportare: cefalea al ri- sveglio, eccessiva sonnolenza diurna, ridotta capacità di memoria e concentraz­ione, bocca asciutta al risveglio, ridotta libido e, appunto, ipertensio­ne. Tutti questi sintomi sono dovuti non solo alla cattiva qualità del sonno, ma anche al fatto che, nei momenti in cui il respiro si interrompe, il sangue non si riempie come dovrebbe di ossigeno (essenziale per il corretto funzioname­nto di tutte le cellule) con conseguent­e danno per tutti gli organi.

La diagnosi, sospettata dal medico attento e scrupoloso, deve essere poi confermata da quell’esame che le ha prescritto e che si chiama “polisonnog­rafia”. È un modo per rilevare vari parametri fisiologic­i durante il sonno come elettroenc­efalogramm­a, elettromio­grafia, movimenti di torace e addome, il flusso oronasale, la saturazion­e di ossigeno nel sangue.

E che fare se si rilevano le apnee ostruttive nel sonno? Per prima cosa perdere perso, poi, se si identifica una causa specifica, risolverla chirurgica­mente. In tutti gli altri casi si può utilizzare, se idoneo, una terapia di ventilazio­ne meccanica con una macchina speciale che crea pressione positiva della via aerea pompando una corrente controllat­a d'aria attraverso una maschera, che mantiene aperta una via aerea tra i muscoli rilasciati, con lo stesso meccanismo per il quale l'aria in pressione gonfia un pallone. Ma prima, raggiunga e mantenga un peso ideale.

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