Noi siamo i Lupin III dei cocomeri
“Vuoi un gelato?” “No, voglio rubare un cocom e ro ! ” Non so cosa mi porti a formulare un pensiero così criminale, sdraiata su un lettino in spiaggia con l’amica di sempre Manolita. Eppure ci sono cocomeri dappertutto, già tagliati, serviti e ghiacciati. Sulla strada per il mare rosseggiano angurie di tutte le forme, pronte a placare la sete dei pendolari del mare. L’idea del furto contagia come la rosolia il nostro gruppo, Filippo, il più duro, incita a lasciarsi, ad agire nell’ombra perché la nuova frontiera della criminalità per combattere l’afa, è rubare cocomeri. Il suo idolo è Lupin III… e canticchia: “Chi lo sa che faccia ha, chissà dov’è, tutti sanno che si chiama Lupin…” Programmiamo il colpo per il tramonto. Nella spiaggia di Maccarese c’è un rigoglioso campo di cocomeri paffuti e maturi. Ci fingiamo autostoppisti, e allo scendere delle tenebre, come faine, caliamo nel campo e facciamo razzia. Agguantiamo un cocomero a testa, col metodo del passamano, fino a che un contadino munito di forcone ci viene incontro minaccioso. Alle nostre spalle scorre il fiume Arrone, gettiamo la refurtiva nei placidi flutti, Filippo il duro sa che al contrario delle carote, i cocomeri galleggiano… tutto sta nel fare presto e raggiungere la foce del fiume prima che l’acqua dolce li riversi in quella salata. Corriamo inseguiti verso la spiaggia, oramai è notte e si vede a malapena il pelo dell’acqua. Ci mettiamo a far da barriera ai cocomeri con le gambe a mollo, riflesse nel fiume brillano le stelle. Ha ragione Jannacci: “Le stelle sono come limoni tirati giù nell’ac q ua ”. Infreddoliti ci addormentiamo tra gli asciugamani, mentre la refurtiva scorre via. Manolita sussurra sbadigliando: “Era meglio comprarsi un gelato”.
(Ha collaborato Massimiliano Giovanetti)