Grandi riforme: l’Italia brucia, 28 elicotteri a terra e solo 4 in volo
EFFETTO MADIACaos Vigili del fuoco-Arma
■Do■o lo smembramento del Corpo forestale: di trentadue velivoli anti-incendio prima a disposizione ieri operativi solo quattro e il coordinamento non c’è più I Verdi: “E il governo compra gli F35”
Settecento villeggianti di Cala’mpisu, a San Vito lo Capo, in fuga via mare in costume e sandali su barche improvvisate per sfuggire alle fiamme che hanno incenerito la riserva dello Zingaro, turisti e isolani in fuga anche da contrada Quattropani, a Lipari, nelle Eolie, dove la cenere ha coperto la spiaggia di Canneto e le abitazioni in paese mentre le fiamme spinte dal vento forte si sono dirette verso il centro scatenando il panico tra i residenti.
IN PREDA alla furia criminale dei piromani la Sicilia brucia nei suoi avamposti turistici da Trapani a Catania, da Lipari a Siracusa in una giornata di emergenza e allarme che ha messo a dura prova vigili del fuoco e protezione ci- vile, impegnati per l’intera giornata insieme ai canadair che hanno fatto la spola tra il mare e l’entroterra, a domare le fiamme che hanno distrutto centinaia di ettari di macchia mediterranea: cento ettari allo Zingaro, dove un centinaio di famiglie sono state evacuate dalle proprie villette nella zona di Fraginesi, rientrando a casa dopo alcune ore, quando l’incendio è stato circoscritto grazie a due canadair. Quindici ettari coltivati a ortaggi e frutta sono andati in fumo a Lipari, dove le fiamme domate in mattinata hanno ripreso forza nel pomeriggio alimentando nuovo panico.
A SAN VITO LO CAPO il sindaco Matteo Rizzo ha lanciato un “appello urgentissimo” sui social per invitare chiunque avesse un’imbarcazione in zona a presentarsi all’approdo del villaggio turistico per prendere a bordo anziani, donne e bambini, poco lontano. A Castellammare del Golfo, il sindaco Nicolò Coppola è rimasto attaccato per ore al telefono chiedendo costantemente l’invio dei canadair impegnati in altre operazioni di spegnimento. La situazione più estesa resta a Messina dove il fuoco, spostatosi dal centro verso Scaletta Zan- glea e Letojanni, è stato progressivamente domato dopo aver minacciato le abitazioni, così come quello che ha investito l’autostrada Palermo- Catania, all’altezza di Enna e Calascibetta. Le fiamme sono divampate, infatti, anche nella Sicilia Orientale: a Catania, dove tra via Sabato Martelli Castaldi e via Nazario Sauro alcune sterpaglie hanno minacciato le case, e nel Villaggio Rainbow di San Giuseppe La Rena, nel paradiso degli Aranci, nella periferia Sud della città etnea. In entrambi gli interventi si è fatto ricorso a numerose autobotti per portare l’acqua nei luoghi colpiti dal fuoco.
Chiusa al traffico per l’incendio di sterpaglia a bordo corsia, infine, per molte ore anche la statale 114 orientale sicula Messina-Siracusa, tra Villasmundo e Brucoli.