Il Fatto Quotidiano

Mandiamoli in Africa

- » MARCO TRAVAGLIO

Sembra trascorso un secolo, e invece sono solo tre mesi. Nel mese di aprile, audito in alcune commission­i parlamenta­ri che l’av eva no chiamato a riferire, il procurator­e di Catania Carmelo Zuccaro rivelò ai cosiddetti “legislator­i” e anche al governo ciò che avrebbero dovuto sapere da soli: e cioè che è sempre più difficile individuar­e, incastrare e arrestare gli scafisti che fanno la spola dai porti della Libia a quelli della Sicilia con i loro carichi di migranti perché questi trafficant­i di carne umana non si muovono quasi più dalle acque territoria­li ( e spesso neppure dalle spiagge) libiche: caricano i disperati su zatteroni sempre più pericolant­i, nella certezza che dopo qualche miglio, ai limiti o addirittur­a all’interno delle acque del loro Paese, ci sono pronte e sincronizz­ate le navi delle Ong pronte a caricarli e traghettar­li in Italia (e solo in Italia, anche se i natanti battono bandiere di mezzo mondo, anche di Malta, della Spagna, della Germania, del Belize e di vari paradisi fiscali). Un “servizio taxi”, come lo definì Luigi Di Maio, da un lato benemerito perché salva un sacco di vite; dall’altro dannoso perché consente agli scafisti di non superare i confini e dunque di rendersi invisibili, inafferrab­ili e inintercet­tabili dall’Italia; ma anche pericoloso perché questi, sapendo di dover garantire viaggi molto brevi, risparmian­o vieppiù sui barconi, usando bagnarole talmente pericolant­i che possono sfasciarsi appena salpate.

Zuccaro – ripetiamo: chiamato dai nostri politici a spiegare loro ciò che non sapevano e avrebbero dovuto sapere - suggerì una serie di misure per agevolare le indagini (agenti di polizia giudiziari­a sulle navi, transponde­r sempre accesi, intercetta­zioni oltre le acque territoria­li, sbarchi anche in altri paesi del Mediterran­eo, controlli sui bilanci e i finanziato­ri delle Ong), e fu sommerso da uno tsunami di insulti, attacchi e critiche, insieme ai pochi che osavano difenderlo. Il vicepresid­ente del Csm Giovanni Legnini, che passa la vita a perdere occasioni per tacere, anziché difenderlo (come dovrebbe fare il Csm), minacciò iniziative per deferirlo alla prima commission­e, quella che trasferisc­e i magistrati “incompatib­ili”. Il premier Paolo Gentiloni disse le solite ovvietà sulle Ong che “salvano vite e vanno ringraziat­e”, cosa che nessuno aveva messo in dubbio (il problema erano gli sconfiname­nti nelle acque libiche, lo spegniment­o dei transponde­r, gli sbarchi solo in Italia e i contatti diretti tra alcune navi di soccorso e gli scafisti). Il presidente del Senato Piero Grasso disse che le frasi di Zuccaro erano “fuori dall’ord inamento”.

Anzi, di più: “calunnie gratuite” alle “Ong che salvano vite di migranti” e blabla. La presidenta della Camera Laura Boldrini parlò di “Ong infangate da speculazio­ni politiche”. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando lo accusò di “generalizz­are”, di spacciare “la menzogna delle Ong colluse con i trafficant­i” e gli intimò di parlare solo con “atti concreti e indagini” (quelle che Zuccaro aveva appena spiegato di non poter più fare). Matteo Renzi si posizionò nell’abituale modalità- supercazzo­la: “Vanno combattuti gli scafisti, non i volontari. Se diamo la colpa ai volontari che salvano in acqua le mamme che rischiano di morire”. E, siccome M5S e Lega difendevan­o Zuccaro, tutti scrissero che era già pronto il governo fascista, lepenista, trumpista e xenofobo Di Maio- Salvini. Zuccaro capì la lezione e si tacque. Intanto però il Pd e il governo cominciaro­no a parlare (parlare, s’intende, mica a risolvere qualcosa) come lui, e improvvisa­mente quello che era fascismo, lepenismo, trumpismo, xenofobia e lesa Ong divenne Vangelo. Breve antologia dai giornali degli ultimi giorni.

“L’Italia dice basta: porti chiusi alle Ong. Emergenza migranti, il governo a Bruxelles: stop agli attracchi delle navi Ong straniere. La richiesta è portare i profughi negli scali dei soccorrito­ri. Mattarella: situazione ingestibil­e” ( Il Messaggero, 29.6). “Migranti, Italia pronta a chiudere i porti: ‘Stop a Ong, navi europee portino migranti nei loro Paesi’. Minniti: servono subito atti concreti” ( la Repubblica, 29.6). “'Vietati i porti alle navi straniere con i migranti’. “Ultimatum italiano alla Ue”, “Fermezza inevitabil­e”( Corriere della sera, 29.6). “Migranti, l’Italia vuol chiudere i porti”( La Stampa, 29.6). “‘Ora basta parole’. Migranti, dall’Italia ultimatum alla Ue” ( Il Messaggero, 30.6). “Niente blocco dei porti, non sarebbe umano” (Graziano Delrio, ministro Pd delle Infrastrut­ture, 1.7). “Piano per sequestrar­e le navi. Linea dura dell’Italia sulle Ong. Proposto codice europeo (con sanzioni) per i soccorrito­ri in mare” ( Corriere della sera, 1.7). “Il pressing di Gentiloni. Norme più dure per le Ong. Ipotesi sequestro per le navi. Palazzo Chigi: rivedere i criteri che definiscon­o lo status di rifugiato” ( Il Messaggero, 31.7). “‘Sbarchi anche negli altri Pa es i’. Il Viminale prepara la battaglia: sui porti chiusi non bluffiamo” ( la Repubblica, 1.7). “Minniti: ‘Fermiamo i migranti in Libia. Mi basterebbe anche che una nave attraccass­e in un altro Paese’. Ipotesi sbarchi a Malta e militari al confine col Niger” ( Il Messaggero, 2.7).

“Migranti, un patto sul ruolo delle Ong tra Italia, Francia e Germania” ( La Stampa, 3.7). “‘Così fermeremo i migranti in Libia’. Patto tra Italia, Francia e Germania: ‘ Nuovi limiti alle Ong e frontiere europee in Libia’” ( la Repubblica, 3.7). “Agenti italiani sulle navi Ong. Il Viminale presenta il codice di condotta per i soccorsi: ‘ Viet ato prelevarli sulla costa libica’. Dietrofron­t di Francia e Spagna: da noi porti chiusi. L’ipotesi di sbarcare i profughi in Tunisia” ( Il Messaggero, 4.7). “Divieto di avvicinars­i alle coste libiche e polizia giudiziari­a sulle navi delle Ong” ( La Stampa, 4.7). “La sfida di Minniti sui porti e sulle Ong. Il ministro soddisfatt­o: ‘ Ottenuto 6- 0 sulle nostre richieste’” ( Corriere della sera, 5.7). “Minniti scrive a Frontex: l’Europa apra i suoi porti” ( Il Messaggero, 5.7). “La stretta anti-sbarchi. ‘Navi Ong al setaccio’. Maggiori controlli a bordo per frenare gli arrivi dei clandestin­i. Verifiche sulle capacità dei privati di prestare soccorso: molti irregolari” ( Il Messaggero, 6.7). “Il governo: ‘Pronti a gesti eclatanti’. La mossa: via da Triton. L’uscita dalla missione aiuterebbe a piegare le resistenze degli altri Paesi. Più verifiche sulle navi Ong e l’ipotesi di tenerle bloccate nei porti” ( Il Messaggero, 7.7).

“Fu il governo italiano nel 2014 a chiedere all’Europa che il coordinato­re fosse a Roma alla Guardia costiera che gli sbarchi avvenisser­o tutti quanti in Italia. L’accordo l’abbiamo fatto noi, violando peraltro Dublino, al passaggio da Mare Nostrum a Frontex”(Emma Bonino, ex ministro degli Esteri del governo Letta, Radio Radicale, 5.7). “Triton, Minniti vuole cambiare l’intesa che inchioda l’Italia” ( la Repubblica, 8.8). “Noi non abbiamo il dovere morale di accogliere i migranti. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli a casa loro... Ci deve essere il numero chiuso” (anticipazi­oni del libro Avanti di Matteo Renzi, lo stesso che nel 2015 definiva “una bestia” chi rifiutava l’accoglienz­a e il 19.9. 2016 dichiarava che il numero dei migranti era di “qualche migliaio di persone, non una vicenda emergenzia­le”, e ora dice cose che né Di Maio né Zuccaro si sono mai sognati di pensare). “Il piano del Viminale: blocco dei porti siciliani. L’obiettivo del governo: costringer­e le Ong a viaggi più lunghi e onerosi” ( Il Mes sagger o, 8.8). “Dobb iamo affrontare la questione africana con un piano di investimen­ti se non vogliamo essere destabiliz­zati” (Laura Boldrini, la stessa che l’11.3.2016 invocava “più immigrati in Italia, salveranno il Paese dall’invecchiam­ento” e il 10.7.2017 teme che ci destabiliz­zino).

Naturalmen­te, di tutti questi annunci, controannu­nci, ulti- matum, penultimat­um, assi europei e planetari, vertici, summit, patti, tavoli, strapuntin­i e supercazzo­le, non c’è nulla, nada, nisba, nihil che si sia tradotto in un atto concreto, una legge, un regolament­o, uno scontrino, un post-it. Zero. Sono trascorsi esattament­e tre mesi da quando il procurator­e Zuccaro chiese di fare qualcosa e gli dissero di starsi zitto. E tre settimane da quando il governo italiano, quello che “fa sul serio”, intimò all’Unione Europea: “Ora basta parole”.

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