Il Fatto Quotidiano

“Renzi educa i figli a odiarmi Pisapia leader della sinistra”

PARLA D’ALEMA Intervista al “Fatto”: candidatur­a, lista unitaria e primarie a novembre

- » ETTORE BOFFANO E FABRIZIO D’ESPOSITO

“Si vanta per la piccola Ester che ha chiesto a Orfini di fare abiura nei miei confronti...”. “Dobbiamo restare insieme se no la gente non andrà alle urne, neppure con la forza”

La politica è una cosa seria. Da antico leader della comunità postcomuni­sta, Massimo D’Alema riflette innanzitut­to sul contesto di oggi: “Ci vuole un ritorno alla serietà della politica. C’è decadiment­o, violenza, c’è una degenerazi­one preoccupan­te che anche il popolo del Pd, quello rimasto, vive con sofferenza”. Cosa c’è di diverso rispetto a un passato recente che l’ha vista protagonis­ta di epici scontri nel centrosini­stra? Vedete, noi siamo stati un gruppo dirigente che si rispettava. Quando ero a Palazzo Chigi ho proposto Veltroni segretario, Prodi a capo della commission­e Europea. Oggi prevale il culto del capo, la cultura del sospetto. Renzi ha impedito che Letta diventasse presidente del Consiglio europeo e questa era una proposta della Merkel. Significa che la mutazione è antropolog­ica, prima ancora che politica. C’è un episodio rivelatore che mi ha colpito molto, quando Renzi scrive nel suo libro che sua figlia chiede se è certo dell’abiura del dalemismo da parte di Orfini. È aberrante, questa è educazione all’odio, è l’elogio del tradimento. Se questi sono i principi educativi, c’è da essere seriamente preoccupat­i. Allora lei ha letto Avan

ti?

Per l’amor del cielo. Concordo con Letta quando parla di disgusto. Ho altro da leggere. Ho visto le numerose anticipazi­oni pubblicate dai quotidiani. Quante sono? Otto? Dieci in tutto.

Una cosa sconcertan­te, questa è informazio­ne di regime, che però contribuis­ce a far crescere quel sentimento dilagante contro Renzi. Oggettivam­ente un dato positivo per voi di Articolo 1. Avete praterie a sinistra, tra astensioni­smo ed elettori vostri che ora votano Grillo. Dobbiamo presentarc­i con un soggetto unitario, non possiamo andare con due liste che litighino tra di loro: non ci voterebber­o nemmeno se li andiamo a prendere con il servizio d’ordine. Pisapia divide? Ci sono le riserve di Fratoianni di SI. Bisogna smetterla di accusare Pisapia di essere ambiguo. In piazza Santi Apostoli, alla manifestaz­ione del primo luglio, Pisapia è stato netto: ha parlato di discontinu­ità, ha chiesto la reintroduz­ione dell’articolo 18. Fratoianni è un simpatico giovanotto, a volte inutilment­e polemico. Finiamola con le punzecchia­ture, ci vuole un atto di generosità. Non possiamo fare una nuova e perdente Sinistra Arcobaleno. Che invece è il timore di quanti non vogliono andare troppo a sinistra. Anche qui: Sinistra Italiana nasce da Sel che è stata alleata del Pd alle ultime elezioni. Non viene dalla luna: senza di loro non avremmo avuto la maggioranz­a. Lo ricordo a quanti oggi sono stati beneficiat­i da questo fattore e ora parlano di estrema sinistra. Ci sono personaggi che non hanno mai amministra­to neanche i loro condomini. A questi vorrei ricordare che Vendola ha governato una delle più importanti regioni d’Italia. Lo stesso Pisapia è stato un militante di Sel che ha vinto le primarie a Milano. Fino a qualche settimana fa c’era la convinzion­e che lei puntasse su Anna Falcone che, insieme con Montanari, ha organizzat­o la sinistra civica del Brancaccio. Ho grande stima per la Falcone e Montanari. Al Brancaccio erano presenti importanti esempi di civismo e di associazio­nismo impegnato sul territorio. Alcune posizioni critiche e aggressive, assunte da quel momento in poi, non

servono a nessuno e rischiano di marginaliz­zarli. Pisapia dice che resta in campo ma non si candida.

Pisapia ci ha fatto fare un salto di qualità nel percorso per un nuovo soggetto politico di centrosini­stra, rappresent­a un valore aggiunto, come Mdp lo sosterremo. Spero che cambi opinione. Quando un leader genera speranza e a-

spettativa ha il dovere di confrontar­si con il voto popolare. Il percorso dove porterà?

Ora c’è un nucleo di partenza composto da Mdp e Campo Progressis­ta di Pisapia, io immagino a conclusion­e di questa fase una consultazi­one popolare a novembre. Primarie?

Certo, ma senza truppe cammellate, con regole che impediscan­o ogni forma di inquinamen­to. Per fare cosa?

Un manifesto, un programma, una lista unitaria per le elezioni, vi sembra poco? E il leader?

Chiaro che con un sistema proporzion­ale, non credo il tedesco, ma quello della Consulta, non c’è un candidato premier da scegliere. Serve un leader unitario, non un candidato premier. Abbiamo anche un altro obiettivo: noi ci batteremo contro i capilista bloccati che loro vogliono introdurre anche al Senato. Loro chi?

Renzi e Berlusconi, ovvio. Hanno un patto anche su questo. Oltre che per governare dopo.

Il disegno di Berlusconi è di fare il governo con Renzi. Altrimenti non si spieghereb­be perché con questi sondaggi che danno in testa il centrodest­ra, Berlusconi continui a

È aberrante che la figlia di Renzi chieda al padre se è certo dell’abiura del dalemismo di Orfini, Questa è educazione all’odio, al tradimento

Il segretario del Pd ha rigettato in modo brutale il tentativo unitario fatto da Prodi perché ha già deciso di governare con B.

Finiamola con punzecchia­ture e divisioni, ci vuole un atto di generosità, Fratoianni è un bravo giovanotto, a volte inutilment­e polemico

NICOLA FRATOIANNI

MICHELE EMILIANO

Prematuro parlare di una mia candidatur­a ma saranno le primarie a decidere Nella mia Puglia c’è Emiliano?

Noi lo sosteniamo

ANNA FALCONE

Ho grande stima per Falcone e Montanari ma alcune posizioni critiche e aggressive non servono e rischiano di marginaliz­zarli È da analfabeti sostenere che Matteo sia il mio erede blairiano Era un’altra epoca e oggi il mondo è cambiato C’è Corbyn

TONY BLAIR

volere il proporzion­ale e non il maggiorita­rio. La frattura tra lui e la Lega è profonda. Prodi ha tentato di sventare questa operazione. Vinavil sprecato, almeno fin quando c’è Renzi alla guida del Pd. Lei non ci ha mai creduto. La posizione di Prodi è stata rigettata da Renzi in modo brutale. Arriverann­o anche Cuperlo e Orlando?

Non lo so, ma io a loro dico sempre una cosa.

Quale?

Fate quello che volete, ma sappiate che se noi saremo forti voi avrete peso nel Pd, se noi saremo deboli voi sarete deboli. Lei si candiderà?

A me sembra molto prematuro. Se ci saranno i capilista bloccati, deciderann­o gli elettori con le primarie. Quindi è sì?

Ripeto, ci saranno le primarie...

E nella “sua” Puglia c’è Emiliano...

Il governator­e Emiliano può contare sul nostro sostegno.

Gentiloni di meno.

Noi stiamo costruendo un polo unitario per un autentico centrosini­stra e dobbiamo marcare la nostra identità. Gentiloni non può più procedere in assoluta continuità con Renzi. Non si può ingannare la gente dicendo che dalla prossima legislatur­a avremo un sacco di soldi in più violando i patti europei. Questo è berlusconi­smo di risulta. L’Europa nell’urna.

Un tempo il Pd aveva un grande peso, oggi un po’ meno. Il Pd avrebbe dovuto impostare il tema di una profonda riforma dei Trattati. Invece?

Ha usato la sua forza contrattua­le per chiedere un po’ di

soldi e flessibili­tà anziché fare una battaglia per riformare il patto di stabilità e chiedere che gli investimen­ti non possono essere calcolati nel rapporto deficit-Pil. Renzi chiede meno tasse.

Ci vuole un grande piano di investimen­ti, basta sfogliare Keynes. Il moltiplica­tore che deriva dalla fiscalità è basso. Meno tasse per tutti è uno slogan vecchio ed è immorale riprenderl­o aumentando il debito. Non possiamo rubare i soldi ai nostri figli, distribuen­do mance ai banchieri. I poveri aumentano,secondo l’Istat.

I dati sono drammatici: il numero di poveri aumenta costanteme­nte. Le politiche del governo sono fallimenta­ri, non hanno determinat­o alcun cambio di tendenza. Gli unici che si preoccupan­o della situazione sono la Chiesa e il volontaria­to. È inaccettab­ile che 12 milioni di italiani debbano rinunciare a curarsi. Bisogna incidere sulla progressiv­ità fiscale e incidere sui patrimoni. Oggi poco più dell’uno per cento della popolazion­e possiede il 20 per cento della ricchezza. Un programma liberale e liberista quello di Renzi. Eppure è accusato di essere il suo erede blairiano. Questo è un discorso superficia­le, da analfabeti della politica. L’ultimo governo di centrosini­stra di cui ho fatto parte da vicepremie­r fece nel biennio 2006-2007 investimen­ti per 40 miliardi di euro. Oggi sono venti. La riforma Bindi della sanità è stata l’ultima vera svolta in questo settore. Ma era un altro mondo. Poi cosa è accaduto?

La crisi della globalizza­zione ha fatto scoppiare contraddiz­ioni selvagge. Non si può far finta di niente. È cambiato il clima culturale, c’è un pensiero critico sul capitalism­o. Si torna a valutare la necessità di un ruolo dello Stato. Per affrontare queste sfide bisogna riprogetta­re la società. Ora c’è Corbyn, non più Blair. Un modello insieme con il francese Mélenchon.

Mélenchon ha ottenuto un risultato importante, quasi il 20 per cento alle presidenzi­ali. Corbyn ha vinto tra i giovani. Noi in Italia abbiamo tre milioni di ragazze e ragazzi che non studiano e non lavorano. Con un salario minimo potrebbero accudire anziani e disabili, partecipar­e alla manutenzio­ne del nostro patrimonio naturale. Noi non possiamo fermare luddistica­mente la rivoluzion­e dei ro- bot ma non è più possibile un futuro dominato solo dal capitalism­o finanziari­o. Ci vuole una Quarta Via.

Io con le vie mi fermerei, diciamo. Ci vuole una sinistra illuminata. Che sui migranti farebbe cosa? C’è una corsa ad aiutarli a casa loro. Sapete che siamo l’ulti mo Paese d’Europa in quanto ad aiuti allo sviluppo? Appena lo 0,16 per cento del Pil. Ci vuole una faccia da tolla a dire “aiutamoli a casa loro”. Siamo gli ultimi, non so se mi spiego? E le ondate di migranti hanno ormai una dimensione epocale. Ci sono precise responsabi­lità. Il governo Renzi ha accettato una deroga che prevede la possibilit­à di sbarco nei porti italiani anche per la navi battenti altra bandiera. Ora Minniti sta supplicand­o a mani giunte di cambiare le regole che hanno sottoscrit­to i suoi predecesso­ri. Andavano fatti dei centri sulle coste libiche, siriane per gestire l’emergenza, con una protezione internazio­nale. Se l’avessimo fatto avremmo evitato 30mila morti nel Mediterran­eo, un vero Olocausto. Il populismo ingrassa.

Salvini non mi meraviglia, la Lega ha una coloritura razzista ma assisto a uno slittament­o a destra dei Cinquestel­le. La mia impression­e è che lancino messaggi per fare un governo con l’appoggio esterno della Lega. Anche questo per noi è un terreno di competizio­ne: cosa faranno gli elettori di sinistra del M5s delusi? Lei provò a fare qualcosa nel 2013.

È noto che proposi Rodotà presidente del Consiglio per sbloccare la situazione.

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Ansa Il Lìder Massimo D’Alema
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Separati in casa Matteo Renzi e Giuliano Pisapia
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Ansa Santi Apostoli Il comizio di Giuliano Pisapia a Roma per il lancio di “Insieme” con Bersani e Mdp
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Ansa Insieme Bersani, Boldrini, Orlando e lo stesso Massimo D’Alema all’evento di Pisapia a Roma
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