Il Fatto Quotidiano

La Juve regina del mercato (e delle grane)

Baruffe a Cardiff, discussion­i sui premi e la spada di Damocle dell’affaire Agnelli: il difensore vuole lasciare Torino

- » PAOLO ZILIANI

L’estate scorsa la Juventus aveva lasciato tutti di stucco mettendo a segno, con l’acquisto di Higuain dal Napoli, il trasferime­nto dell’anno. Oggi la storia si ripete, ma a restare attonita non è più la tifoseria rivale, ma quella bianconera.

SUCCEDE INFATTI che l’anticipazi­one data ieri dal sito SportMedia­set, sbeffeggia­ta per tutto il giorno dagli esperti di mercato in servizio permanente effettivo, si è rivelata esatta: Leonardo Bonucci, difensore e trascinato­re della Juventus oltre che della nazionale, sta per passare al Milan col pieno consenso della società (Marotta in primis) e dell’allenatore Allegri.

Addirittur­a (di solito avviene il contrario), l’accordo economico fra Milan e Juventus è già stato trovato, mentre resta da definire quello fra Milan e giocatore. Si parla di una cifra vicina ai 40 milioni per il cartellino (Bonucci l’estate scorsa aveva rinnovato con la Juve fino al 2021) e di un ingaggio di 7 milioni al difensore: al quale il Milan, con l’okay di Montella, ha addirittur­a proposto di indossare la fascia di capitano per dare un senso forte alla svolta in atto, svolta per il Milan e svolta per lo stesso Bonucci che lascia la Juve a 30 anni compiuti e dopo aver vinto 6 scudetti ( in più c’è quello vinto con l’Inter nel 2006), 3 Coppe Italia e 3 Supercoppe. Clamoroso? Sì, clamoroso.

Tutti si chiedono: cosa succede alla Juventus? Forse l’idea di riconferma­re a tambur battente Allegri subito dopo l’inglorioso tracollo di Car- diff, a ingaggio raddoppiat­o (Max arriverà a guadagnare, fra tre anni, 7 milioni netti), invece che compattare lo spogliatoi­o ha avuto l’effetto dello sfollagent­e. Dani Alves, che di grandi club e di palcosceni­ci internazio­nali se ne intende, è stato il primo a fare le valigie, non dopo aver criticato le atmosfere cupe dello spogliatoi­o juventino e aver consigliat­o a Dybala di andare a fare il salto di qualità in un vero top club; Alex Sandro, la vera rivelazion­e della stagione, non vede l’ora di andare al Chelsea a guadagnare il doppio; figuriamoc­i Bonucci, che dopo essersi sentito dire “Stai zitto testa di cazzo” da Allegri in Juventus-Palermo, al fischio finale l’aveva inseguito negli spogliatoi dando vita ad uno scontro dai toni a dir poco accesi.

Tre giorni dopo, la Juve lo aveva escluso dalla partita col Porto e l’aveva messo alla gogna in mondovisio­ne facendogli seguire il match su uno sgabello a due passi da Marotta e Nedved.

L’intervallo di Cardiff è stato poi la goccia che ha fatto traboccare il vaso: con Bonucci che chiede ad Allegri di mettere Cuadrado e togliere Barzagli e Barzagli che si risente: si sfiora lo scontro. Senza dimenticar­e la trattativa per il premio-vittoria in Champions, come sempre sfumata, che era stata dura e aveva visto Bonucci come il più battaglier­o dei giocatori, cosa non gradita alla società.

LA VERITÀ È CHE 40 giorni dopo Cardiff la Juve sembra allo sfascio. Persino Paratici, l’ a p p r e z z a t i s s i m o u omo-mercato braccio destro di Marotta, se ne vuole andare. E come se non bastasse, fra due mesi (il 15 settembre) ci sarà la quasi scontata squalifica di Andrea Agnelli per aver aperto stadio e biglietter­ia alla Ndrangheta. Anche un solo giorno di squalifica obbligherà Agnelli alla decadenza. Alla Juve si è spenta la luce.

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Ansa L’abbraccio in Galles Andrea Agnelli e Leonardo Bonucci

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