“Il mio impegno cresce, non cerco candidature”
NONPENSO nemmeno lontanamente di candidarmi alle prossime elezioni”. Parlando a un convegno sul lavoro organizzato a Milano dalla Filt-Cgil, Giuliano Pisapia torna a smentire l’ipotesi di una sua candidatura alle prossime elezioni politiche. “Io adesso ho un impegno a cui credo ma non ho incarichi istituzionali e non ambisco a nessun ruolo” assicura il promotore di Campo progressista, che aggiunge: “L’unico modo per evitare che le destre e i populismi possano governare è quello di trovare un percorso insieme evitando i personalismi e le polemiche. Se non si eliminano muri e scontri non si può arrivare a trovare la sintesi in un progetto comune. Questo è un obiettivo raggiungibile ma sono consapevole che sia difficile”. Frasi che però suscitano agitazione a sinistra. Dove più d’uno teme che l’ex sindaco di Milano abbia dato un segnale di disimpegno. E allora Pisapia in serata precisa con una nota: “Da quando ho iniziato questo percorso ho sempre detto che non avevo velleità personali, ma che mi interessava solo il futuro del nostro Paese. Anche oggi ho ribadito questo concetto. Ma, sia
chiaro, il mio impegno, insieme ai tanti che in questi mesi stanno raccogliendo questa istanza e con i quali stiamo lavorando in questa direzione, prosegue ancora più forte di prima”. Nel frattempo, fioccano le reazioni. Come quella del suo successore alla guida del Comune di Milano, Beppe Sala: “Pisapia è in campo e per me è una cosa positiva. Un conto è candidarsi, un conto è avere un ruolo di guida e di indirizzo, cosa che Pisapia sta facendo”. Poi parla Arturo Scotto, esponente di peso di Mdp: “Le parole di Pisapia sulla sua in- tenzione di non candidarsi confermano una visione della politica intesa come funzione di servizio. Non è giusto tirarlo oggi per la giacchetta. Il tempo delle liste e delle elezioni non è oggi, perché siamo ancora nella fase della semina. Quando sarà decideremo tutto insieme”. Ovvero, ne riparleremo. E poi c’è Massimiliano Smeriglio, vicepresidente in Regione Lazio, ora in Mdp ma anche rappresentante di Campo progressista, che non è d’accordo con Pisapia: “Apprezzo la generosità di Giuliano, ma questa scelta non mi convince fino in fondo: la nostra battaglia è anche quella di ridare significato ai luoghi della democrazia, fra questi c'è il Parlamento. E non è una buona idea inseguire capi politici che si pongono fuori dalla rappresentanza istituzionale, da Berlusconi a Grillo fino a Renzi. E poi la partita delle prossime elezioni è quella della vita, per tenere aperta una prospettiva democratica e progressista, e se abbiamo un Maradona in squadra, certo non possiamo permetterci il lusso di tenerlo in cantina”.