I militanti democratici disertano anche le App: Matteo parla da solo
Poche migliaia di utenti per “Ore Nove” dell’ex premier e per l’applicazione “Bob”
Apoco più di un mese dal suo arrivo sui cataloghi per acquistare le App di smartphone e tablet, la nuova e innovativa applicazione del Pd può già ben dire di non aver goduto dell’effetto novità. Anzi, di non aver goduto di quasi nessun effetto. Sui contenuti di Pd Bob (e questo il nome completo con cui la si può reperire e scaricare) e sui suoi iniziali problemi di gestione si è già detto molto. Ma oggi, a distanza di un po’ di tempo dalla pubblicazione, è interessante dare uno sguardo ai numeri e iniziare a tracciare il bilancio dell’agognato successo.
LO SI PUÒ fare facilmente, partendo dal negozio virtuale di Android, Google Play. Il contatore racconta che la app è stata scaricata più di 5mila volte (e meno di 10mila). Non c’è un analogo contatore per lo store della Apple, ma pur ipotizzando lo stesso numero di download si tratterebbe comunque di un dato ben lontano dai 400mila iscritti al partito (numeri di febbraio). Sintesi: il Pd ha 400mila iscritti, ma neanche il 10 per cento ha scaricato l’ultimo ritrovato tecnologico, innovativo e comunicativo creato dal partito.
La conferma del flop si rintraccia navigando: la app offre la possibilità di visualizzare la rassegna stampa gior- naliera dal titolo “Ore nove”. I video vengono caricati sulla piattaforma online Youtubee poi inclusi nell’applicazione. La rassegna stampa di ieri, aveva ricevuto poco meno di 400 visualizzazioni (tenuta da ll ’ eurodeputata Simona Bonafè). Quella precedente (Ivan Scalfarotto) circa 420. Ancora prima, Alessia Rotta, solo 320. Il 7 luglio, la conduzione di Matteo Renzi ha riunito poco più di 2600 persone. C’è poi la “Terrazza Pd”, una sorta di discussione in terrazza su temi di attualità e politica e su approfondimenti vari. Quando ci colleghiamo a quella in corso ieri sull’economia digitale, trasmessa in diretta nel pome- riggio, gli spettatori connessi sono nove. La diretta precedente, sul tema “Roma, città aperta”, in 24 ore ha accumulato 197 visualizzazioni.
EPPURE, un lieve picco di entusiasmo iniziale c’era stato: analizzando le impressioni degli utenti (operazione possibile monitorando il numero dei “Mi piace”, quello dei voti, delle condivisioni e delle visualizzazioni) si nota come l’apprezzamento degli utenti sia diminuito nel corso del tempo. Nella sezione “Le idee di oggi” si chiede agli utenti di votare apprezzamento (pollice in su) o la bocciatura (pollice in giù) di alcune idee. L’ultima è di Lotti e ri- guarda la richiesta di inserire lo sport in finanziaria. Rispondono favorevolmente solo in 46, 10 danno giudizio negativo. Totale interazioni: 56. Un trend discendente con il passare del tempo.
L’appello precedente ne aveva ricevute 79, quello prima 80, e quello prima ancora 110. Numeri lontanissimi dalle proposte d’inaugurazione dell’App, ma pure dai numeri dei soli parlamentari dem: la prima idea “La scuola di partito Pier Paolo Pasolini” aveva avuto oltre 400 voti.
Le altre, evidentemente, non hanno generato lo stesso interesse. Stessa dinamica anche per la rivista “Democratica” che da circa una settimana si può sfogliare in pdf sulla piattaforma. Dopo i primi entusiasmi, i pollici in su sono sempre meno. È il destino fotocopia della piattaforma che l’ha preceduta: la app del segretario Matteo Renzi, da gennaio a oggi, ha poco più di 10mila download su Google Store. “Un cammino virtuale e condiviso di una comunità” recita il sottotitolo. Molto ristretta, avrebbero dovuto aggiungere.
Cammino virtuale e condiviso di una comunità, così il partito ha cercato di lanciare il dialogo sul web