Il Fatto Quotidiano

Risposta a una minaccia: la memoria fa male

- Furio Colombo - il Fatto Quotidiano 00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it FURIO COLOMBO

SIGNOR FURIO COLOMBO ,si rassegni. All’idea che ci siano tanti seguaci del Fascismo. All’idea che gli ebrei stiano sulle balle a mezza umanità. Al fatto che qualcuno manifesti simpatie per Fascismo e Nazismo. Al fatto che ci possa essere un Fascio Littorio su una scheda elettorale, o in una qualsiasi struttura anche aperta al pubblico. Chi non gradisce vada altrove! FABRIZIO “LA MEMORIA FA MALE”, è una frase chiave nel nuovo libro di Corrado Stajano, edito da Il Saggiatore. Rivive il tempo e il Paese del fascismo con gli occhi e la malinconia di un “figlio della Lupa”, un bambino degli anni Trenta a cui tocca di traversare la squallida banalità del fascismo, senza ancora poterne sapere o poterne giudicare il male, il dolore, la persecuzio­ne, la paludata ferocia autenticat­a dalla firma del re imperatore. La qualità unica di questo libro, che torna al fascismo proprio mentre si discute se invece sia stato, dopotutto, portatore, di buone cose, oltre che di milioni di morti, è il senso di umiliazion­e che il bambino con la m (per Mussolini) sul petto, mentre cammina, in divisa per le strade di Como borghese, sente in sé e su di sé benché ignaro del senso di tutto. A volte l’autore adulto entra nella storia e indica al bambino alcune cose che sarebbe giusto notare, come la Casa del fascio di Como disegnata da Giuseppe Terragni, grande architetto fascista, igno- rato dal regime, autore del più bell’edificio italiano degli anni Trenta. Mussolini disprezzav­a la Casa del fascio di Como, e la giudicava “brutta”, e dunque tutti dicevano “brutta”. Alcune pagine più avanti un adolescent­e frastornat­o da ciò che ha visto accadere nella sua vita di bambino, e dalle voci ascoltate, dalle storie testimonia­te di un mondo ferito a morte, (Primo Levi parla in queste pagine), un adolescent­e libero e senza divisa, cammina fra le macerie di Milano e di una cosa si rende conto: ci pesa e ci fa male un passato che nessuno ci toglierà dalle spalle, benché tanti abbiano dato la vita e tanti siano stati assassinat­i durante quel passato. Alla fine un ex monarca impagliato si affaccerà per dire “ma è stata ben poca cosa”. Credeva di raccontare la sua epoca, invece ha fatto, senza saperlo, la cronaca di questi giorni. “L’ansia è una cappa di piombo che pesa sull’anima”, scrive Corrado Stajano in una delle pagine più belle di Eredità. Il presentime­nto del figlio della Lupa che cammina verso un futuro sbarrato, non era stato d’animo, era premonizio­ne. Gli angeli neri che hanno sbranato l’Europa e si sono divisi i cadaveri, non se ne sono andati. Adesso liquidano come una barzellett­a, chi la prende troppo sul serio.

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