Il Fatto Quotidiano

L’ITALIA BRUCIA E IL GOVERNO SMONTA I PARCHI

- » VITTORIO EMILIANI

Nello spettacolo drammatico del fuoco che divora migliaia di ettari di bosco nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio a vantaggio degli abusivi o del Parco regionale dei Nebrodi da tempo nel mirino della mafia si rispecchia un autentico “smontaggio” dello Stato, ad ogni livello.

Dopo mesi di primavera precoce, le Regioni per la loro parte e il Ministero dell’Ambiente hanno predispost­o per tempo i piani di azione e di prevenzion­e anti-incendio previsti dalla legge e più che mai indispensa­bili con l’aumento delle temperatur­e? Non sembra proprio. In regioni strategich­e – dall’Abruzzo alla Sicilia – non c’erano mezzi aerei di contrasto.

IL CAMBIAMENT­O climatico è un fatto, la desertific­azione in Italia avanza da Sud a Nord: a che punto è l’attuazione della legge del 2000 sui catasti comunali dei terreni bruciati dove non si può né si deve costruire? Molto indietro. In compenso in Sicilia si continua ad avere un mega- organico di forestali i quali “hanno bisogno” di incendi da spegnere. Ci siamo capiti.

Nell’“orribile” 2007 furono 308 le richieste di intervento anti-incendio fra aprile e luglio, quest’anno sono già 430 e il fuoco non dà tregua. Nel Lazio, regione fertile per abusi e speculazio­ni edilizie, i roghi sono aumentati del 400%. Ma il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti continua a parlare di “piromani” e ad “auspicare” più repression­e. Già nel 2003 in Sicilia studi seri individuav­ano soltanto 4 cause naturali o accidental­i di incendio, 101 “dubbie”, 25 colpose e ben 488 dolose (79%) su 618. Gli incendi estivi fanno parte del “fatturato” dell’economia criminale? Sì, dov’è lo Stato?

Lo Stato e per esso il governo, prima Renzi, poi Gentiloni, si è industriat­o in autentiche “controrifo­rme” o in vere e proprie latitanze: 1) la situazione dei Vigili del Fuoco, uno dei corpi pubblici più efficienti, pronti al sacrificio, più vicini alle popolazion­i colpite da ogni sorta di calamità, da ultimo il terremoto fra Lazio, Marche, Abruzzo sono da anni sotto organico di 3000 unità, con un'età media sui 50 anni, stipendi fra 1300 e 1500 euro appena e continui pensioname­nti che le 2400 assunzioni del 2013 non compensano. Nell’era Berlusconi, loro come altri Corpi specializz­ati sono stati penalizzat­i e indeboliti rispetto alla Protezione Civile sacrifican­do grandi competenze.

2) La criticatis­sima “riforma Madia” della Pubblica Amministra­zione, proprio mentre il cambiament­o climatico ne esigeva il potenziame­nto specifico, ha cancellato dalla scena dei nostri monti la Guardia Forestale che tanti meriti si era conquistat­a in cento anni assecondan­do una importante ripresa della forestazio­ne (spesso non pianificat­a purtroppo) su 3 milioni e mezzo di ettari aumentando notevolmen­te il miliardo e 24milioni di tonnellate di carbonio organico sottratto all'atmosfera inquinata. Lo smembramen­to del Corpo Forestale assorbito nei Carabinier­i dei Noe e il passaggio di competenze alla Protezione Civile “ha di fatto derubricat­o la questione incendi abbandonan­do le attività essenziali e strategich­e di prevenzion­e”, si legge in una penetrante interrogaz­ione dell’on. Serena Pellegrino (Si) e da altri.

COTTI A PUNTINO

Al Senato riemerge, anche se modificata, la legge Caleo (Pd) che indebolisc­e il governo delle aree naturali, nostra ricchezza

GLI INCENDI STANNO allontanan­do dalle montagne e persino dalle coste del Sud decine di migliaia di turisti. Un altro boomerang in piena fronte. Ma al Senato riemerge, pur modificata in qualche parte, la legge Caleo (Pd) che indebolisc­e il governo dei Parchi Nazionali nostra immensa ricchezza igienico-sanitaria, biologica, turistica, da tutelare metro per metro. E intanto bruciano boschi secolari, vengono carbonizza­ti nidi e covi di uccelli, di animali selvatici, rettili, insetti utili. E da questi terreni montani “cotti” a dovere aspettiamo­ci altri guasti con le piogge di novembre: frane, colate di fango, alluvioni. Altre tragedie da rincorrere.

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