Il Fatto Quotidiano

Anche la cugina di Matteo salta il fosso: “Col Pd uguale a Forza Italia ho chiuso”

La deputata orlandiana annuncia l’adesione a Mdp

- » GIANLUCA ROSELLI

AMontecito­rio

è impossibil­e non notarla perché è l’unica deputata (donna) a fumare il sigaro: spesso la si incrocia nel corridoio fumatori a sbuffare nuvolette azzurre dai suoi toscani ammezzati, sempre elegante e in tacco 12. Si chiama Elisa Simoni e non è una deputata qualunque: è la cugina di Matteo Renzi (non di primo grado). Che ieri, tramite intervista all’Huffington Post, rende nota la sua uscita dal Pd e la sua adesione a Mdp. Una decisione sofferta, ma che non sorprende troppo.

PERCHÉ fedelissim­a renziana, Simoni, non lo è più da tempo. Se dal 2006 al 2009 è stata assessore provincial­e all’istruzione a Firenze nella giunta renziana, la strada con lui inizia a dividersi nel 2012, quando Simoni appoggia Pier Luigi Ber- sani alle primarie.

Nel 2013 sostiene invece Gianni Cuperlo, mentre alle ultime, ad aprile, è con Andrea Orlando. “Renzi ha detto che chi non è d’accordo con lui se ne può andare. Io vado dove sta andando il nostro popolo”, dice lei per spiegare le ragioni dell’addio. Che le sta costando molto in termini emotivi.

A Figline Valdarno, a due passi da Firenze, il “partito” è ancora una cosa seria e non si abbandona. “Non è stato facile – r ac co nt a all’Huff Post – ne ho parlato coi compagni, con i miei genitori comunisti. Ma il Pd è diventato un’al- tra cosa, è più simile alla Forza Italia del ‘94 che al partito del Li ngot to”. La chiamano Zarina, ma negli ultimi tempi in Toscana si era ritagliata il ruolo di mediatrice tra la segreteria renziana e la sinistra. Forse la goccia che a fatto traboccare il vaso è stato il libro di Renzi, Avanti. “Poteva chiamarlo ‘vendetta’, visto che attacca tutto e tutti. Invece manca l’unico capitolo che doveva scrivere, quello sul perché il Pd inanella continuame­nte sconfitte. E perché Renzi ha fatto risorgere Berlusconi…”, racconta Simoni. Che ha avvertito suo cugino con un messaggino su whatsapp. “Ho fatto come fa lui”. L’unica reazione ufficiale del Pd arriva da Matteo Richetti. “La sua è una scelta che amareggia e va rispettata. Ma la sua motivazion­e è inaccettab­ile: la nostra azione di governo dimostra che il Pd non è Forza Italia”, afferma il responsabi­le della comunicazi­one.

INTANTO la diaspora della minoranza verso Mdp non si ferma: se Orlando per ora resta, in Parlamento altri potrebbero seguire l’esempio di Simoni. Ma il travaso maggiore è sui territori, dove decine di dirigenti ed esponenti locali stanno facendo le valigie, direzione Mdp e Campo progressis­ta.

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Ansa Raggiunge Bersani Elisa Simoni

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