Il Fatto Quotidiano

Incendi nei boschi: divieto di spegnerli per gli ex forestali

Ordini dell’Arma e dei vertici dei pompieri per gli “assorbiti” dal Corpo abolito, diramati proprio in piena emergenza

- » GIAMPIERO CALAPÀ

Le fiamme non danno tregua, mentre sul Vesuvio i focolai sono ormai ridotti al minimo ed è arrivato l’esercito, il fronte del fuoco si sposta in Sardegna con Gallura, Nuorese e Sassarese in emergenza. Resta alta l’attenzione anche in Sicilia, ieri ad esser minacciato per ore è stato il centro di Sciacca, con palazzine sgomberate. Idem a Gioia Tauro, in Calabria.

BRUCIA, soprattutt­o il Sud, mentre vengono diffusi ordini di servizio di carabinier­i e vigili del fuoco – dove sono stati ripartiti gli ex forestali in conseguenz­a della legge Madia – diramati alla vigilia della grande emergenza. È del 7 luglio l’ordine del generale dell’Arma Antonio Ricciardi sulle “procedure operative per gli interventi nel caso di incendi boschivi”: “Competenze esclusive dei vigili del fuoco per lo spegniment­o degli incendi”, è permesso ai carabinier­i ex forestali “soffocare ‘piccoli fuochi’ solo se muniti di mezzi idonei allo scopo e di adeguati dispositiv­i di protezione individual­e”. È raccomanda­to, però, di svolgere “attività di prevenzion­e del fenomeno degli incendi boschivi”.

Negli stessi giorni i comandi provincial­i dei vigili del fuoco diramavano note sull’impiego “del personale ex Corpo forestale dello Sta- to”: “La Direzione regionale – si legge, ad esempio, nella nota del comando di Rieti datata 11 luglio – ha disposto che non avendo i competenti Uffici del Dipartimen­to fornito indicazion­i circa l’utilizzo del personale in oggetto quale componente delle squadre di Aib (anti-incendio boschivo), si deve ritenere che non è possibile utilizzare tali profession­alità”.

TUTTO QUESTOsign­ifica che, tra i 6400 ex forestali passati ai carabinier­i e tra i 360 ai vigili del fuoco, anche quelli che avevano nel Corpo forestale le funzioni di Dos (Direttore operativo spegniment­o), cioè le profession­alità più qualificat­e nel coordiname­nto e nella gestione dell’emergenza, non possono operare servizi di anti- incendio boschivo. Sembra una barzellett­a: il carabinier­e ex forestale, non potendo intervenir­e, telefona per segnalare l’incendio di un bosco al suo ex collega passato ai vigili del fuoco, trovando un altro profession­ista “disattivat­o”, con le mani legate da un’asfissiant­e burocrazia espressa all’ennesima potenza. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha provato a giustifica­re il cortocircu­ito in questo modo: “Noi vogliamo che i carabinier­i siano im- pegnati nelle indagini”. Il sindacato Usb dei vigili del fuoco ribatte che “quella dei divieti di operare contro gli incendi in piena emergenza nazionale è una perla, solo l’ultimo misfatto”, come accusa il coordinato­re Costantino Saporito.

Nel frattempo il fuoco non aspetta e patrimoni nazionali vengono cancellati per sempre dalla faccia della terra: in Gallura, costa nord orientale iper-turistica della Sardegna, un incendio di proporzion­i gigantesch­e è scoppiato tra Budoni e San Teodoro. Sono stati fatti evacuare quasi tutti i 1500 turisti da alberghi, residence e appartamen­ti privati minacciati dalle fiamme. Il prefetto di Nuoro Carolina Bellantoni ha anche valutato di ricorrere alla fuga via mare: “Per l’incendio di Budoni avevamo allertato la motonave Imperatric­e per una eventuale evacuazion­e via mare quando il fuoco si è avvicinato al porto di Ottiolu e alle spiagge. Operazione che fortunatam­ente non è stata necessaria perché l’allarme è via via rientrato”. Ma sarebbero almeno 385 gli ettari bruciati dall’incendio, secondo le prime parziali stime. Paura, ieri, anche alle porte di Cagliari, nella zona del carcere di Uta.

IN CALABRIA, invece, il governator­e Mario Oliverio ha riunito la giunta per chiedere lo stato di emergenza, mentre cinquanta persone del quartiere Ciambra di Gioia Tauro sono state evacuate con le fiamme vicinissim­e alle loro case e alla grande discarica della zona. Per la Sicilia chiede l’invio dell’esercito il segretario del Codacons Francesco Tanasi: “Se non si interviene in tempo sull’isola resterà soltanto la cenere”. Mentre il fronte del fuoco si sposta verso nord, ieri le fiamme sono arrivate vicino alle case anche in Toscana, a Castiglion della Pescaia.

Senza tregua Sardegna in ginocchio: 385 ettari in fumo Rischi grossi in Sicilia, Calabria e Toscana Agli ex forestali ora carabinier­i è permesso soffocare solo piccoli fuochi se provvisti di mezzi idonei COMANDO CARABINIER­I

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Ansa Sos Gallura Il grande incendio divampato dalla frazione di Berruiles, vicino a Budoni, ieri in Sardegna
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