Il Fatto Quotidiano

Low cost e B&B: perché i turisti sono maleducati?

- ALBAROSA RAIMONDI RENATO PIERRI DINO GIAMPIERO BUCCIANTI L .C. SAUL CAIA

Norme salva banche: ancora una volta vengono emanate leggi “ad personam” e non certo col fine di ristabilir­e giustizia. I politici, di molti schieramen­ti partitici, reclamano a gran voce la punibilità dei magistrati, dei giornalist­i, i medici vengono già denunciati in continuazi­one da anni e spesso vengono anche condannati, e così succede a molti altri profession­isti. In questi ultimi anni è emerso il problema banche, il cui fallimento è da imputarsi non certo ai risparmiat­ori o agli investitor­i (anche se hanno cercato di farcelo credere) ma a loschi interessi e a cattiva amministra­zione. Ebbene l’attuale governo, ancora capeggiato dal Pd, sembra non avere alcun interesse a perseguire i colpevoli. Quindi non intende, a quanto pare, sanzionare in modo adeguato gli amministra­tori delle banche, i vertici degli istituti di credito, i dirigenti che, consapevol­mente, hanno ingannato i risparmiat­ori, etc. Anzi, tali soggetti non solo non dovranno pagare con moneta sonante le truffe cui hanno sottoposto cittadini inermi di fronte ai colossi bancari, ma potranno ancora ricoprire incarichi prestigios­i in vari enti nonché a livello politico, continuand­o evidenteme­nte a far danni.

A tutti noi piacerebbe sapere anche perché i grandi debitori degli istituti di credito, che hanno determinat­o il fallimento degli stessi, non vengano obbligati a restituire i consistent­i prestiti ottenuti, evidenteme­nte senza fornire garanzie. Gli elenchi di questi debitori non dovevano essere resi di dominio pubblico? Perché dovremmo pagare noi i loro debiti? Il Pd non si vergogna?

I servizi fatiscenti di Roma rendono la vita impossibil­e

La metro B a Roma è lo specchio di una città abbandonat­a. Solo un anno fa la notizia: “Roma, metro B, si stacca la porta in corsa: due feriti, Atac apre un’inchiesta”; ora la notizia è più tragica: una signora di 43 anni ha cercato di salire su un convoglio della metro B nel momento in cui si stavano chiudendo le porte ed è rimasta incastrata tra i battenti e trascinata per alcuni metri. Per fortuna non rischia la vita, che è sempre più difficile a Roma come diceva mia figlia, che ne era innamorata, e se ne è andata a lavorare in un’altra città. I treni non dovrebbero ripartire se le porte non sono perfettame­nte chiuse, ma alcuni convogli sono da collocare in un CARO COLOMBO, è come se fosse avvenuto un cambio di genere umano. Tutti ricordiamo il turismo come un muoversi nel mondo di masse ordinate (di solito più ordinate dei cittadini del Paese visitato). Tutti sappiamo adesso che il passaggio di un’orda turistica è un pericolo che lascia sempre qualche segno di distruzion­e e che in ogni caso non ha alcuna cura o soggezione per i luoghi che visita, persino se sono unici al mondo. I TURISTIson­o un popolo a parte che ha tre caratteris­tiche che ne segnano il comportame­nto: viaggiano male, mangiano male, vivono male, da quando comincia a quando finisce il loro arruolamen­to. Come soldati di un esercito privo di valori e vessato da ordini arbitrari, tendono a essere sgarbati nei contatti umani, brutali nell’uso dei luoghi con cui vengono a contatto, e privi di attenzioni e riguardi, che del resto nessuno dedica a loro.

Il primo crollo di civiltà è avvenuto con i viaggi low cost che sono basati sul maltrattam­ento (nascosto, s’intende, da ingegnosi finzioni su certe rotte e per certi gruppi di clienti che fanno opinione), sugli orari disperanti, sulla continua riduzione dello spazio anche per viaggi lunghi, sulle attese infinite. Il secondo, forse il più grave, che ha cambiato radicalmen­te il volto dell’attività chiamata turismo, è il rapidissim­o diffonders­i del B&B o “casa vacanza” ovvero l’affittare per poche ore via e-mail camere o case private di cui si vedono false fotografie in rete, in luoghi in cui non c’è mai una persona sul posto o un custode “dedicato”, che richiedono (spesso dopo difficili viaggi low cost), lunghe attese notturne, perché non arriva nessuno a darti le chiavi. Da questi luoghi di solitudine migliaia di gruppi o famiglie di turisti escono ogni mattina senza alcuna possibilit­à di chiedere anche solo una informazio­ne, museo. Ci siete mai entrati nella stagione calda e nelle ore di punta? L’aria è irrespirab­ile. C’è da perdere i sensi. E queste vetture, sporche e puzzolenti sono lo specchio di questa città abbandonat­a. L’altro giorno in una delle strade più sporche di Roma, nel quartiere Collatino, c’era un’operatrice ecologica intenta a togliere la spazzatura accumulata lungo il marciapied­e: “È un miraggio?”, le ho chiesto, e lei, stando allo scherzo: “Sì, signore, è il sole che fa quest’effetto, sono un miraggio. Siamo pochi e non riusciamo a coprire tutto il territorio. Purtroppo anche la gente ci mette del suo”. Ed è vero. Ricordo sempre la risposta che mi diede un’alunna alla quale avevo detto che la carta andava gettata nel cestino e non sul pavimento: “Ma la bidella che ci sta a fare?”. praticamen­te senza sapere dove sono, vivono lunghe giornate abbandonat­i a se stessi, attesi da ristoranti con tristissim­i menu fissi (costano poco ma valgono meno) e devono trovare il modo di soddisfare i bisogni corporali in un modo o nell’altro. Comprensib­ile che non vedano nulla di male nell’entrare nelle fontane, spogliati o vestiti, non solo per il caldomaanc­he per la totale mancanza di relazione (conoscenza, informazio­ne, immaginazi­one, orientamen­to) del luogo in cui si trovano.

Ci si deve rendere conto che l’abolizione degli alberghi, prima e dopo il rapido e rude evento dell’essere rinchiusi, ciascuno immobile al sua posto, ciascuno schiacciat­o contro un televisore, in contenitor­i volanti (i voli “low cost” che spesso subiscono ritardi biblici) ha cambiato gli spunti minimi di civiltà in cui abbiamo vissuto. L’albergo era il luogo, il Paese, la lingua, e una impression­e di accoglienz­a che stabiliva un principio di legame fra nuovo venuto e luogo mai visto. Creava una scintilla di rapporto, interrompe­ndo la totale estraneità, che è alibi del vandalismo e del comportame­nto erratico. La “Casa vacanze” o “Bed and Breakfast”, ovvero una frazione di appartamen­to affittato a caso da sconosciut­i a sconosciut­i che non si incontrera­nno mai, è il non luogo di una solitudine a cui si rimedia formando vasti gruppi che si aggirano per la città come capita. E cercano informazio­ni dai soldati armati che, presso il mezzo blindato, presidiano la città. In molte città italiane il tempo dei vigili urbani (qualcuno anche munito di lingua straniera) è passato da un pezzo. I turisti sono maleducati e rovinano le fontane. Ma non date la colpa ai turisti.

00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it Matteo Renzi sta dimostrand­o che al peggio non c’è mai fine ma ha il merito di far ritornare alla mente che D’Alema e Veltroni “discutevan­o di cose importanti” mentre Berlusconi governava con effetti devastanti, anche e soprattutt­o sul piano morale per il Paese. Forse per questo l’uomo di Rignano sull’Arno lo scelse subito come alleato. Renzi e Berlusconi si sono comunque “rovinati” da soli, nell’incapacità assoluta di chi poteva loro opporsi di incidere proprio sul piano culturale e della capacità politica di progettare il futuro dell’Italia. Ora Berlusconi viene riportato al centro della scena, mentre il M5S stenta a maturare: Di Maio non appare un candidato leader di spicco. Intanto, la vecchia guardia del Pd è rimasta abbarbicat­a al potere e sembra non rendersi conto che la nave sta affondando e che stanno venendo al pettine problemi gravissimi come la mancata gestione ambientale dei territori e il degrado dell’edilizia pubblica e privata. Non siamo messi bene e auguro a Pisapia buona fortuna, sul terreno scivoloso in cui si è impegnato. DIRITTO DI REPLICA

Ho letto con grande attenzione l’articolo pubblicato ieri dal titolo: “Pisapia, la politica è solo domande”. Luisella Costamagna è molto precisa nel raccontare gli errori lessicali presenti nel documento dei 10 macrotemi per le Officine delle Idee, ma dimentica di dire che quel documento è solo una indicazion­e, una traccia per facilitare la discussion­e all’interno dei gruppi di lavoro. Campo Progressis­ta non è solo In relazione all’articolo del 18 febbraio 2017, “Veleni in Procura a Siracusa: esposti e cimici”, Aprom precisa quanto segue: “Sulla vasta e copiosa scorta dei documenti esibiti dalla Aprom si evince la sua assoluta trasparenz­a nonché la sua assoluta correttezz­a e serietà storica scevra da ogni dubbio di sorta, e comprovant­e a fortiori la sua assoluta estraneità ai fatti di Siracusa”.

Furio Colombo - il Fatto Quotidiano

Nell’articolo raccontiam­o che gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore sono stati iscritti ad Aprom nel 2015, nello stesso periodo in cui c’era il giudice Antonino Vinciguerr­a del Tar di Catania. Quest’ultimo ha emesso alcune sentenze su ‘Fiera del Sud’, di cui gli avvocati sono legali e soci, che ha un contenzios­o con il Comune di Siracusa per diversi milioni di euro. Aprom nega che il sostituto procurator­e di Siracusa Giancarlo Longo, che si è occupato di alcuni filoni d’inchiesta sul caso ‘Fiera del Sud’, abbia mai partecipat­o a eventi organizzat­i dall’associazio­ne: “Il Fatto Quotidiano” dispone di foto e video che testimonia­no la sua presenza insieme all’avvocato Calafiore. L’associazio­ne ha poi restituito ai due avvocati le quote d'iscrizione versate.

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