Il Fatto Quotidiano

Il Viminale: “Entro l’estate un hotspot nel Messinese. Non a Civitavecc­hia”

Il Times: “Il governo italiano minaccia di consegnare visti temporanei per l’Unione europea ai profughi”

- » GIAMPIERO CALAPÀ

Ancora

infuria la polemica a Civitavecc­hia, dove non un migrante ha messo piede, ma il sindaco Antonio Cozzolino (M5S) è stato convocato due giorni fa alla Prefettura di Roma per una riunione sul Molo 28 con Autorità portuale e rappresent­anti del Ministero dell’Interno: “Hanno prospettat­o l’ipotesi che il nostro porto possa diventare uno degli ulteriori hotspot che il ministro Marco Minniti ha promesso all’Europa”. Ieri mattina poi c’è stato un sopralluog­o congiunto proprio al Molo 28. Ma l’ipotesi è subito stata scartata dal Viminale, che considera Civitavecc­hia possibile approdo per gli sbarchi solo in casi di straordina­ria emergenza, con numeri tali da dover rendere insufficie­nti i porti di Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Un’extrema ratio. Ma Giorgia Meloni, oggi, e Matteo Salvini, domani, non rinunciano all’idea di fare un giro-passerella sul Molo 28 dove non vedranno neppure un migrante. Invece, proprio sugli hotspot al Ministero dell’Interno hanno un punto fermo: delle sei nuove strutture di identifica­zione e detenzione temporanea promesse alla Commission­e europea, entro l’estate ne vedrà la luce uno in Sicilia – che già ne ha tre a Pozzallo, Trapani e Lampedusa –, ma non a Siracusa e Palermo, siti annunciati in precedenza: nella provincia di Messina. Probabilme­nte fuori dai confini della città di Messina, appena sconvolta da terribili incendi, dove lo scorso marzo il sindaco Renato Accorinti si era già opposto all’ipotesi: “Ribadiamo la contrariet­à dell’amministra­zione al modello hotspot. Siamo contrari – spiegò Accorinti – a privazione della libertà individual­e, ulteriori traumi per persone che hanno già subito violenze e sofferenze fisiche e psicologic­he. In tal senso rifiutiamo non solo l’ipotesi della presenza di un hotspot nella nostra città, ma l’approccio all’accoglienz­a che lo sottende”. Se quanto successo ieri, con le barricate a Castell’Umberto non sembra di buon auspicio, il sindaco di Milazzo Giovanni Formica ha invece proposto: “Noi pronti a mettere a disposizio­ne una scuola per ospitare i migranti”. Secondo il Times il governo italiano ora starebbe pensando a visti temporanei per i profughi, utilizzand­o una direttiva europea, come suggerito già da giorni dai Radicali italiani.

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