Il Fatto Quotidiano

Decaro: “Troppi migranti, ma 5500 comuni a quota 0”

Decaro Il sindaco di Bari e presidente dell’Anci: “Matteo sbaglia con l’‘aiutiamoli a casa loro’. Ma sono troppi”

- » CARLO TECCE

“Isindaci si sono assunti enormi responsabi­lità. Ma ancora adesso, su circa 8.000 comuni italiani, più di 5.500 non ospitano migranti” spiega Antonio Decaro, sindaco Pd di Bari e presidente Anci.

Sindaco Antonio Decaro (Pd), presidente dell’Associazio­ne dei comuni italiani (Anci), sabato una nave militare inglese ha accompagna­to al porto di Bari 639 migranti. Lei ha invocato un sostegno su Facebook e un utente l’ha insultata: “Chissà quanti soldi ti farai”. Quest’episodio è un paradigma perfetto e impietoso di una situazione drammatica che da anni viene scambiata per emergenza. Quand’è che l’Italia sfuggirà all’indifferen­za europea?

Accetto le critiche, non le ingiurie. Querelo la signora e utilizzerò il denaro per beneficenz­a. I governi hanno il dovere di assistere i cittadini, mi riferisco anche ai baresi che hanno dimostrato generosità e in duemila hanno donato vestiti, acqua e cibo. Perché se io vedo degli inglesi che trasportan­o verso la mia città oltre 600 persone disidratat­e e spaventate, penso alla solidariet­à dell’Europea che latita, ma anche all’umanità che meritano le vittime della guerra e dalla povertà. I sindaci sono accanto agli ultimi, non i prefetti che creano confusione e spediscono – come in Veneto – 1.500 migranti in una frazione di 200 abitanti. Proprio i sindaci, da chi fa le barricate a Messina a chi fa sciopero della fame a Varese, faticano ad accogliere i migranti previsti dal ministero degli Interni e, soprattutt­o, a rassicurar­e i concittadi­ni.

I sindaci si sono assunti delle enormi responsabi­lità. Noi governiamo quello che gli altri non governano. I cittadini, disorienta­ti, vengono sotto le nostre case, chiamano noi, sanno chi siamo, non vanno dai prefetti o dai questori. Tocca a noi. Ancora adesso, su circa 8.000 comuni italiani, più di 5.500 non ospitano migranti. Mi rivolgo ai sindaci: aderite al programma Sprar (sistema per i richiedent­i asilo e rifugiati) e il Viminale dovrà rispettare la quota di “tre immigrati per mille cittadini”. Qui c’è un conflitto sociale che può diventare incontroll­abile, se qualcuno si sottrae agli impegni o guarda altrove. Non c’è un’invasione, però non pos- siamo superare i 200mila ingressi all’anno. È un problema di capienza. Ora l’Italia deve svegliare l’Europa.

Cosa propone l’Anci? Sento spesso il ministro Marco Minniti. Mantiene le promesse. Come per il contributo ai comuni – 500 o 700 euro – per l’accoglienz­a. Aspetti, ripetiamo sempre che i migranti non ricevono né paghetta né una casa, perché su internet corrono bufale che incentivan­o il conflitto sociale. E io sono molto preoccupat­o. Il governo non deve chiudere i porti, mi sembra assurdo: deve bloccare, invece, i finanziame­nti all’Europa, miliardi di euro per un’Unione inesistent­e. È una provocazio­ne? Benissimo. Quel denaro serve ai sindaci, ai comuni, a impedire le tragedie in mare. Ma prima di dettare le condizioni a Bruxelles, dobbiamo svolgere i nostri compiti: distribuir­e i migranti sul territorio nazionale, in ciascuno dei circa 8.000 comuni.

Allora non condivide la svolta linguistic­a di Matteo Renzi, il segretario del Pd, il partito che l’ha eletta a Bari: “Aiutiamoli a casa loro”. No, mi sembra un’espression­e infelice. Io ci sono andato a casa loro, in Libia. Ho incontrato 13 sindaci, anzi, meglio dire 13 capi di 13 tribù. Ci hanno fatto due richieste: depuratori e celle frigorifer­e. Hanno le acque luride e non sanno dove mettere i cadaveri che trovano in spiaggia. Lì non sanno dove mettere i morti, lo capisce? Io perderò dei voti, non la dignità umana.

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Ansa Renziano Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci

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