L’Italia indecente inchiodata dal coraggio di Giovanna
Caro Leo Coen, tu mi parli di fascismi che ritornano. È una storia di distrazioni e vigliaccherie. Il fascismo trionfò per mille ragioni, quella più importante fu l’ignavia di tanti che fecero finta di non vedere, sottovalutarono, minimizzarono. Ed è per questo che io voglio invece raccontare una storia di Coraggio. È una storia che viene dal Sud. È la storia di Giovanna. Malata di Sla, bloccata a letto e prigioniera dentro un corpo immobile. La mente lucida, rafforzata da una vita di buone letture e da due lauree (giurisprudenza e scienze politiche). È chiusa nella clinica San Vitaliano di Catanzaro. È curioso, ma molte cliniche sono intitolate ai santi, uomini del bene e della pietà. Anche quando sono dei lager dove la pietà è morta e i malati sono oggetti, fastidi, corpi da maltrattare.
LO HA RACCONTATO Lucio Musolino in un suo reportage su ilfattoquotidiano.it. Giovanna non ne può più dei rimproveri degli infermieri che l’accusano di “pisciarsi addosso”, né dei loro insulti, “puzzi ragli comu ‘a ciuccia”, delle minacce continue. Può muovere solo le palpebre e scrive tutto, lo fa grazie a un computer e a un puntatore ottico. Scrive al procuratore Gratteri, al suo avvocato, non si ferma un attimo. I suoi aguzzini la sbeffeggiano, tronfi e certi della loro impunità, le dicono che se ne fottono di giudici e denunce: “Gip o Gup basta una cena e spieghiamo come funziona la vita”. Parola di un medico. Ma alla fine la giustizia è arrivata. Giovanna è “capace di intendere e di volere, soggetto intellettualmente attivo”, i suoi (presunti) aguzzini, un medico e altre otto persone fra infermieri e personale sanitario finiscono agli arresti domiciliari. Viva Giovanna e il suo coraggio. In un Paese appena sopra il limite della decenza civile, il ministro della Sanità andrebbe a farle visita, il Capo dello Stato le darebbe una onorificenza e le chiederebbe scusa a nome di tutta l’Italia. La tv si occuperebbe dello scandalo che ha sollevato. Ma siamo in Italia, qui ignavia e vigliaccheria regnano sovrane.