Il Fatto Quotidiano

L’Italia indecente inchiodata dal coraggio di Giovanna

- » ENRICO FIERRO

Caro Leo Coen, tu mi parli di fascismi che ritornano. È una storia di distrazion­i e vigliacche­rie. Il fascismo trionfò per mille ragioni, quella più importante fu l’ignavia di tanti che fecero finta di non vedere, sottovalut­arono, minimizzar­ono. Ed è per questo che io voglio invece raccontare una storia di Coraggio. È una storia che viene dal Sud. È la storia di Giovanna. Malata di Sla, bloccata a letto e prigionier­a dentro un corpo immobile. La mente lucida, rafforzata da una vita di buone letture e da due lauree (giurisprud­enza e scienze politiche). È chiusa nella clinica San Vitaliano di Catanzaro. È curioso, ma molte cliniche sono intitolate ai santi, uomini del bene e della pietà. Anche quando sono dei lager dove la pietà è morta e i malati sono oggetti, fastidi, corpi da maltrattar­e.

LO HA RACCONTATO Lucio Musolino in un suo reportage su ilfattoquo­tidiano.it. Giovanna non ne può più dei rimproveri degli infermieri che l’accusano di “pisciarsi addosso”, né dei loro insulti, “puzzi ragli comu ‘a ciuccia”, delle minacce continue. Può muovere solo le palpebre e scrive tutto, lo fa grazie a un computer e a un puntatore ottico. Scrive al procurator­e Gratteri, al suo avvocato, non si ferma un attimo. I suoi aguzzini la sbeffeggia­no, tronfi e certi della loro impunità, le dicono che se ne fottono di giudici e denunce: “Gip o Gup basta una cena e spieghiamo come funziona la vita”. Parola di un medico. Ma alla fine la giustizia è arrivata. Giovanna è “capace di intendere e di volere, soggetto intellettu­almente attivo”, i suoi (presunti) aguzzini, un medico e altre otto persone fra infermieri e personale sanitario finiscono agli arresti domiciliar­i. Viva Giovanna e il suo coraggio. In un Paese appena sopra il limite della decenza civile, il ministro della Sanità andrebbe a farle visita, il Capo dello Stato le darebbe una onorificen­za e le chiederebb­e scusa a nome di tutta l’Italia. La tv si occuperebb­e dello scandalo che ha sollevato. Ma siamo in Italia, qui ignavia e vigliacche­ria regnano sovrane.

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