Il Fatto Quotidiano

La maturità è anche prendersi la responsabi­lità di cosa si fa sui social

-

MIA FIGLIAè sempre stata una ragazza educata e teneva molto alla scuola. In quinta ginnasio ha cominciato a frequentar­e gente sbagliata, che non aveva voglia di studiare, cosicché anche lei ha iniziato a pensare che la scuola non servisse a niente, che voleva cambiare scuola, che il liceo classico era troppo duro etc etc... Insomma, con molta fatica e con determinaz­ione da parte di noi genitori nello starle accanto, siamo riusciti, nonostante tre anni duri perché comunque rimane una figlia ribelle e poco rispettosa delle regole ( le regole che lei ritiene non giuste), siamo arrivati finalmente al diploma.

Arianna, così si chiama, va all' orale ed esce abbastanza delusa perché l'hanno volutament­e messa in difficoltà . All'uscita, lei e la sua amica fanno una foto con il dito medio davanti alla scuola, anche se non si vede il nome della scuola, e la postano su fb ricevendo molti like anche da parte di adulti. Ovviamente era un grido di liberazion­e dopo anni molto difficili e comunque è stata una cosa non pensata e sgradevole. La sua prof. di inglese che non era in commission­e ha visto il post, l'ha portato In commission­e e la commission­e ha detto ad un loro compagno che avrebbero rivisto il voto. Mia figlia e la sua amica sono andate davanti a tutta la commission­e a chiedere scusa e addirittur­a un commissari­o esterno ha detto loro che non sono educate emature. Allora hanno scritto al preside, chiedendo scusa.

Per concludere, nel voto finale Arianna è stata molto penalizzat­a, ha preso 67 a fronte di ragazze sul suo stesso livello che hanno preso 75/78. Non è per il voto che per un liceo classico è un buon risultato, maè per l’atteggiame­nto. Arianna dice "io sono stata molto più matura e partecipe alle lezioni di tanta gente che stava sempre zitta e chinava sempre la testa ed è stata premiata!".

Cosa ne pensi? Scusa ma il discorso lungo e per me è stata una cosa gravissima. SIMONA CARA SIMONA, sua figlia ha imparato una grande lezione, utile almeno quanto quelle che si è sorbita in 5 anni di liceo: quello che facciamo sui social ha delle conseguenz­e anche gravi nella vita di tutti i giorni. E mi dia retta, non le trovi alibi o attenuanti. Sua figlia ha sbagliato ed è giusto che l'abbiano penalizzat­a. Maturità, in fondo, è anche e soprattutt­o questo: saper stare al mondo, comportand­osi in maniera civile. Dopo l’ultimo incontro ho perso ogni speranza La mia storia inizia mesi fa, il giorno di Natale (mai una gioia). Lo conosco tramite un’amica, lui carabinier­e, io un’anima sola in un suo equilibrio trovato dopo tante ferite. Chiede il mio numero all’amica e subito comincia a scrivermi, chiedendom­i di vederci per un giro in collina. Accetto. Passo un bel pomeriggio e da quel pomeriggio trascorria­mo i mesi sempre insieme, in simbiosi. Io ho una figlia e quando lui lo sa, la vuole conoscere. Io freno tutto spiegandog­li che mia figlia ha 12 anni e un conto è giocare con me, un conto è lei. Lui mi dimostra a parole e fatti che non è un coglione, è un Uomo. Io, consi- derando anche il lavoro che fa, lo prendo sul serio. Il suo superiore sa che usciamo (le nostre figlie sono cresciute a scuola insieme dalle elementari) e dunque acconsento.

Lui con lei è il padre che non c'è mai stato: attento, premuroso. Insomma, una favola. Dentro di me penso che dopo essere stata abbandonat­a dal padre di mia figlia, dopo due tumori e tanta sofferenza forse è la mia volta buona. Così proseguiam­o con i progetti, vediamo tante case e una in particolar­e ci colpisce.

Lui vuole farla vedere anche a mia figlia e se a lei piace la compriamo. A mia figlia piace e il 05/ 06 firma il compromess­o. Bene, dirai tu. Peccato che venerdì scorso mi ha lasciata dicendomi che mammá non accetta che io abbia una figlia. Fingo di crederci, piombo nel baratro infinito. Lui il mattino dopo ha già eliminato qualsiasi nostra foto su Facebook ed Instagram, oltre a bloccarmi su WhatsApp. Non me la bevo e la trovo: trovo lei, dieci anni meno di me una ragazza che conosce mezza caserma. Il vero motivo della sua inversione a U. Selvaggia, ho perso qualsiasi speranza nel genere umano: se chi deve proteggerc­i ci pugnala alle spalle, in cosa possiamo ancora credere? Ora sono qui con gli occhi gonfi e i pantaloni che cadono. Sono qui con la paroxetina e l’alprazolam. Con mia figlia disperata e incredula. Questa è la mia storia. GLENDA Cara Glenda, aspetta il suo turno in caserma, entra nel suo ufficio e possibilme­nte in presenza di suoi colleghi, dì che vuoi sporgere querela contro un idiota per molestie psicologic­he. E che chiederai i danni morali. Così, giusto per vedere la faccia. Ti abbraccio forte.

 ??  ??
 ?? » SELVAGGIA LUCARELLI ??
» SELVAGGIA LUCARELLI

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy