Il Fatto Quotidiano

Contrordin­e: i grassi fanno bene, il killer da abbattere è lo zucchero

Appena usciti dalla guerra all’olio di palma, dagli Stati Uniti arriva la nuova offensiva, stavolta contro il saccarosio: ora diventerà la cocaina del millennio

- » ELISABETTA AMBROSI

Era da tempo che afferravi al bar anche la bustina marrone –identica all’altra bianca, lo sanno ormai anche i muri, ma ancora capace di dare l’impression­e di qualcosa di integrale, biologico – con un vago senso di colpa, unito alla consapevol­ezza che prima o poi sarebbe arrivato lo studio che ti avrebbe stroncato quel semplice e innocuo gesto per ridurre l’amarezza di una giornata. E infatti è stato pubblicato da poco in Italia, edito da Sonzogno, il libro Contro lo zucchero. Processo al peggior nemico della salute (e della lin ea ), scritto dal giornalist­a scientific­o Gary Taubes. Negli Stati Uniti giornali e trasmissio­ni non si occupano altro che di questo nuovo male radicale, colpevole, secondo Taubes, di diabete, obesità, Alzheimer, ipertensio­ne, malattie coronarich­e e cancro.

La guerra contro la mefistofel­ica zolletta agiterà i vostri sogni – come quelli degli americani, appena usciti, come noi d’altronde, dalla guerra all’olio di palma – perché rovescia per l’ennesima volta una certezza alimentare sulla quale migliaia di donne e uomini hanno basato le loro diete negli ultimi anni, tanto da eliminare per sempre dai propri frigo burro e margarina: ossia che la causa dell’obesità e delle malattie correlate fosse appunto dovuta ai lipidi.

Invece ecco comparire, immancabil­e, il nuovo complotto, riportato nel libro: l’industria dello zucchero avrebbe pagato per anni gli scienziati per nascondere gli effetti del saccarosio e mettere alla sbarra, al suo posto, i grassi. Eppure, dice Taubes, è meglio mangiare questi ultimi che consumare zucchero – la cocaina del nuovo millennio – sia in forma pura che in dolci o altri tipi di carboidrat­i che lo contengano.

IL PANICO si è diffuso anche nelle aziende alimentari, che dopo aver eliminato olio di palma, glutammato e grassi saturi stanno tagliando anche gli zuccheri, tanto che ormai le confezioni non pubblicizz­ano più i buoni ingredient­i contenuti in torte o biscotti quanto i cattivi non utilizzati, e c’è da giurare che presto mancherà lo spazio per scriverle.

Ora, è senza dubbio vero che obesità, diabete, ipertensio­ne, malattie cardiovasc­olari e tumori si diffondano oggi come epidemie, ma cosa possiamo fare noi poveri mortali quando veniamo a sapere, sempre grazie a Taubes, che gli abitanti degli atolli Tokelau vivono benissimo con una dieta ricca di grassi mentre cominciano a morire quando si trasferisc­ono in zone occidental­i ricchi di carboidrat­i e zuccheri? Dovremmo iniziare a fare colazione con pane e lardo? E se oggi viene tirato fuori dal cassetto e celebrato l’avversato libro di John Yudkin del 1972, Pure, White and Deadly , riferito appunto allo zucchero, quale studio sarà rispolvera­to domani?

Per salvarsi, almeno psicologic­amente, esiste un sistema: pensarsi mentre si mangia il cibo proibito in un luogo dove scarseggia il cibo, dai paesi affetti da carestie a quelli in guerra. Aiuta a relativizz­are. Come quella canzoncina che cantava mia nonna, morta a 101 anni, durante gli anni quaranta: “E la mattina c’è il caffè /ma senza zucchero/ma senza zucchero perché non c’è”.

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