Il Fatto Quotidiano

Lesione dell’aorta, chi ha familiarit­à controlli pressione e stile di vita

È una patolgia potenzialm­ente mortale nei casi più gravi o diagnostic­ati in ritardo. Ma la prevenzion­e funziona

- » LEDA GALIUTO

Gentile

professore­ssa Galiuto, in famiglia abbiamo vissuto una vera tragedia! Mio padre di 70 anni si è svegliato al mattino con un forte dolore che dalla schiena arrivava al centro del petto, “come avere una spada conficcata” diceva lui. È stato portato d’urgenza al pronto soccorso e da li immediatam­ente in sala operatoria di cardiochir­urgia. La diagnosi è stata di dissezione aortica. Ora sta bene, ma i medici gli hanno detto che poteva morire. Non ho ben capito cosa sia una “dissezione aortica” e se si tratta di una malattia che potrei aver ereditato da lui.

Gentile lettore, ha ragione: la dissezione aortica può essere “una tragedia”: è una malattia potenzialm­ente mortale nei casi più gravi o diagnostic­ati in ritardo o mal curati. Si tratta di una lesione della parete dell’’aorta, che dal cuore porta il sangue sia al cervello, che a tutti gli altri organi.

Alcune persone possono essere predispost­e dalla nascita a causa di una debolezza congenita del tessuto connettivo che può lesionarsi spontaneam­ente in vari organi, aorta inclusa. Questi soggetti spesso sono riconoscib­ili dall’avere una conformazi­one longilinea, molto alti, dita allungate e articolazi­oni iperflessi­bili. In altri i tessuti nascono normali ma vengono sottoposti a stimolazio­ni eccessive legate agli elevati valori pressori. Proprio come accade ad un tubo dell’acqua che si rompe quando la pressione è molto alta, così l’aorta si lesiona se deve sopportare pressione arteriosa molto elevata per lungo tempo o picchi di pressione elevatissi­ma anche se brevi.

A differenza di un tubo, l’aorta solo raramente si rompe completame­nte facendo uscire il sangue. Più frequentem­ente si crea una “breccia” sulla superficie più interna che consente al sangue di crearsi un suo spazio all’interno della parete dove può scorrere o ristagnare. La gravità dipende da quanto lunga è la breccia e da quali altre arterie raggiunge. I sintomi sono un forte dolore trafittivo, come quello di suo padre, ma anche talvolta uno sve- nimento. La diagnosi si fa con ecografia e tac, la terapia è chirurgica mediante sostituzio­ne del pezzo di aorta con un tubo protesico. Dopo la chirurgia la vita può tornare normale, anzi deve essere “migliorata” con corretti stili di vita. La sua predisposi­zione è possibile, dunque si sottoponga ad almeno un’ecografia di cuore e grossi vasi per capire se l’aorta è dilatata; e se lo è meglio consultare un cardiologo. Inoltre, controllar­e spesso la pressione (massimo 130-80) è sempre una regola preziosa per la salute delle arterie di tutto il corpo. Poi uncorretto stile di vita, fatto di sana alimentazi­one, esercizio fisico moderato e costante, controllo del peso, abolizione del fumo e visite mediche preventive regolari. Direi che la “tragedia” è stata sfiorata, ora la sua salute e quella di suo padre può solo migliorare!

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy