Lesione dell’aorta, chi ha familiarità controlli pressione e stile di vita
È una patolgia potenzialmente mortale nei casi più gravi o diagnosticati in ritardo. Ma la prevenzione funziona
Gentile
professoressa Galiuto, in famiglia abbiamo vissuto una vera tragedia! Mio padre di 70 anni si è svegliato al mattino con un forte dolore che dalla schiena arrivava al centro del petto, “come avere una spada conficcata” diceva lui. È stato portato d’urgenza al pronto soccorso e da li immediatamente in sala operatoria di cardiochirurgia. La diagnosi è stata di dissezione aortica. Ora sta bene, ma i medici gli hanno detto che poteva morire. Non ho ben capito cosa sia una “dissezione aortica” e se si tratta di una malattia che potrei aver ereditato da lui.
Gentile lettore, ha ragione: la dissezione aortica può essere “una tragedia”: è una malattia potenzialmente mortale nei casi più gravi o diagnosticati in ritardo o mal curati. Si tratta di una lesione della parete dell’’aorta, che dal cuore porta il sangue sia al cervello, che a tutti gli altri organi.
Alcune persone possono essere predisposte dalla nascita a causa di una debolezza congenita del tessuto connettivo che può lesionarsi spontaneamente in vari organi, aorta inclusa. Questi soggetti spesso sono riconoscibili dall’avere una conformazione longilinea, molto alti, dita allungate e articolazioni iperflessibili. In altri i tessuti nascono normali ma vengono sottoposti a stimolazioni eccessive legate agli elevati valori pressori. Proprio come accade ad un tubo dell’acqua che si rompe quando la pressione è molto alta, così l’aorta si lesiona se deve sopportare pressione arteriosa molto elevata per lungo tempo o picchi di pressione elevatissima anche se brevi.
A differenza di un tubo, l’aorta solo raramente si rompe completamente facendo uscire il sangue. Più frequentemente si crea una “breccia” sulla superficie più interna che consente al sangue di crearsi un suo spazio all’interno della parete dove può scorrere o ristagnare. La gravità dipende da quanto lunga è la breccia e da quali altre arterie raggiunge. I sintomi sono un forte dolore trafittivo, come quello di suo padre, ma anche talvolta uno sve- nimento. La diagnosi si fa con ecografia e tac, la terapia è chirurgica mediante sostituzione del pezzo di aorta con un tubo protesico. Dopo la chirurgia la vita può tornare normale, anzi deve essere “migliorata” con corretti stili di vita. La sua predisposizione è possibile, dunque si sottoponga ad almeno un’ecografia di cuore e grossi vasi per capire se l’aorta è dilatata; e se lo è meglio consultare un cardiologo. Inoltre, controllare spesso la pressione (massimo 130-80) è sempre una regola preziosa per la salute delle arterie di tutto il corpo. Poi uncorretto stile di vita, fatto di sana alimentazione, esercizio fisico moderato e costante, controllo del peso, abolizione del fumo e visite mediche preventive regolari. Direi che la “tragedia” è stata sfiorata, ora la sua salute e quella di suo padre può solo migliorare!