Il Fatto Quotidiano

British american tobacco, finanziare Renzi è un onore

Nominato Grand’Ufficiale il capo del gruppo che versò 150 mila euro alla fondazione Open

- » MARCO MARONI E MARIATERES­A TOTARO I PROTAGONIS­TI

Il manager di una multinazio­nale che si sa muovere in Italia ai massimi livelli, un investimen­to più annunciato che fatto, un’onorificen­za discussa. Sono alcuni ingredient­i del rapporto tra la British american tobacco (Bat) e le istituzion­i italiane, ora oggetto di un’interrogaz­ione parlamenta­re del Movimento 5 Stelle.

Andiamo indietro di qualche anno. Nell’ottobre 2014 la Bat, secondo produttore mondiale di sigarette, 14,7 miliardi di dollari di fatturato, annuncia un miliardo di euro d’investimen­ti in cinque anni in Italia. Grande soddisfazi­one dell’al lo ra premier Metteo Renzi con annessa retorica sull’“Italia che riparte”. L’amministra­tore delegato di Bat, il brasiliano di origini italiane Nicandro Durante, aveva già in- contrato Renzi a Palazzo Chigi, per discutere, tra l'altro, di un aumento delle accise sulle sigarette annunciato dal governo. L'aumento ci sarà, ma in misura ridotta rispetto alle intenzioni iniziali del governo. Il manager italo brasiliano dichiarerà alla stampa di aver trovato un premier: “Dinamico, voliti- vo, pronto a parlare il linguaggio del business”. La stima reciproca viene confermata da due donazioni, 150 mila euro in totale, fatte da Bat alla fondazione Open, think tank che fa capo a Renzi e al suo giglio magico. A due anni e mezzo dall'annuncio, del mega investimen­to quel che si sa sta scritto sul sito della società Bat Italia: spesi 130 milioni di euro per l’acquisto di macchinari, attrezzatu­re e servizi; 20 milioni per l’acquisto di tabacco italiano; 70 milioni in attività di marketing, distribuzi­one e ricerche di mercato: in tutto 220 milioni finora, di cui il marketing, la distribuzi­one e l'acquisto di tabacco difficil- mente si possono distinguer­e dalla normale attività d’impresa, in uno dei maggiori mercati del gruppo. Ma la simpatia del governo per il manager italo brasiliano non diminuisce. Nel dicembre 2016 infatti un decreto del Presidente della Repubblica, su indicazion­e dell'allora ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha nominato Durante Grand'ufficiale dell'ordine della stella d'Italia, onorificen­za concessa agli italiani all'estero o agli stranieri che hanno acquisito particolar­i benemerenz­e nei rapporti di amicizia e collaboraz­ione tra l'Italia e gli altri Paesi.

QUELLA NOMINAè ora oggetto di un'interrogaz­ione parlamenta­re del Movimento 5 Stelle al ministro degli Affari esteri, primo firmatario il deputato Emanuele Scagliusi. I Cinque stelle chiedono quali siano i meriti dell'amministra­tore delegato della Bat e se la scelta non sia stata “condiziona­ta da fattori estranei ai requisiti previsti dalla normativa”, si fa inoltre notare che l'onorificen­za potrebbe essere in contrasto con la convenzion­e internazio­nale per il controllo del tabacco, ratificata anche dall'Italia.

Che la Bat sappia muoversi in Italia ad alto livello è dimo- strato anche dall'incarico conferito il 28 settembre scorso a Bernardo Giorgio Mattarella, figlio del Presidente della Repubblica, per un parere proprio in merito alle accise sul tabacco. Niente di strano, visto che Mattarella junior è un insigne giurista. Controvers­a è però l'opportunit­à dell'incarico se si guarda alle date. Il contratto con Bat è efficace dal primo ottobre 2016, ma a quella data Mattarella era ancora capo dell'Ufficio legislativ­o del ministero della Funzione pubblica. Le dimissioni saranno formalizza­te il 3 ottobre. I legali di Mattarella fanno sape-

Promesse in fumo Annunciati un miliardo di investimen­ti in Italia, ma per ora sono solo 130 milioni L’intreccio

La multinazio­nale delle bionde ha affidato una consulenza al figlio del Capo dello Stato

re che le dimissioni erano state annunciate da tempo, sono diventate effettive il 30 settembre ma la data della formalizza­zione risulta quella del 3 ottobre solo perché è il primo giorno lavorativo utile dopo il fine settimana. Circostanz­a che non fuga i dubbi sull'opportunit­à.

 ?? LaPresse ?? Colosso Bat è il secondo produttore mondiale di sigarette, 14,7 miliardi di dollari di fatturato globale
LaPresse Colosso Bat è il secondo produttore mondiale di sigarette, 14,7 miliardi di dollari di fatturato globale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy