Il Fatto Quotidiano

RECALCATI DIXIT: SIETE ODIATORI, CANI E ZOMBIE

- » LUISELLA COSTAMAGNA

Caro professor Massimo Recalcati, la sua denuncia su la Repubblica di ieri è al tempo stesso disperata e indignata: tutti odiano Renzi. Sì, sì, lo dice a chiare lettere, senza il beneficio del dubbio, aprendo il suo grido di dolore con una domanda: “Quale è il peccato commesso da Matteo Renzi per aver attirato su di sé un odio così intenso?” Non è che lo critichino; non è che dissentano da lui. No, lo odiano. Fatto personale. Data per scontata questa premessa, e dato per scontato che “il vero nodo della questione” è“l’odio della sinistra”, ci spiega che il problema è il dna della sinistra stessa, la quale “scatena l’odio nei confronti di coloro che, dichiarand­osi militanti di sinistra, osano introdurre dei cambiament­i”, sicché, chiarisce sobriament­e, “l’accusa di essere un rinnegato o un traditore in questi casi scatta come la salivazion­e condiziona­ta nel cane di Pavlov”.

DUNQUE ricapitola­ndo: non oppositori o avversari, bensì odiatori. E pure cani. Il tutto asserito da un illustre professore, psicoanali­sta di prima grandezza, dunque ammantato di quel sapore di scientific­ità che mira a trasformar­e l’opinione personale in diagnosi. Scusate, cari compagni, ma non state bene. Prendete due di queste a stomaco vuoto. Ma siete un caso disperato. Anzi, ormai oltre. Perché la sua è in realtà un’autopsia, e lei – sempre sobriament­e, scientific­amente – referta poche righe più sotto: “La vera ragione di tutto questo odio è [che] Renzi è colpevole di avere messo la sinistra di fronte al suo cadavere”. Ecco. Odiatori, cani e morti viventi. Mica persone che la pensano diversamen­te da Renzi (e da lei). E questa cosa del cadavere, lei non ha dubbi, va spiegata sulla base di una pietra miliare come Psicoanali­si della guerra di Franco Fornari: in alcune tribù dell’Africa nera, la morte insensata di un bambino non viene elaborata ma attribuita ai riti sciamanici della tribù vicina. Oh, finalmente. Odiatori, cani, morti viventi e selvaggi. È solo per mancanza di spazio, credo, che non ha scritto anche che chi critica Renzi puzza. Magari alla prossima puntata.

Caro prof. Recalcati, non le chiedo di argomentar­e le af- fermazioni che dà per scontate nel suo de profundis: che la “vecchia sinistra” sia morta, per esempio; o che corrispond­a all’immagine caricatura­le che ne dà nel finale ( bastino le espression­i “maternage assistenzi­alista” e “paternalis­mo insopporta­bile”); né le chiedo di riflettere se non sia stato piuttosto Renzi a “uccidere” la sinistra nel PD, con riforme degne di Berlusconi (abolizione dell’art. 18 su tutto) e mille (mille) giorni di governo i cui insuccessi sono evidenti (sconfitta sonora della Riforma delle Riforme su tutto; lei votò Sì, giusto?); e neppure di interrogar­si sul fatto che l’irrazional­ità dell’“odio” contro Renzi vale anche per l’amore che gli viene tributato (e lei ne è un compiuto esempio).

LE CHIEDO soltanto di rileggere un brano che dovrebbe ben conoscere: non è vero che “l’uomo è un animale che vive in gregge, (…) egli è piuttosto un animale che vive in orda, un essere singolo appartenen­te a un’orda guidata da un capo supremo”. Sì, è Freud. E spiega molto bene le offese e le banalizzaz­ioni contro chi la pensa diversamen­te. Pensavamo – sbagliando – che lei ne fosse immune.

Un cordiale saluto.

PS: Enrico Letta suggerisce a Renzi uno psicanalis­ta. Farlo lei?

LA DIAGNOSI

Nessun dubbio: “La vera ragione di tutto questo odio è che Renzi è colpevole di avere messo la sinistra di fronte al suo cadavere”

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