Il Fatto Quotidiano

Com’è triste Caracas, fra voto anti Maduro e pizzo sui morti

Venezuela, l’opposizion­e canta vittoria ma il presidente conferma le elezioni della Costituent­e

- » PIERFRANCE­SCO CURZI

I7,5 milioni di voti (4.400 arrivati pure dagli esuli in Italia) inchiodano il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, alle sue responsabi­lità. In pratica la stessa cifra di consensi che lui stesso ha ottenuto alle elezioni del 2014, quando, col 54%, sconfisse l’allora candidato della destra, Henrique Capriles, uno dei capi dell’opposizion­e. Un voto, il Plebiscito, che doveva dimostrare a Maduro il senso di una sconfitta, con l’obiettivo di cancellare le elezioni ‘fars a’ per l’Assemblea Costituent­e, in programma il 30 luglio. Il presidente ieri, a risultati ufficializ­zati, ha confermato l’intenzione di non tornare indietro. La gente è andata a votare in massa, nelle chiese, nelle università, nelle scuole e, come era lecito attendersi, non sono mancati gli scontri.

DUE I MORTI secondo un primo bilancio, la cui responsabi­lità, tuttavia, è ancora da attribuire. La protesta va avanti nella parte orientale di Caracas, ma anche nelle carceri. È notizia di ieri del gesto di 5 dei 14 poliziotti del commissari­ato di Chacao detenuti a l’Helicoide, la prigione dei servizi segreti (Sebin), arrestati nel 2016 per l’omicidio di un manifestan­te: entrati in sciopero della fame il 3 luglio scorso, si dichiarano innocenti e ora si sono letteral- mente cuciti la bocca. Mentre il malessere ammorba la capitale e il resto del Venezuela, c’è anche chi deve difendere il cadavere di un proprio caro dal racket del caro estinto. Vittorio Nazzaro, ex fotogiorna­lista dell’U nità a Torino, stava rientrando a casa alla periferia di Caracas quando, all’improvviso, è stramazzat­o al suolo. Un malore fulminante. Il corpo a terra, a due passi dal portone dell’edificio. Il figlio Antonio, giornalist­a e scrittore, a Caracas dal 2003, ha chiamato parenti e amici affinché nessuno toccasse il suo cadavere o chiamasse le autorità. Un atto dovuto da queste parti e il motivo è drammatico: “Qui a Caracas bisogna fare così se non vuoi finire nella macchina del ‘pizzo’ sui funerali - ci racconta Antonio Nazzaro, 53 anni - gli addetti del servizio ‘rimozione cada- ver i’ dello Stato chiedono soldi per ottenere indietro la salma, in modo da organizzar­e il funerale. Se non paghi trattengon­o il corpo a tempo indetermin­ato. Ogni cosa ha un prezzo a Caracas”.

ESEMPI ESTREMI di come un Paese che avrebbe tutte le carte in regola per essere il leader economico di un intero continente è costretto ad andare avanti. La moneta, il bolivar, svalutata, inflazione al 1000%, il costo di un pieno di benzina attorno ai 5 centesimi di euro, un grammo di cocaina vale 1 euro e uno sti- pendio statale circa 20 euro mensili: “Il Venezuela poteva e doveva essere la Svizzera dell’America Latina - sostiene - spiega Nazzaro - invece nuota tra povertà e violenza. Una marea di giovani scendono dai barrios in cerca di un futuro o di non morire, le ragazzine si prostituis­cono per due soldi, a caccia di clienti facoltosi nei centri commercial­i. Un Paese che sforna 40 mila medici all’anno, ma che non ha medicine e apparecchi­ature negli ospedali, dove fino a qualche anno fa il problema era l’obesità e adesso invece è la denutrizio­ne latente”.

Antonio Nazzaro oggi insegna e si occupa della promozione della poesia italiana e dell’America Latina, ha un suo sito web e di recente è uscito il suo libro-accusa Appunti dal Venezuela 2017: vivere nelle proteste, in cui attacca il potere, specie dopo l’ascesa di Nicolas Maduro. E pensare che lui in Venezuela c’è arrivato seguendo il mito di Hugo Chavez, l’ex presidente dal 1998 al 2013: “Ho lasciato l’Italia nella metà degli anni ’90 seguendo la mia indole di uomo di sinistra. Quando ho sentito dei Programmi-Cultura lanciati da Chavez sono rimasto ammaliato. Per me era la chiave di volta, l’applicazio­ne del concetto di cultura per tutti. Adesso, guardando indietro, quel progetto era solo un’illusione. Chavez ha fatto anche bene, Maduro meno”.

Funerali e racket

Il servizio di ‘rimozione cadaveri’ statale senza mazzetta trattiene i corpi a piacimento

 ?? Ansa ?? Lacrime e sangue Il funerale di un giovane ucciso in strada durante le proteste anti governativ­e
Ansa Lacrime e sangue Il funerale di un giovane ucciso in strada durante le proteste anti governativ­e

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