Il Fatto Quotidiano

Minniti conferma: “Renzi si prese gli sbarchi”

Il ministro ammette che ha ragione Bonino: “Ma abbiamo chiesto di cambiare gli accordi”

- » WANDA MARRA

Le

cose stanno come ha ricordato Emma Bonino un paio di settimane fa: è stato il governo Renzi “a chiedere che gli sbarchi avvenisser­o tutti in Italia, anche violando Dublino, nel 2014-2016”. Ad ammetterlo, seppure con una perifrasi tanto vaga quanto imbarazzat­a, è stato ieri il ministro dell’Interno Marco Minniti, rispondend­o a un’interrogaz­ione alla Camera di Federica Dieni del M5S. “Sono curiosa di sentire che scusa possa inventare per giustifica­re il fatto che il governo abbia siglato un protocollo che garantisce in esclusiva l’arrivo di tutti i migranti nei nostri porti”, esordisce la deputata.

IL RIFERIMENT­O è all’operazione europea Triton, partita nel 2014 dopo la fine di quella italiana Mare Nostrum, che prevede che le navi dei Paesi europei che pattuglian­o il Mediterran­eo portino i migranti eventualme­nte soccorsi in Ita- lia. Una frase che all’ex premier ha fatto parecchio male. Tanto che l’ha pure smentita: “Non dipende dalla scelta dell’ultimo governo, ma da un regolament­o di Dublino poi modificato e reso forte nel 2013 che decide che chi arriva in Ue va accolto dai singoli paesi di primo approdo”. Che le cose stessero come dice Bonino al Viminale lo ammettevan­o da giorni, pur rivendican­do la scelta fatta.

Ieri Minniti non ammette direttamen­te la scelta, ci gira intorno: “Va contestual­izzata con le peculiarit­à di quella fase che oggi sono mutate e in via di evoluzione...”. Poi spiega: “Alla fine del 2014 parte quest’operazione che si caratteriz­za per essere europea, non più solamente italiana, sotto l’egida di Frontex, l’Agenzia europea per le frontiere. La mission in questo caso è lavorare principalm­ente per il controllo delle frontiere europee, anche se in caso di necessità non sono esclusi interventi di ricerca e soccorso” Cosa che “fa comprender­e la scelta d el l ’ assunzione del coordiname­nto delle operazioni da parte dell’Italia”. Scelta talmente svantaggio­sa per l’Italia che ieri Minniti ha ribadito che il nostro Paese sta lavorando per cambiarla: “Lo scenario è oggi mutato sotto molteplici punti di vista. L’11 luglio scorso a Varsavia l’Italia ha chiesto di rinegoziar­e gli accordi”.

IL PROSSIMO 24 luglio si terrà il primo bilaterale Frontex-Italia. In realtà, le prospettiv­e di tale riunione non sono rosee, visto che l’Europa non sembra avere nessuna intenzione di venire incontro alle richieste italiane: Francia e Spagna sono nettamente contrarie, la Germania più possibilis­ta. Ma con le elezioni tedesche il 24 settembre, l’eventuale revisione di Triton scatterà dopo.

Un’altra data sulla quale il Viminale confida è il 26 luglio, quando verranno esaminati i ricorsi per la corretta interpreta­zione del Regolament­o detto “Dublino 3”. Ieri Minniti rispondend­o all’in- terrogazio­ne di Gian Luigi Gigli ha ricordato che “l’articolo 13 dispone che, quando è accertato che il richiedent­e ha varcato illegalmen­te la frontiera di quello Stato membro, lo stesso è competente per l’esame della domanda di protezione internazio­nale”.

Infine, c’è il capitolo Ong. Martedì scorso il Viminale ha distri- buito alle organizzaz­ioni che soccorrono i migranti in mare il codice di regolament­o: martedì ci sarà una riunione per discuterlo con lo stesso Minniti, tecnici della Farnesina e della Guardia Costiera. Tra le cose previste, il divieto di segnalare la presenza delle navi a profughi e trafficant­i, il divieto di sconfinare in acque libiche, il divieto di spegnere il transponde­r di bordo, la disponibil­ità ad accettare ufficiali di polizia a bordo e collaborar­e con le autorità italiane.

Il Viminale spera di convincere le Ong a firmare. Ma sta anche già ragionando su come comportars­i di fronte a chi non dovesse farlo. Negherà l’approdo nei porti? Non è detto che sia fattibile, ma le metterà nelle condizioni di non lavorare, attraverso controlli severissim­i sul rispetto dei sistemi per le navi e sui documenti. Altro problema da affrontare per Minniti, i sindaci. Oggi incontrerà l’Anci: i sindaci chiedono il rispetto di tre migranti ogni 1000 abitanti.

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Reuters Migranti in mare

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